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Il Fatto Quotidiano Rassegna Stampa
03.10.2019 Le menzogne di Fabio Scuto contro Netanyahu
Un pezzo scatenato contro Israele e il leader del Likud

Testata: Il Fatto Quotidiano
Data: 03 ottobre 2019
Pagina: 19
Autore: Fabio Scuto
Titolo: «Netanyahu: niente governo, niente immunità»
Riprendiamo dal FATTO Quotidiano di oggi, 03/10/2019, a pag.19 con il titolo "Netanyahu: niente governo, niente immunità", l'articolo di Fabio Scuto.

Quello di oggi di Fabio Scuto è l'ennesimo articolo contro Israele sul quotidiano vicino ai 5 stelle. Il pezzo trasuda risentimento contro Israele e Netanyahu in ogni riga e ricostruisce le accuse contro il leader del Likud dando per scontato che sia colpevole. Il risultato è un articolo-processo, nello stile del quotidiano diretto da Marco Travaglio, in cui Scuto si erge a giudice di Netanyahu e riporta i pettegolezzi più screditati. Ecco di seguito l'analisi dei quattro capi d'accusa pubblicata da IC in data 01/10/2019 (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=29&sez=120&id=76134):

1. Il leader del Likud avrebbe ricevuto sigari cubani e un gioiello per la moglie (comprato dalla gioielleria Stern all'aeroporto) dal produttore miliardario di Hollywood Arnon Milchan, un vecchio amico dai tempi in cui Bibi era Ambasciatore in America, in cambio di esenzioni fiscali che non si sono in ogni caso realizzate. E' una colpa avere per amico un miliardario?
2. Netanyahu avrebbe discusso con il proprietario del giornale Yedioth Aharonoth, Arnon Moses, della possibilità di convincere Sheldon Adelson, proprietario del giornale vicino a Netanyahu Israel Hayom, a ridurre la tiratura in cambio di un trattamento migliore sullo stesso Yedioth Aharonoth. Un dialogo avvenuto pubblicamente, di cui tutti gli israeliani erano al corrente, risoltosi in nulla.
3. Netanyahu avrebbe favorito la fusione tra la rete satellitare Yes e la compagnia di telecomunicazioni Bezeq in cambio di un trattamento di favore sul sito Walla News, dello stesso proprietario di Bezeq, Shaul Elovitch. Come al punto 2, dialoghi pubblici e non segreti, avvenuti ben sapendo che erano a conoscenza di tutti.
4. Netanyahu e la moglie Sara avrebbero compiuto spese private con denaro pubblico (per somme peraltro minime, circa 200 dollari). La denuncia è stata fatta da un cameriere che era stato licenziato.
Tutte queste accuse sono inconsistenti: se si tratta di corruzione, allora sono corrotti tutti quelli che svolgono politica, anche nel modo più onesto. Per questo Netanyahu ha chiesto di trasmettere in tv le accuse, così che tutti gli israeliani possano rendersi conto delle stesse.

Ecco l'articolo:

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Fabio Scuto

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Benjamin Netanyahu con Donald Trump

Gerusalemme Quell'aura di vincitore non c'è più, svanita come l'amicizia personale con i potenti della Terra, a cominciare da Donald Trump. Sta per gettare la spugna nelle trattative di governo mentre è iniziata la procedura per metterlo in stato d'accusa. Ieri, mentre gli avvocati del Primo Ministro Benjamin Netanyahu erano al Ministero della Giustizia per convincere il Procuratore Generale che il premier non ha commesso alcun illecito nei suoi tre casi di corruzione, il leader israeliano stava incontrando i suoi alleati, i capi delle fazioni della destra. Con loro ha fatto il punto della situazione a una settimana dall'incarico di governo. Nessun progresso. La sua coalizione è sempre ferma a 55 seggi, ben lontana dai 61 della maggioranza. Il leader di Kahol Lavan Benny Gantz si è ritirato dai colloqui per formare un governo di unità nazionale, come auspicato dal presidente Reuven Rivlin. Netanyahu ha posto delle condizioni inaccettabili per Gantz e i suoi sostenitori; chiedeva un premierato a rotazione, una legge sull'immunità e mantenere i privilegi peri partiti religiosi suoi alleati. Sono bastati due incontri fra gli "sherpa" dei due schieramenti per capire che il negoziato con Bibi è impossibile. Apparentemente i leader della Destra non hanno deciso se Netanyahu debba restituire il mandato per formare il governo al presidente Reuven Rivlin. Le dichiarazioni sono bellicose. La leader di Yamina, Ayelet Shaked, sostiene che il blocco di destra rimane "resistente come il cemento". Ma lo stallo è evidente, il negoziato è fallito. Di questo fallimento Kahol Lavan incolpa Netanyahu. "Questa non è una trattativa, è un discorso sordo e non ha senso continuare finché le condizioni rimangono le stesse". Per una singolare coincidenza l'orario di appuntamento per il nuovo round negoziale, poi cancellato, era lo stesso in cui la squadra di avvocati di Netanyahu entrava a Palazzo di Giustizia per la prima delle udienze preliminari per i casi 4000, 1000 e 2000. Netanyahu potrebbe essere imputato per frode e violazione della fiducia (punibile fino a 3 anni) e corruzione (punibile fino a 10 anni). Bibi sostiene di essere vittima di una "caccia alle streghe" orchestrata dai media e della sinistra per eliminarlo politicamente. IL CASE4000 sostiene che Netanyahu ha concesso favori alla principale società di telecomunicazioni israeliana privata, Bezeq Telecom Israel, in cambio di una copertura positiva per lui e sua moglie Sara su un sito web di notizie controllato dall'ex presidente della società. Il case 1000 sostiene che Netanyahu e sua moglie hanno ricevuto ricchi doni da Arnon Milchan, un importante produttore di Hollywood e cittadino israeliano, e dal miliardario australiano James Packer: champagne, sigari, soggiorni in hotel superlusso, viaggi aerei. Nel case 2000, il premier è accusato di aver cercato di negoziare un accordo con il proprietario del quotidiano israeliano più venduto, Yedioth Ahronoth, per una migliore copertura sul suo operato di governo. In cambio ha offerto una legge che avrebbe rallentato la crescita di un quotidiano rivale, Israel Hayom, che tutti in Israele chiamano "la Pravda di Bibi", di proprietà del miliardario Usa Sheldon Adelson. Le udienze preliminari offrono alla squadra legale del premier di confutare le potenziali accuse e di convincere il procuratore generale a scartarle o ridurle. Non è chiaro se Netanyahu parteciperà alle prossime audizioni. Il Procuratore dovrebbe decidere entro la fine di dicembre il rinvio a giudizio. Ciò che sembra escluso è un eventuale patteggiamento sulle accuse.

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