martedi` 30 aprile 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Corriere della Sera Sette Rassegna Stampa
18.03.2016 Israele: punto d'incontro per i gruppi umani più disparati. Lo rivela un sorprendente sondaggio
Commento di Davide Frattini

Testata: Corriere della Sera Sette
Data: 18 marzo 2016
Pagina: 48
Autore: Davide Frattini
Titolo: «Ognun per sé»

Riprendiamo da SETTE di oggi, 18/03/2016, a pag. 48, con il titolo "Ognun per sé", il commento di Davide Frattini.

Immagine correlata
Davide Frattini

Immagine correlata

Ognuna ripete i suoi slogan politici e religiosi, quei marchi fantasiosi di appartenenza riprodotti sugli adesivi appiccicati ai paraurti delle auto, tanto diffusi che il romanziere David Grossman ci ha composto una canzone per la band Hadag Nahash. Sono le tribù d'Israele come le chiama Etgar Keret e sono ancora più differenziate (e litigiose) di quanto lo scrittore potesse immaginare. Almeno secondo un sondaggio del centro di ricerca americano Pew condotto tra l'ottobre del 2014 e il maggio del 2015.

I risultati sono stati pubblicati da poco e sono soprendenti, soprattutto per quel che raccontano degli ebrei israeliani, le tante tribù di Keret appunto. Le famiglie che si dichiarano laiche preferirebbero che il loro figlio/figlia sposasse un cristiano piuttosto che un ultraortodosso: la frattura con gli haredim è diventata profonda in questi anni. Anche se due terzi dei non praticanti rispetta il precetto di non mangiare maiale, digiuna per il giorno di Kippur ma non è pronto ad accettare che le norme dei rabbini diventino leggi pubbliche (il 64 per cento è contrario). Nello Stato fondato sul sogno di Theodor Herzl solo il 30 per cento degli ebrei israeliani si definisce sionista.

Immagine correlata
Sulla metropolitana leggera a Gerusalemme

Lo studio ha ascoltato anche gli arabi israeliani, 20 per cento della popolazione: tra loro pochi credono che il Paese possa essere ebraico e democratico (27 per cento contro il 76 tra gli ebrei) e tra i musulmani la religione è molto più importante, 68 per cento contro il 30 per cento degli ebrei. Che in maggioranza proclamano di credere in Dio: il 53 per cento sostiene anche l'idea evoluzionista (tra gli arabi solo il 37). Ed è dal cielo che il 61 per cento è convinto che questa terra sia stata donata: così la metà approva — anche se la domanda del Pew è stata criticata perché sarebbe formulata male— l'espulsione e l'allontanamento degli arabi.

Per inviare la propria opinione a Sette, telefonare 02/6339, oppure cliccare sulla e-mail sottostante 


sette@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT