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israele.net Rassegna Stampa
17.06.2023 Due palestinesi su tre sono convinti che Israele non arriverà al suo 100esimo anniversario
Analisi di Khaled Abu Toameh, da Israele.net

Testata: israele.net
Data: 17 giugno 2023
Pagina: 1
Autore: Khaled Abu Toameh
Titolo: «Due palestinesi su tre sono convinti che Israele non arriverà al suo 100esimo anniversario»
Due palestinesi su tre sono convinti che Israele non arriverà al suo 100esimo anniversario
Analisi di Khaled Abu Toameh, da Israele.net


La vera tragedia dei palestinesi: la loro dirigenza fallimentare e corrotta  - Israele.net - Israele.net
Khaled Abu Toameh

75 anni anniversario Israele indipendenza giorno. saluto bandiera con  numero 75 e il israeliano bandiera. grande per logo, carta, sito web,  Stampa, disegno, manifesto, sociale media. vettore piatto stile  illustrazione 21618857 Arte

La creazione di gruppi terroristi islamisti come Hamas e Jihad Islamica Palestinese e la loro partecipazione alla lotta armata contro Israele è la cosa migliore che sia accaduta al popolo palestinese dal 1948. E’ quanto afferma la maggioranza dei palestinesi interpellati in un sondaggio condotto dal Palestinian Center for Policy and Survey Research, con sede a Ramallah, i cui risultati sono stati pubblicati giovedì. Secondo il sondaggio, il sostegno palestinese alla soluzione a due stati rimane basso come nei sondaggi precedenti, attestandosi al 28% degli intervistati, mentre il 70% si dice contrario. Il 52% dei palestinesi ritiene che la “lotta armata” contro Israele sia il mezzo più efficace per porre fine alla “occupazione” israeliana e per costruire uno stato palestinese. Solo il 21% degli intervistati sostiene il perseguimento di questi obiettivi attraverso negoziati, mentre il 22% del campione privilegia la “resistenza popolare”. Alla domanda su quale sia stata lo sviluppo più positivo che sia accaduto al popolo palestinese dopo la Nakba (“catastrofe”, il termine con cui palestinesi si riferiscono alla nascita dello stato d’Israele nel 1948), la maggioranza relativa dei palestinesi intervistati (24%) ha indicato la creazione di movimenti islamisti come Hamas e Jihad Islamica Palestinese e la loro partecipazione alla “lotta armata” contro Israele. I due gruppi, fondati negli anni ’80, sono sostenuti dall’Iran e sono designati come “terroristi” da Unione Europea, Stati Uniti e svariati altri paesi occidentali. Il 21% degli intervistati ha affermato che la cosa migliore accaduta al popolo palestinese è stato lo scoppio delle due intifade nel dicembre 1987 e nel settembre 2000 (l’intifada delle stragi suicide). Il 18% ha affermato che la cosa migliore è stata la creazione nel 1964 dell’Olp (Organizzazione per la Liberazione della Palestina). Solo il 14% degli intervistati ha dichiarato di considerare come sviluppo più positivo la creazione dell’Autorità Palestinese grazie alla firma con Israele degli Accordi di Oslo nel 1993-95. Una netta maggioranza (71%) dell’opinione pubblica palestinese esprime sostegno alla formazione di gruppi armati come la “Fossa dei leoni” e il “Battaglione Jenin”, che figurano tra i protagonisti della recente recrudescenza di attentati terroristici e di sanguinosi scontri a fuoco con le Forze di Difesa israeliane. Oltre l’85% degli intervistati afferma che l’Autorità Palestinese non ha alcun diritto (previsto dagli Accordi di Oslo) di arrestare membri dei gruppi armati per impedire loro di compiere attentati. A una domanda sulla situazione di Israele nel suo 75esimo anniversario, il 42% dei palestinesi afferma che è uno dei paesi più potenti del mondo, mentre il 35% ritiene che Israele sia uno stato debole e frammentato sull’orlo del collasso. Due terzi dei palestinesi (66%) ritengono che Israele non arriverà a festeggiare il suo 100esimo anniversario (nel 2048). Secondo il sondaggio, il capo di Hamas Ismail Haniyeh si conferma più popolare del presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen. Se oggi si tenessero elezioni presidenziali, Haniyeh otterrebbe il 56% dei voti contro il 33% di Abu Mazen. Stando ai risultati del sondaggio, l’80% del pubblico palestinese vuole che Abu Mazen si dimetta.
(Da: Jerusalem Post, 15.6.23)

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