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ANSA Rassegna Stampa
14.11.2015 L'ipocrisia dell'Iran: il più grande sponsor mondiale di terrorismo islamico 'condanna' la strage di Parigi
Rinviata la visita del 'moderato' Rohani in Italia

Testata: ANSA
Data: 14 novembre 2015
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: «Iran: rinviata la missione di Rohani in Italia»

Riprendiamo da ANSA di oggi, 14/11/2015, la cronaca "Iran: rinviata la missione di Rohani in Italia".

Hassan Rohani ha avuto la faccia tosta di condannare il massacro di Parigi della notte scorsa, dimenticando che l'Iran, che egli stesso rappresenta, è il più grande sponsor di terrorismo al mondo.

Apprendiamo inoltre dall' Ansa che era in programma anche un incontro tra il rappresentante del crudele regime degli ayatollah e il Papa. Papa Francesco gli avrebbe forse riservato le stesse parole - "angelo della pace" - rivolte ad Abu Mazen, un altro sostenitore indefesso del terrorismo?

Ecco l'articolo:

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Hassan Rohani

Il presidente iraniano Hassan Rohani ha deciso di rinviare la sua visita ufficiale in Europa, che doveva cominciare oggi da Roma e toccare Parigi lunedì e martedì. Lo riferisce la tv di Stato iraniana. Rohani ha inviato un messaggio al suo omologo francese, Francois Hollande: lo riferiscono i media francesi. Rohani ha definito gli attacchi di ieri sera a Parigi "un crimine contro l'umanità", e li ha condannati "con vigore", "in nome del popolo iraniano, che è a sua volta stato vittima di terrorismo".

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C'è l'Iran dietro i terroristi di Hamas e Hezbollah

La Farnesina rende noto che nel corso di una telefonata notturna, i ministri Paolo Gentiloni e Javad Zarif hanno concordato il rinvio della visita del presidente Hassan Rohani in Italia. I due ministri sono d'accordo nel ritenere necessario concentrarsi sulla risposta alle terribili azioni terroristiche che hanno sconvolto la Francia. Al centro della visita in Italia c'era il rilancio dei rapporti economici e commerciali, in vista della riapertura del mercato iraniano libero da sanzioni. Rohani avrebbe dovuto firmare accordi bilaterali con il premier Matteo Renzi e incontrare circa 300 piccole e medie imprese italiane interessate a sbarcare - o a tornare - nella Repubblica islamica, che si avvia a diventare un hub per l'Asia e il Medio Oriente "con oltre 400 milioni di potenziali consumatori e che necessita di ampio ammodernamento industriale e infrastrutturale", sostiene la Camera di commercio italo-iraniana. Una nuova missione economica a Teheran è già in programma a fine novembre con il viceministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, e Confindustria. Oltre a Renzi, Rohani nella visita rinviata avrebbe incontrato anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella.

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Matteo Renzi

Tra i temi dei colloqui c'erano i principali dossier internazionali. A partire da quel tavolo sulla Siria cui Teheran è stata invitata, in una "storica" prima volta, come attore in grado di portare un contributo alla ricerca di una soluzione politica della crisi. Per Rohani la priorità è sconfiggere l'Isis e il terrorismo per riportare la stabilità, ma toccherà al popolo siriano decidere del futuro di Bashar al Assad con "libere elezioni". Durante la visita del presidente a Roma (era incluso un incontro con Papa Francesco) erano attese azioni di protesta dei dissidenti iraniani e delle associazioni a tutela dei diritti umani che, con una campagna sui social network e l'hashtag #DiteloaRouhani, chiedono a Mattarella e Renzi di non mettere la testa sotto la sabbia e di affrontare con Rohani il triste capitolo delle violazioni delle libertà fondamentali e della pena di morte. Secondo i dati di Nessuno tocchi Caino, da quando Rohani si è insediato nel 2013 l'Iran ha conosciuto il "record assoluto" di circa 2000 esecuzioni, 21 di minorenni, e 854 solo nei primi 10 mesi del 2015.

Sostiene la campagna anche Emma Bonino che due anni fa fu il primo ministro degli Esteri italiano a recarsi a Teheran dopo 10 anni: "Gli iraniani sanno bene che tornare sulla scena internazionale significa accettare anche questo tipo di dialogo, non solo quelli geostrategici", ha spiegato la leader radicale. E ad attendere l'arrivo di Rohani ci sono anche le aspettative dell'ambasciatore di Israele in Italia, Naor Gilon, secondo cui le parole del presidente in un'intervista al Corsera "proseguono la politica di delegittimazione del diritto degli ebrei a uno Stato operata dal regime iraniano" e "non potranno rimanere senza una reazione pubblica". Richiesta a cui si associano Forza Italia, Ncd e Lega, con Roberto Calderoli che arriva a chiedere di annullare la visita di Rohani per aver dichiarato che "il suo popolo deve odiare Israele".

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