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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
21.03.2014 Nuove case a Gerusalemme. E' una notizia ?
per quale motivo Israele non può costruire nuovi appartamenti nella propria capitale ?

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 21 marzo 2014
Pagina: 1
Autore: Redazione dell'Osservatore Romano
Titolo: «Nuove case israeliane a Gerusalemme est»

Riportiamo dall'OSSERVATORE ROMANO di oggi, 21/03/2014, in prima pagina, l'articolo dal titolo " Nuove case israeliane a Gerusalemme est ".


Gerusalemme non è un insediamento, è la capitale di Israele

186 nuove abitazioni a Gerusalemme, non si capisce perché sia una notizia. Gerusalemme Est non è altro che una zona della capitale israeliana. Il fatto che gli arabi la rivendichino come ipotetica capitale del futuro Stato palestinese  non cambia il suo status attuale. Per quale motivo un Paese non può costruire abitazioni nella propria capitale ?
Invitiamo i nostri lettori a scrivere all' OSSERVATORE ROMANO per sapere se considera Gerusalemme capitale dello Stato ebraico oppure no.
Ecco il pezzo:

Israele ha dato il via libera definitivo alla realizzazione di 186 nuove abitazioni per i coloni a Gerusalemme est. Immediata la reazione dei palestinesi, che hanno accusato il Governo del premier Benjamin Netanyahu di voler «distruggere i negoziati in corso e provocare violenze ed estremismo in tutta la regione» ha detto un portavoce dell'Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina). Una «decisione triste», l'ha definita un rappresentante del movimento pacifista israeliano Peace Now, Lior Amihai, «con l'avallo del Governo» e «mentre la comunità internazionale sta cercando di mantenere in vita i negoziati». Il Consiglio comunale di Gerusalemme ha approvato ieri la costruzione di quaranta nuove case nell'insediamento di Pisgat Zeev e 146 in quello di Har Homa. Entrambe le aeree fanno parte della zona di Gerusalemme rivendicata dai palestinesi quale capitale del loro futuro Stato autonomo. Quello degli insediamenti israeliani in Cisgiordania rappresenta uno dei nodi centrali del negoziato. Il presidente palestinese Abu Mazen ha sempre chiesto quale condizione imprescindibile per avviare nuovi negoziati diretti il totale blocco delle attività edilizie israeliane in tutta la Cisgiordania. Anche Washington, le Nazioni Unite e l'Unione europea hanno più volte criticato gli insediamenti, giudicandoli illegali. Da quando sono stati riavviati i colloqui di pace — grazie anche alle pressioni dell'Amministrazione di Barack Obama — Israele ha presentato piani edilizi per la costruzione di circa 12.000 nuove abitazioni negli insediamenti. E sempre in Cisgiordania, altre violenze si registrano a Hebron. Un palestinese di 16 anni, Yousef al-Shawamreh, è stato ucciso stamani dall'esercito israeliano nel villaggio di Al Ramadin, nei pressi della città. Secondo fonti palestinesi, il giovane sarebbe stato colpito da un proiettile sparato dai militari israeliani mentre si trovava vicino al muro di separazione. Stando invece a fonti dell'esercito israeliano, il ragazzo stava tentando di scavalcare il muro per recarsi in Israele e commettere reati. Da mesi si registrano quotidiani episodi di violenza in queste aree. Intanto, cresce la tensione sulle alture del Golan, dopo che questa notte l'aviazione di Israele ha colpito quattro obiettivi militari in territorio siriano, tra cui un centro di comando, una batteria di artiglieria e una base di addestramento. L'esercito di Damasco ha reso noto che un suo soldato è stato ucciso e sette sono rimasti feriti nei dintorni della cittadina di Quneytra. L'azione è stata lanciata in reazione a un attentato compiuto due giorni fa nel Golan, nel quale erano rimasti feriti quattro militari israeliani.

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ornet@ossrom.va

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