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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Rassegna Stampa
28.11.2014 Usa: le responsabilità cadono sempre solo sulle forze dell'ordine
Commento di Fiamma Nirenstein

Testata:
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Ma nove volte su dieci si uccidono tra loro»

Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 28/11/2014, a pag. 13, con il titolo "Ma nove volte su dieci si uccidono tra loro", il commento di Fiamma Nirenstein.

Non è un problema che riguarda soltanto gli Stati Uniti, quello descritto nell'articolo di Fiamma Nirenstein. E anche da noi, in Europa e in Italia, le responsabilità ricadono di solito solo su chi deve mantenere l'ordine.

Ecco l'articolo:


Fiamma Nirenstein             Darren Wilson

Ci sono tre ragioni per cui è sbagliato pensare che il poliziotto Darren Wilson avrebbe dovuto essere accusato di omicidio e consegnato alla giustizia dal Gran Giurì, che invece l'ha prosciolto. Forse la polizia americana ha il grilletto facile, e le dinamiche criminali conducono a tiro più ragazzi neri che ragazzi bianchi. Ma il Gran Giurì non ha voluto difendere un eventuale pregiudizio razziale, come urlano i manifestanti black block con le maschere candide, ennesimo paradosso dell'era Obama, il primo presidente nero d'America.

La tragedia di Ferguson non c'entra col pregiudizio razziale. Ecco perché: le testimonianze e le prove disegnano su Michael Brown la figura di un giovane che stava rapinando un negozio, che ha aggredito il poliziotto cercando di prendergli l'arma. Seconda ragione: la polizia usa precauzioni estreme, tanto da scambiare come è avvenuto nei giorni scorsi un'arma giocattolo con un'arma vera, e sparare a vista. Forse, usa alla svelta i proiettili. Ma non è vero come dice Toni Morrison su Repubblica che questo capita solo quando nel mirino c'è un ragazzo nero. Per esempio nel gennaio di quest' anno il ventenne Dillon Taylor, bianco, è stato ucciso con due colpi dopo essersi rifiutato di alzare le mani in un parcheggio; Joseph Hamley ha subito una sorte analoga la mattina del 7 marzo 2006, e una studentessa, Victoria Snelgrove è stata uccisa da un colpo all'occhio con una pallottola di gomma nel 2004 a una manifestazione sportiva.

Tragedie immani, per bianchi e neri. Ma è vero che il numero dei ragazzi neri è maggiore, ed è (terza ragione) immensamente maggiore quando si guarda al numero complessivo dei ragazzi neri uccisi in episodi di violenza: i neri sono solo il 13 per cento della popolazione americana, ma il 90 per cento dei ragazzi uccisi sono neri, e sono uccisi da altri ragazzi neri. Nessuno protesta quando un ragazzo nero è ucciso così. Per un omicidio commesso da un bianco, ne abbiamo dai 7 ai 10 fra i neri. Cioè: il fatto che i poliziotti sentano un «profiling» che li rende più allenati e aggressivi con i ragazzi neri, è un effetto, non una causa. Ferguson dopo la decisione del Gran Giurì è devastata: pochi l'hanno scelta per il cenone di ieri, ThanksGiving Day, o avrà aperto i negozi oggi, «Black friday», il venerdì con gli sconti migliori dell'anno. Un altro danno per la borghesia laboriosa che soffre la violenza dei black bloc.

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