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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
18.09.2018 Come OR riporta la notizia dell'attentato contro Ari Fuld
Evitato ancora una volta l'uso del termine 'terrorista' e altre disinformazioni

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 18 settembre 2018
Pagina: 3
Autore: la redazione dell'Osservatore Romano
Titolo: «Ucciso un israeliano in un attentato a Betlemme»

Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 18/09/2018, a pag.3 un redazionale dal titolo "Ucciso un israeliano in un attentato a Betlemme".

L'Osservatore Romano si ostina a non voler definire "terroristi" gli attentatori arabi palestinesi. La dinamica dei fatti è ricostruita in modo abbastanza fedele, ma fino a quando OR rifiuterà di chiamare le cose con il proprio nome non smetterà di diffondere disinformazione contro Israele. Gush Etzion non è "un insediamento vicino a Betlemme", ma una cittadina vicina a Gerusalemme. La parola insediamento ricorda 'colonia', non a caso scelta dall'OR. La famglia del terrorista (chiamato sempre 'ragazzo') viene descritta come se fosse all'oscuro di avere un figlio il cui cervello era imbottito da quello che insegnano in tutte scuole dell'AP. Dovevano chiamarli prima, i servizi di sicurezza. Hamas e AP sono descritte 'preoccupate' per la presenza di israeliani sul Monte del Tempio, gesto che poteva provocare incidenti. Ma come, Hamas ha tessuto subito le lodi dell'assassino, Abu Mazen non sarà da meno finanziando anche la famiglia.

Ecco l'articolo:

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Ari Fuld

Dopo sei mesi è tornata ieri in Cisgiordania la minaccia dei cosiddetti lupi solitari: ragazzi palestinesi armati di coltelli che attaccano cittadini israeliani o forze dell'ordine. Ieri uno di loro — Yussef Halil Ali Jabarin, 17 anni — ha accoltellato a morte un israeliano di 45 anni, Ari Fuld, padre di quattro figli, in un affollato centro commerciale di Gush Etzion, un insediamento ebraico a pochi chilometri da Betlemme. Il suo attacco è stato subito elogiato da Hamas, dalla Jihad islamica e dalle Brigate dei martiri di Al Aqsa (considerate il braccio armato di Al Fatah). In mattinata — raccontano i media israeliani — i familiari di Jabarin avevano avuto la sensazione che il ragazzo stesse progettando qualcosa quando hanno saputo che non si era presentato a scuola. La madre aveva quindi allertato i servizi di sicurezza palestinesi.

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Yussef Halil Ali Jabarin, il terrorista assistito da servizi medici israeliani dopo l'attentato (Stato di Apartheid, vero?)

Tuttavia, pochi minuti dopo nel parcheggio del centro commerciale di Gush Etzion, Jabarin ha sfoderato un coltello pugnalando alla schiena Fuld. Il ragazzo si è dato alla fuga ma è stato colpito da due agenti. Fuld è morto mentre veniva trasportato in ospedale. In alcuni siti palestinesi l'attentato è stato ricondotto alle tensioni maturate negli ultimi giorni a Gerusalemme. In effetti in occasione del capodanno ebraico, negli ultimi giorni un numero cospicuo di israeliani sono entrati nell'area circostante la moschea di Al Aqsa, destando così l'allarme sia del presidente palestinese Abu Mazen sia di Hamas, secondo i quali esiste il timore che Israele potrebbe autorizzarvi preghiere da parte di gruppi di ebrei.

Per inviare all' OSSERVATORE ROMANO la propria opinione, telefonare: 06/69883461, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


ornet@ossrom.va

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