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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
14.11.2018 Monsignor Pizzaballa a Gaza: la censura sulla condizione dei cristiani
OR segue a ruota con una velina in linea con la volontà dei terroristi di Hamas

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 14 novembre 2018
Pagina: 6
Autore: la redazione dell'Osservatore Romano
Titolo: «Nella striscia di Gaza una comunità sempre unita»

Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 14/11/2018, a pag.6, il redazionale dal titolo "Nella striscia di Gaza una comunità sempre unita".

Monsignor Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato cattolico di Gerusalemme, si è recato recentemente a Gaza in visita alla comunità cristiana del posto. Quello che Pizzaballa si è ben guardato da riferire - e che ugualmente OR censura - è che a Gaza ormai i cristiani sono poche decine e continuano a diminuire sotto la pressione di discriminazioni e persecuzioni condotte dagli islamisti di Hamas. In tutto il mondo arabo-islamico la presenza cristiana è sempre minore tra persecuzioni, uccisioni e fughe -per chi può permetterselo-  ma a Gaza il fenomeno è particolarmente accentuato sotto la dittatura terrorista di Hamas. Nulla di questo compare però né nelle parole di Pizzaballa, né in quelle di OR.

Ecco il pezzo:

«E’ stata la mia seconda visita a Gaza. E’ stato un viaggio interessante e utile per comprendere meglio la realtà locale. Una bellissima occasione per incontrare la comunità di Gaza, per vivere insieme a loro preoccupazioni ma anche le speranze»: è quanto ha dichiarato monsignor Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato di Gerusalemme dei Latini, dopo la sua recente visita nella striscia di Gaza, area dove vivono circa due milioni di palestinesi. Il viaggio, compiuto nei giorni scorsi, è stato un'opportunità «sia per incontrare le diverse realtà della comunità cristiana (come scuole, attività sociali, scout, giovani e gruppi giovanili) ma anche per condividere qualche momento con le famiglie più bisognose».

 

Immagine correlata
Monsignor Pierbattista Pizzaballa

L'amministratore apostolico ha potuto vedere direttamente le difficoltà che la popolazione di Gaza sta vivendo, data la chiusura dei valichi nella Striscia, per persone e merci, e i noti problemi economici e sociali. «Ma ho potuto constatare — scrive Pizzaballa in una nota diffusa dall'agenzia Fides — che malgrado ciò la comunità cristiana di Gaza è rimasta unita. Certo, ci sono piccole questioni aperte, ma averla incontrata è un incoraggiamento, anche per me». Durante la visita, monsignor Pizzaballa ha inaugurato una casa per anziani e per disabili. «Oltre ad inaugurare la nuova struttura — ha riferito il parroco di Gaza, padre Mario Da Silva — ha incontrato diverse famiglie cristiane e musulmane». L'amministratore apostolico ha concluso la sua visita presiedendo la celebrazione eucaristica nella parrocchia latina della Sacra Famiglia, l'unica della striscia di territorio, della quale fanno parte circa centoquaranta cattolici. Nelle ultime settimane si è nuovamente acuita la tensione tra Israele e gli abitanti palestinesi di Gaza, dove si registra una situazione giudicata da molti osservatori "insostenibile", da un punto di vista umanitario e politico, per due milioni di palestinesi che vivono sotto embargo da oltre dieci anni, in meno di quattrocento chilometri quadrati di terra. Per alleviare le sofferenze della popolazione, in particolare dei bambini, lo scorso settembre è rinata la nuova area sportiva e ricreativa del compound El Zaitoun, collegato alla parrocchia cattolica latina della striscia di Gaza, intitolata alla Sacra Famiglia, un complesso con ampie zone riparate dal sole, nel quale ritrovare un po' di infanzia e adolescenza. Il compound era stato devastato, assieme alla scuola che sorge poco distante, dai bombardamenti dell'esercito israeliano durante l'ultima guerra. Lo spazio è stato sfruttato in modo da ricavarne un parco giochi multiuso per pallacanestro, pallavolo e calcio. L'area dispone anche di gradinate in cemento per gli spettatori. Si tratta dell'ultima area dell'intero compound che è stata riparata e rinnovata, grazie soprattutto al contributo dell'ordine del Santo Sepolcro.

Per inviare all' Osservatore Romano la propria opinione, telefonare: 06/ 69883461, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


ornet@ossrom.va

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