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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
11.03.2018 Perchè stupirsi se lanciando bombe molotov contro i soldati muore uno degli assalitori
Il quotidiano vaticano per una volta la racconta giusta

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 11 marzo 2018
Pagina: 3
Autore: Redazionale
Titolo: «Scontri a Hebron»

Riprndiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 11/03/2018, a pag.3  un redazionale dal titolo "Scontri a Hebron".

L'organo ufficiale del Vaticano è,curiosamente, vista l'abitudie a pubblicare veline palestiniste, l'unico quotidiano oggi a riportare i fatti come realmente sono accaduti a Hebron. C'è stata una vittima araba, ma soltanto a causa dell'assalto ai soldati israeliani a base di bombe molotov. Ometterlo, come hanno fatto la maggior parte dei quotidiani, ieri e oggi, mettendo in evidenza soltanto la vittima, è solo disinformazione.

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Bombe molotov contro i soldati israeliani, per poi lamentarsi se ci scappa il morto!

TEL Aviv, 10. Un giovane palestinese è stato ucciso ieri durante scontri tra manifestanti e soldati israeliani a Hebron, in Cisgiordania. Lo hanno reso noto le autorità locali palestinesi. Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Wafa, Mohammad Zain Al Jabari, 24 anni, disabile, è rimasto ferito da colpi d'arma da fuoco esplosi dalle forze israeliane ed è poi morto in ospedale. L'esercito israeliano ha detto che il ragazzo colpito a morte aveva in mano una molotov. Lo ha riferito il portavoce militare israeliano, citato dal quotidiano «Haaretz». Durante gli incidenti a Hebron — ha precisato il portavoce militare — «verso i soldati sono state lanciate bottiglie incendiarie; i militari hanno sparato verso il sobillatore principale». In ogni caso, l'esercito ha riferito che è stata aperta un'inchiesta interna su quanto accaduto. Gli scontri a Hebron sono solo l'ultimo episodio di una grave escalation di violenze nella regione. Almeno trenta palestinesi sono morti durante gli scontri con i soldati israeliani dopo l'annuncio, il 6 dicembre, del riconoscimento di Gerusalemme quale capitale di Israele da parte del presidente statunitense Donald Trump.

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