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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
12.09.2003 Diciottenni che contano
e altri no. Indovinare quali prima di leggere.

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 12 settembre 2003
Pagina: 1
Autore: un giornalista
Titolo: «Uccisi tre palestinesi dall’esercito israeliano»
Riportiamo un estratto dell’articolo odierno dell’OR.

Tre palestinesi sono stati uccisi ieri in diverse operazioni dell'esercito israeliano, che ha continuato anche oggi ad effettuare incursioni nei Territori occupati in attesa delle indicazioni che giungeranno dalla riunione del Gabinetto di sicurezza presieduto dal Primo Ministro, Ariel Sharon.
Mahmud Aissa e Mohammed Assi, sono morti nel campo profughi di Balata, a Nablus, nel Nord della Cisgiordania. Secondo testimoni oculari i giovani sono stati colpiti da proiettili esplosi da soldati che si trovavano in due carri armati posizionati ai confini del campo. Con loro c'era anche un diciottenne che è rimasto gravemente ferito. Un altro palestinese, di diciassette anni, è stato ucciso vicino a Jenin, sempre in Cisgiordania. Insieme con lui c'era un quindicenne che è rimasto ferito. Secondo le prime ricostruzioni il giovane morto si trovava in prossimità della "linea di sicurezza" che separa la regione da Israele. Ieri in serata, inoltre, elicotteri da combattimento israeliani hanno colpito una postazione delle forze di sicurezza dell'Autorità Palestinese (Ap) nel Sud della Striscia di Gaza. Secondo fonti giornalistiche locali, l'attacco ha avuto luogo ad Est di Khan Yunis, a ridosso del confine con l'Egitto. Poche ore dopo, nella notte, l'esercito israeliano ha avviato altre operazioni che hanno portato alla demolizione di tre abitazioni di militanti palestinesi in Cisgiordania, due a Ramallah e una a Hebron. A Ramallah, i soldati hanno distrutto la casa di Mohammad Abdelrahman Salam Msalah, membro delle Brigate dei martiri di Al Aqsa, gruppo armato legato ad Al Fatah, la corrente maggioritaria all'interno dell'Olp fondata dal Presidente dell'Ap, Yasser Arafat. A Baitunia, nei pressi di Ramallah, è stata invece distrutta la casa di Imad Charif, un militante del movimento radicale islamico Hamas. A Hebron, nel Sud della Cisgiordania, l'esercito ha demolito l'abitazione di Abdallah Kawasmeh, un militante di Hamas considerato implicato in diversi attentati. Già nel pomeriggio, unità dell'esercito erano penetrate in città per arrestare Raed Barghuti, leader locale del braccio armato del movimento islamico, e il suo luogotenente Louay Daghra.
"Militanti palestinesi in Cisgiordania"... Cominciamo a chiamarli per nome: terroristi. Mohammad Abdelrahman Salam Msalah era membro delle Brigate dei Martiri di Al Aqsa che vantano una bella serie di attacchi suicidi, Imad Charif di Hamas, come Abdallah Kawasmeh. Non si vede come possano essere onorati del termine militanti. Tralasciamo tutto il resto, dalle "fonti giornalistiche locali" ai "testimoni oculari", al fatto che gli "enni" feriti e messi su un piedistallo dall’OR sono sempre palestinesi, e chissà perché ieri non hanno fatto alcun accenno all’età dei morti nel caffè Hillel o dei soldati. 21, 40, 39, 21, 19, 20, 20, 19….è l’età che abbiamo già riportato dei soldati uccisi vicino alla base militare di Zerifin. Ci voleva tanto a riportare l’età, oppure il diciottenne palestinese ha un alone di rispetto che quello israeliano non ha?
Forse non danno la notizia perché amareggiati, la diamo noi: accordo ieri a Bruxelles per l’introduzione di Hamas nella lista nera del terrorismo e consequenziale congelamento dei fondi fino ad oggi destinati al gruppo terroristico. Poco chiaro ancora in che forma Hamas comparirà nella lista, se solo con la sigla, come vorrebbe la Francia, oppure se si introdurranno anche i nomi dei leader più importanti del movimento, come è stato fatto per l’Eta e Al Qaida, come chiedono gli stati più sensibili e vicini ad Israele. Solana comunque ha detto che "è un segnale molto chiaro, i terroristi non hanno spazio nel processo di pace". Poco chiaro o forse no il modo in cui l’OR sceglie le cose da dire o meno.

Invitiamo i nostri lettori a scrivere il loro parere alla redazione de L'Osservatore Romano. Cliccando sul link sottostante si aprirà un'e-mail già pronta per essere compilata e spedita.



ornet@ossrom.va

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