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Rassegna Stampa
17.06.2015 Ecco perchè l'islam rifiuterà sempre la laicità occidentale: solo l'islam ?
Il nuovo libro di Luciano Pellicani, recensito da Giampiero Berti

Testata:
Autore: Giampiero Berti
Titolo: «Ecco perchè l'islam rifiuterà sempre la laicità occidentale»

Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 17/06/2015, a pag.26, con il titolo " Ecco perchè l'islam rifiuterà sempre la laicità occidentale ", la recensione di Giampiero Berti al libro " Jihad: le radici ", di Luciano Pellicani, interessante anche per la prefazione di Giovanni Sartori, uno dei primi editorialisti che sul Corriere della Sera, rupper il muro del silenzio sul pericolo islam. Dopo alcuni articoli di prima pagina, non affrontò più l'argomento. Da tempo la sua firma non appare sul Corriere. Il libro di Pellicani esce soltanto in versione e-book, possibile che non meritasse l'edizione cartacea ?


Giampiero Berti

Condivisibile il commento di Berti, anche se sarebbe stato opportuno dedicare qualche riflessione aperta agli atteggiamenti anti-modernità del cattolicesimo, che vive e si sviluppa nelle società democratiche, dove la libertà è garantita dalla netta divisione fra Stato e Chiesa, e dove l'economia è quella capitalista.


Luciano Pellicani

Uno dei grandi problemi del nostro tempo è rappresentato dalla sfida lanciata dai settori radicali del mondo islamico all’Occidente. Perché è sorto tale scontro? Per Luciano Pellicani, il maggior studioso italiano di sociologia politica, non c’è dubbio: ciò accade a causa dell’espansione globalizzante del capitalismo, la cui avanzata planetaria è destinata, là dove giunge, a sradicare ogni forma socio-economica pregressa e, con essa, tutto ciò che le vive intorno, quali usi, costumi,norme giuridiche e politiche, concezioni etiche e religiose.In breve, il complesso della civiltà esistente (Jihad: leradici,prefazionediGiovanni Sartori, Rubbettino, 2015, in ebook, euro 5,99).
Tutto questo ha accentuato la tendenza all’arroccamento nella propria identità; ha estremizzato, insomma, il bisogno di un senso esistenziale religiosamente forte, unica diga per far fronte all’avanzata della modernità e alla sua invadenza laico-edonistica. Del tutto fuori luogo è però ogni analisi diretta a individuare nella divaricazione tra l’opulenza dell’Occidente e la miseria del Terzo Mondo la vera causa del conflitto, perché i termini veri della contesa non sono tra povertà e ricchezza, come affermano in modo naïf i terzomondisti,ma,appunto, tra laicità e religione; scontro che illustra anche il senso profondo della storia contemporanea. Il passato degli ultimi due secoli è tutto fondato sul paradigma della modernità che,scaturita dalla secolarizzazione, fa tutt’uno con il capitalismo.
Secondo Pellicani, «l’Islam è una religione della guerra permanente, centrata sull’idea che i miscredenti devono essere posti di fronte all’alternativa: conversione o morte».
È difficile, in questa situazione, scorgere una via d’uscita. Come sottolinea Pellicani, non si può dimenticare che nell’Islam diritto e religione sono indistinguibili, «talché la scienza giuridica (fiqh), essendo lo studio e la conoscenza della Legge Divina è una scienza teologica».
Conseguentemente, la religione non è una componente o una dimensione della vita, che regola alcune questioni e dalla quale altre sono escluse: essa coinvolge l’intera esistenza, in una giurisdizione non limitata ma totale.
Infine,ed è questala cosa piùgrave, a causa dell’irrimediabile relativismo che lo attraversa, l’Occidente non sa difendersi, meglio: non vuole difendersi.

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