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Corriere della Sera Sette Rassegna Stampa
19.02.2016 Amir Ohana, deputato omosessuale del Likud
Commento di Davide Frattini

Testata: Corriere della Sera Sette
Data: 19 febbraio 2016
Pagina: 54
Autore: Davide Frattini
Titolo: «La lotta dell'ex 007 gay»

Riprendiamo da SETTE - Corriere della Sera di oggi, 19/02/2016, a pag. 54, con il titolo "La lotta dell'ex 007 gay", il commento di Davide Frattini.

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Davide Frattini

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Amir Ohana con la famiglia

Davanti ai parlamentari israeliani ha salutato i due figli e Alon, «l'amore della mia vita». I gemelli Ella e David sono nati da poco attraverso la maternità surrogata negli Stati Uniti. Perché Amir Ohana è il primo deputato apertamente gay a entrare alla Knesset per il Likud, il partito conservatore al governo. O come ha proclamato nel giorno dell'insediamento: «Sono omosessuale, un falco della destra nelle questioni di sicurezza, un liberal in quelle sociali». Ufficiale dell'esercito, per un periodo agente dello Shin Bet (i servizi segreti interni), Ohana è un ebreo di origini marocchine e ha sempre sostenuto il Likud al punto di ammettere: «Se la coalizione dovesse decidere di non votare per una legge in favore della comunità gay, non avrei altra scelta che obbedire». In Parlamento l'hanno applaudito (un laburista all'opposizione è l'unico altro parlamentare ad aver dichiarato la sua omosessualità), il premier si è complimentato per il debutto ma tra i partiti che sostengono Benjamin Netanyahu ci sono le formazioni ultra-ortodosse e tredici deputati religiosi hanno lasciato l'aula in segno di protesta durante il discorso di Ohana.

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Così gli analisti fanno notare che una giornata di festa per la comunità Lgbt si è trasformata nell'annuncio di una sconfitta: è improbabile che questo governo riesca ad approvare nuove legislazioni favorevoli, Netanyahu ha una maggioranza risicata (un solo deputato) e gli ultraortodossi sono pronti a bloccare qualunque legge. II primo ministro è preoccupato di perdere i voti che gli permettono di sopravvivere e non ha condannato i I boicottaggio contro Ohana degli haredim. Dalla fine degli anni Novanta —scrive un rapporto dell'istituto Molad — Israele è diventato uno dei Paesi più avanzati nel riconoscimento dei diritti alle coppie omosessuali. Quell'evoluzione si è rallentata: nei 2013 di 17 leggi proposte sui tema la maggior parte è stata fermata dall'intervento dei gruppi più conservatori e oltranzisti nella coalizione al potere. Da avvocato e politico, Ohana ne è consapevole ed è per questo che ha voluto subito raffreddare le aspettative.

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