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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
13.10.2016 Osservatore Romano: due pesi e due misure
La quotidiana disinformazione sul giornale cattolico

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 13 ottobre 2016
Pagina: 3
Autore: la redazione
Titolo: «Gerusalemme blindata»

Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi,l 13/10/2016, a pag. 3, la breve "Gerusalemme blindata".

L'Osservatore Romano, come di consueto, quando si tratta di Israele e dei terroristi palestinesi adotta due pesi e due misure. La cronaca comincia con la "uccisione" di un palestinese. Solo dopo viene citata la fonte, un'agenzia palestinese naturalmente, e quindi la parola "terrorista" scompare come per magia. In questo modo il lettore penserà che Israele uccida senza motivo i "poveri palestinesi".
Gli organi della Santa Sede, ancora una volta, non perdono occasione per attaccare e delegittimare lo Stato ebraico.

Ecco l'articolo:

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Non si attenua la tensione in Terra santa. Un palestinese è rimasto ucciso oggi a Siluan, a Gerusalemme est, durante degli scontri con l'esercito israeliano. La vittima, colpita da una pallottola all'addome, si chiamava Ali Atef Shiyoukhi e aveva vent'anni. La notizia è resa nota dall'agenzia palestinese Maan, che registra anche altri dodici feriti.

In tutta l'area di Gerusalemme est è stata rafforzata la presenza di soldati e polizia per prevenire nuovi possibili attacchi. Dopo l'attentato che domenica ha causato due morti e cinque feriti, oltre l'attentatore, le autorità israeliane hanno sigillato la Cisgiordania e la Striscia di Gaza impedendo ai palestinesi di entrare in Israele nel giorno della festa ebraica più importante, lo Yom Kippur, il cosiddetto «giorno dell'espiazione» (in cui ricorre anche l'anniversario della guerra del 1973).

Il timore del governo e dell'intelligence è che possano tornare a colpire soprattutto i cosiddetti "lupi solitari". Lo stesso premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha riconosciuto che «questo periodo viene scelto dai fomentatori del terrorismo per appiccare le fiamme. Dobbiamo restare vigili». Ieri un palestinese è stato accusato di aver pianificato un attentato suicida su un autobus a Gerusalemme. Il giovane, il ventiduenne Muhammad Joulani proveniente dal campo profughi di Shuafat a Gerusalemme est, era stato arrestato dai servizi israeliani dello Shin Bet il 9 settembre, ma la notizia è stata resa nota solo dopo. Secondo le indagini condotte dallo Shin Bet, Joulani sarebbe un esponente di Hamas, legato alle frange più estremiste del movimento. L'uomo aveva ideato varie tipologie di attentato: aprire il fuoco contro un checkpoint, lanciare una bomba nel negozio a Gerusalemme dove aveva lavorato nel 2011, oppure colpire la stazione centrale degli autobus o un centro commerciale. In seguito, a causa del rafforzamento delle misure di sicurezza, aveva optato per un attacco contro un autobus.

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