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Rassegna Stampa
02.03.2013 Libia: 100 cristiani egiziani arrestati
Cronaca di Fausto Biloslavo

Testata:
Autore: Fausto Biloslavo
Titolo: «Islamisti scatenati: arrestati in Libia 100 cristiani egiziani»

Sul GIORNALE di oggi,02/03/2013, a pag.14, con il,titolo '' Islamisti scatenati: arrestati in Libia 100 cristiani egiziani'', Fausto Biloslavo descrive l'arresto di un gruppo di cristiani egiziani in Libia.

La Libia orientale è sempre più in mano ai salafiti, che avreb­bero «arrestato» un centinaio di copti accusandoli di proseliti­smo cristiano. Le notizie sono ancora frammentarie ed il con­dizionale è d'obbligo almeno sul numero degli «ostaggi». Gio­vedì il vescovo copto per la Li­bia, Pachiomios, ha lanciato la denuncia: «È un fatto molto gra­ve. Cittadini egiziani sono stati arrestati sulla base di un sempli­ce sospetto di proselitismo e li hanno torturati».
Non solo: nel marasma libico è sparito dal 9 febbraio Giulio Lolli, un latitante italiano per re­ati finanziari, che si era unito ai ribelli anti Gheddafi. Lo avreb­be prelevato una milizia dal suo albergo nella capitale libica.
La brutta storia dei copti è ini­ziata con l'attacco di una brigata salafita ad una chiesa di Bengasi all'inizio della settimana. I mili­ziani avrebbero catturato un centinaio di copti egiziani che la­vorano in Libia. L'accusa è di proselitismo. Il sito del giornale egiziano Al Ahram pubblica una sequenza di foto di bassa qualità scattate probabilmente con un telefonino. Si vede un gruppo di persone rinchiuse in una stanza. Non un centinaio, ma una quindicina. Ad alcuni, come si vede nelle immagini, hanno rasato i capelli a zero, usanza dei salafiti e avrebbero cancellato con l'acido i tatuaggi a forma di croce. Altre foto mo­strano dei santini di Gesù e ma­teriale religioso sequestrato. Nell'ultima sequenza si vedono un paio di miliziani responsabi­li dell'«arresto», con il barbone islamico d'ordinanza e le unifor­mi chiazzate delle brigate libi­che. «La Chiesa copta ha inviato una richiesta ufficiale di inter­vento al ministero egiziano de­gli Esteri - ha detto una fonte di Al Ahram­che ha avviato nego­ziati con la controparte libica per risolvere la questione e otte­ne­re il rilascio dei cristiani cattu­rati ».
Naguib Gabriel, che guida l'Unione egiziana per i diritti umani, ha confermato la vicen­da a­ccusando il governo del Cai­ro di non fare abbastanza. «Se lo Stato egiziano continuerà ad es­sere inattivo e non adempirà al suo dovere di garantire il rila­scio dei copti catturati in Libia ­ha detto - mi rivolgerò al Consi­glio per i diritti umani dell'
Da Tripoli non arriva alcuna conferma, ma in Cirenaica le bri­gate salafite fanno da tempo quello che vogliono. Nell'Est del Paese ci sono ancora una de­cina di suore italiane fra Benga­si e Beida. Da Derna, roccaforte dei salafiti, sono andate vie. Il 2 febbraio, il vescovo di Tripoli, In­nocenzo Martinelli aveva de­nunciato una «situazione criti­ca » in Cirenaica «con l'insorge­re del fondamentalismo». Due comunità religiose cristiane hanno dovuto andarsene su pressione dei salafiti. Al vesco­vo di Bengasi, Sylvester Magro, è stato consigliato di lasciare la sua abitazione per evitare rap­presaglie. Il 31 dicembre due cri­stiani sono stati uccisi a Misura­ta da un razzo lanciato contro un chiesa. Human right watch denuncia che «gruppi armati hanno attaccato delle chiese a Tripoli in maggio e in settem­bre ». Il governo è troppo debole per intervenire.
In questo contesto è sparito il «Grande» Lolli, uno dei più noti venditori italiani di yacht fino al 2010. Espatriato prima in Tuni­sia e poi in Libia all'inizio della primavera araba, è rincorso da un mandato di cattura della pro­cura di Bologna per bancarotta fraudolenta. A Tripoli era stato arrestato per venir estradato, ma dopo sette mesi in carcere si è unito ai ribelli. Rimasto in Li­bia, viveva apparentemente sot­to la protezione di una milizia lo­cale. Fino al 9 febbraio quando è stato prelevato dall'albergo al-Watan, dove aveva una stanza, non lontano dall'ambasciata ita­liana. La Farnesina è informata. Nessuno sembra sapere che fi­ne abbia fatto Lolli, ma il sospet­to è che sia stato portato via da
una banda di miliziani.

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