venerdi 29 marzo 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Il Fatto Quotidiano Rassegna Stampa
21.06.2021 La kippah di Bennett
Commento di Fabio Scuto

Testata: Il Fatto Quotidiano
Data: 21 giugno 2021
Pagina: 15
Autore: Fabio Scuto
Titolo: «Bennett, guai a chi gli tocca la sua kippah»
Riprendiamo dal FATTO Quotidiano di oggi, 21/06/2021, a pag.15 con il titolo "Bennett, guai a chi gli tocca la sua kippah", l'articolo di Fabio Scuto.

Immagine correlata

Fabio Scuto

Yair Lapid and Bennett – a love story - The Jerusalem Post
Naftali Bennett con Yair Lapid

Naftali Bennett, che si è insediato la scorsa settimana, è il primo premier nella storia di Israele ad indossare regolarmente la kippah, il copricapo rituale ebraico, a volte chiamato yarmulke o zucchetto. A differenza dei suoi predecessori laici, lui si identifica come un sionista religioso e pratica l'ebraismo ortodosso moderno, che richiede agli uomini di coprirsi il capo. Ma Bennett è anche calvo. Ciò rende una sfida mantenere il piccolo disco all'uncinetto fermo in cima alla sua testa. I metodi tradizionali per fissare una kippah- forcine e fermagli metallici per capelli - non sono utili a Bennett. Eppure la kippah rimane attaccata. Non importa dove sia Bennett - alla Knesset, durante un comizio o un incontro pubblico - la kippah è sempre lì, appoggiata sul suo cuoio capelluto, o talvolta sul sottile strato di capelli corti che circonda la sua zona calva. Naftali Bennett non usa il normale scotch. Il suo adesivo preferito è un prodotto inventato e venduto a partire dal 2013 da Haim Levin, un autista di autobus di 65 anni che vive in un sobborgo prevalentemente ortodosso di Tel Aviv. Il prodotto, chiamato Kippah Keeper, è realizzato con nastro medico biadesivo ipoallergenico riutilizzabile, che consente alla kippah di aderire a teste con pochi o nessun capello. È venduto in confezioni da 40 strip e costa 40 shekel (14 euro), compresa la consegna. In Israele, dove la scelta della kippah spesso significa identità religiosa e politica, lo stile personale di Bennett - una piccola kippah all'uncinetto - segnala che è un sionista religioso. Al contrario, una kippah di velluto nero lo identificherebbe come Haredi, o ultra-ortodosso, mentre una più grande lavorata all'uncinetto o lavorata a maglia, che potrebbe stare più facilmente su un cranio calvo, è favorita da un sottogruppo di coloni che tendono ad essere più religiosi, apertamente spirituali e nazionalisti. Il fatto che la kippah di Bennett sia piccola e portata verso la parte posteriore della testa, suggerisce che appartenga alla parte più "moderna" della comunità ortodossa moderna.

Per inviare la propria opinione al Fatto Quotidiano, telefonare: 06/ 328181, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@ilfattoquotidiano.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT