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israele.net Rassegna Stampa
05.05.2023 La Jihad Islamica Palestinese: “Tutte le armi palestinesi sono prodotte o finanziate dall’Iran”
Da Israele.net

Testata: israele.net
Data: 05 maggio 2023
Pagina: 1
Autore: la redazione di Israele.net
Titolo: «La Jihad Islamica Palestinese: “Tutte le armi palestinesi sono prodotte o finanziate dall’Iran”»

La Jihad Islamica Palestinese: “Tutte le armi palestinesi sono prodotte o finanziate dall’Iran”
Da Israele.net


File:Hezbollah iran hamas.jpg - Wikimedia Commons

Parlando lo scorso 13 aprile all’emittente yemenita-libanese Sahat TV, il capo della Jihad Islamica Palestinese in Libano Mahfouz Munawwar ha dichiarato che tutte le armi che usano le organizzazioni palestinese nella loro guerra contro Israele sono prodotte in Iran o con il sostegno e il finanziamento dell’Iran.

 

Mahfouz Munawwar, capo della Jihad Islamica Palestinese in Libano: “Il grande asse della resistenza e quello che sta facendo in Palestina sono il risultato della posizione iraniana. Non esagero se dico che la Repubblica Islamica d’Iran svolge il ruolo principale nella nostra situazione attuale. È vero che i cervelli palestinesi sono riusciti a produrre [armi], ma queste sono state sviluppate anche in Iran. Quello che abbiamo oggi, se non è stato prodotto in Iran è stato prodotto con il sostegno e il finanziamento iraniani. Se non è stato prodotto in Iran, è il prodotto dell’esperienza e del know-how iraniani. Pertanto, oggi l’Iran è un partner in tutto ciò che la resistenza realizza: sparare proiettili, lanciare razzi e la grande risolutezza a Gerusalemme e nella Palestina in generale”.
(Da: Sahat TV, 13.4.23)

(Da: memri.org, 24.4.23)

Cartoonist Gary Varvel: Iran's hand in Hamas

Intervistato lo scorso 6 aprile dal canale Spot Shot, l’esperto di media e attivista libanese Eli Khoury ha chiesto cosa impedisce al Libano di fare la pace con Israele, sottolineando con forza che gli “amici” Iran e Siria hanno compiuto massacri e non hanno portato alcun beneficio al popolo libanese.

 

Intervistatore: “Le piacerebbe vivere in un paese che firmasse una pace con Israele?”

Eli Khoury: “Perché no? Perché no? Non capisco. Cosa ce lo impedisce?”

Intervistatore: “Israele ha perpetrato massacri contro di noi”.

Khoury: “Anche Siria e Iran hanno perpetrato massacri. Apriamo un registro e vediamo chi è in debito con chi. Ipotizziamo che Israele sia l’eterno nemico del Libano, come voi sostenete. Sono disposto ad accettarlo pur di tutelare l’unità nazionale, anche se non ci credo molto. Non parlo di me personalmente, ma del pubblico in generale. Voi gente senza cervello dovreste davvero spiegarmi la questione della Siria e dell’Iran. Hanno perpetrato atrocità, ma questo per voi non è un problema. Continuate a sbaciucchiarli giorno e notte. Li trattate come i vostri migliori amici e mandate il vostro esercito e le vostre milizie a difenderli, mentre gettate nella spazzatura i vostri compatrioti che sono stati distrutti dal partito Ba’ath [partito del socialismo nazionale pan-arabo, tradizionalmente forte in Iraq e Siria. Vi aderirono Saddam Hussein e Hafez al-Assad ndr]
[…] Vi riferite a Israele come a un nemico…”

Intervistatore: “Lei non considera Israele un nemico?”

Khoury: “No. Non considero nessuno un nemico, e non considero nessuno nemmeno un amico. Tutto quello che mi interessa sono i libanesi, e basta. Inoltre, considero il partito Ba’ath e i mullah iraniani molto più stupidi. Almeno [gli israeliani] hanno qualcosa di cui essere orgogliosi. Hanno una tecnologia di cui possono essere orgogliosi. Cosa hanno fatto gli altri? Per Allah, di cosa devono essere orgogliosi? Cosa hanno creato oltre alla stupida situazione in cui ci troviamo? Se solo riuscissero a liberare qualcosa… Fratello, cos’è questo progetto senza fine? Quando libererete qualcosa? Non possiamo aspettare per tutta la vita. State ‘liberando’ da 60 o 70 anni e avete detto che ‘nessuna voce è più forte del suono della battaglia’ e parlate di imperialismo… Non ne avete abbastanza? Tre quarti degli arabi vi hanno buttato via e hanno già voltato pagina”.
(Da: Spot Shot, 6.4.23)

(Da: memri.org, 26.4.23)


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