venerdi 26 aprile 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
23.04.2016 Haaretz, il quotidiano di riferimento del Vaticano
E una curiosa definizione del Golan

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 23 aprile 2016
Pagina: 3
Autore: La redazione di OR
Titolo: «Parigi sostiene il dialogo israelo-palestinese»

Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 23/04/2016, a pag.3, il redazio nale dal titolo " Parigi sostiene il dialogo israelo-palestinese ".

Adesso anche il quotidiano della S.S. (Santa Sede) per riferire quanto accade a Parigi e Mosca cita Haaretz, ne prendiamo atto, è una scelta in linea con la politica vaticana nei confronti di Israele.
Per questo non ci stupiamo nel leggere "
Un altro punto chiave è stata la questione delle alture del Golan, il territorio conteso tra Siria e Israele ". Forse la Santa sede ignora che il Golan è parte dello Stato di Israele, e per fortuna, non solo di Israele, ma anche del mondo cristiano in genere. Se così non fosse stato, la guerra civile che insanguina gli stati musulmani mediorientali, avrebbe invaso anche la democratica e pacifica Israele,  causando ulteriori dolori a chi sgrana la parola 'pace' ogni giorno.

Immagine correlata

Come illustrazione del testo, ecco la significativa scelta: " La barriera di separazione israeliana in Cisgiordania ". Nel nome della pace, ovviamente, salva la vita degli israeliani dal terrorismo palestinese ? Meglio un ponte, si augura qualcuno...

Ecco il pezzo:

PARIGI, 22. Il Governo francese di François Hollande è pronto a rilanciare il dialogo tra israeliani e palestinesi. Per questo ha convocato per il prossimo 30 maggio a Parigi un summit con i ministri degli Esteri di diversi Paesi nel tentativo di sbloccare i negoziati che sono in stallo da più di due anni. A darne notizia è il quotidiano israeliano «Haaretz», secondo il quale le autorità israeliane sono già state informate dell'iniziativa e gli inviti ufficiali saranno decisi nei prossimi giorni. Stando a fonti di stampa, agli inizi di maggio si svolgerà una riunione preparatoria alla quale non prenderanno parte rappresentanti ufficiali delle due parti. L'obiettivo francese è quello di indire per l'estate una grande Conferenza di pace nella capitale francese durante la quale raggiungere un accordo quadro su tutti maggiori punti del contenzioso. Questo soprattutto nell'ottica di far calare le tensioni nell'area medio-rientale e soprattutto in Iraq e in Siria. A questo proposito l'inviato speciale del Governo francese Pierre Vimont ha avuto nei mesi scorsi una serie di consultazioni con israeliani e palestinesi oltre che con rappresentanti dei Paesi dell'Ue, arabi, Stati Uniti e Russia. Se i palestinesi — ha ricordato «Haaretz» — hanno appoggiato in pieno l'iniziativa, Israele sembra invece essere più scettico. Il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, ieri in visita a Mosca, non si è infatti ancora espresso. Il ministro degli Esteri francese Jean-Marc Ayrault — secondo le fonti del giornale — arriverà in Israele il prossimo 12 maggio. L'idea di una conferenza sul dialogo israelo-palestinese era stata già annunciata lo scorso gennaio dall'allora responsabile della diplomazia francese, Laurent Fabius, deciso a dare nuovo impulso ai negoziati, bloccati dall'aprile 2014. E come detto, sempre sul piano diplomatico, Netanyahu si è recato ieri in Russia, a Mosca, per incontrare il presidente Vladimir Putin. Un colloquio definito da Netanyahu stesso «un successo», durante il quale sono stati affrontati diversi temi, tra cui in primis la lotta al terrorismo globale e la sicurezza in Medio oriente. Anche il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha detto che si è trattato di una «visita molto importante». Netanyahu — spiegano fonti di stampa — ha discusso con Putin di un più stretto coordinamento militare fra i due Paesi, per evitare incidenti in Siria dove le forze russe sono schierate per combattere contro il cosiddetto Stato islamico (Is). Il primo ministro israeliano ha ammesso che Israele ha effettuato diversi raid aerei in Siria «per impedire a Hezbollah di appropriarsi di armi sofisticate» ha detto. Un altro punto chiave è stata la questione delle alture del Golan, il territorio conteso tra Siria e Israele. Netanyahu ha assicurato a Putin che Israele farà di tutto per impedire un innalzamento della tensione nell'area. Il leader israeliano è arrivato a Mosca dopo la visita, il 18 aprile scorso, del presidente palestinese Mahmoud Abbas, che con Putin ha discusso l'iniziativa francese della conferenza.

Per inviare all' Osservatore Romano la propria opinione, telefonare: 06/ 69883461, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


ornet@ossrom.va

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT