domenica 05 maggio 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






ANSA Rassegna Stampa
19.12.2013 E bravo il Patriarca Twal: ma in quale mondo vive ?
Come sempre la colpa di tutto è di Israele

Testata: ANSA
Data: 19 dicembre 2013
Pagina: 1
Autore:
Titolo: «MO: Patriarca Twal, colonizzazione Israele ostacola pace»

Il Patriarca Fouad Twal è la massima autorità cattolica in Medio Oriente, eppure si direbbe che vive in altro emisfero. I cristiani vengono massacrati in tutti i paesi islamici e lui non apre bocca, in Siria i morti ammazzati, tra i quali pure i cristiani, sono più di 100.000 e lui non apre bocca, milionio di rifugiati in fuga dalla Siria e lui non apre bocca. Fa di più, vede in Israele l'origine di tutti i mali che colpiscono la regione.
A questo punto come si fa a non chiedere alla Santa Sede se Twal è la persona giusta a rappresentare il Vaticano. Noi crediamo di no, il suo posto dovrebbe essere a Roma,  dove di tipi della sua risma ce n'è già uno, il non dimenticato Monsignor Capucci. Se rimane invece nella carica che detiene, allora il primo responsabile delle sue prese di posizione è il Vaticano, che se ne assumerà la responsabilità.
In altra pagina pubblichiamo una lettera di Padre Pizzaballa, il cui contenuto non crediamo trovi d'accordo Twal.

Ecco due lanci ANSA con le sue dichiarazioni:

Fouad Twal

MO: PATRIARCA TWAL, COLONIZZAZIONE ISRAELE OSTACOLA PACE Il messaggio in occasione del Natale (ANSA) - TEL AVIV, 18 DIC - Gli «sforzi» dei colloqui di pace - ripresi dopo tre anni di interruzione, «sono ostacolati dalla colonizzazione israeliana». Lo dice Fouad Twal, Patriarca latino di Gerusalemme, massima autorità cattolica della regione, nel suo messaggio di Natale pubblicato sul sito del Patriarcato. «Fino a quando questo problema non sarà risolto , i popoli della nostra regione - spiega il Patriarca - continueranno a soffrire». (ANSA).

 Mons.Ilarion Capucci, professione terrorista, vivo, libero e vegeto in Vaticano

(ANSA) - TEL AVIV, 18 DIC - «Nonostante l'attenzione mondiale - ha aggiunto il patriarca Twal - non sia più focalizzata sulla situazione della Terra Santa, ma si sia spostata alla tragedia della Siria, si deve affermare che il conflitto israelo - palestinese rimane decisivo nella regione, costituendo un grave ostacolo alla stabilità del Medio Oriente». «Fino a quando questo problema non sarà risolto, i popoli della nostra regione - ha aggiunto - continueranno a soffrire». Per Twal la situazione in Medio Oriente sta «diventando sempre più complessa e drammatica. Gli scenari che si sono visti in Siria e in Iraq si possono ripetere altrove - come accaduto in Egitto e in Libia. L'instabilità colpisce tutti i fedeli, che sono tentati di emigrare. Nella Striscia di Gaza gli abitanti subiscono gli effetti dell'embargo israeliano e anche di quello egiziano». Il patriarca ha poi invocato per la Siria un immediato «cessate il fuocò duraturo, impedendo ogni ingresso di armi dall'esterno. Visto che il problema siriano non potrà essere risolto con la forza delle armi, invitiamo i leader politici della nostra regione e del mondo occidentale ad assumersi le proprie responsabilità per trovare una soluzione politica accettabile che metta fine all'assurda violenza e rispetti la dignità del le persone». Per quanto riguarda l'accordo economico, che sta per essere concluso, tra Israele e Santa Sede, Twal ha ricordato che «sia l'Impero Ottomano, sia gli Inglesi, sia la Giordania, e lo stesso Israele per più di vent'anni, hanno rispettato lo status quo che prevedeva l'esenzione delle tasse per le Chiese. Ai nostri giorni, invece, Israele vuole introdurre dei cambiamenti. L'importante è che non si tocchi Gerusalemme Est; la questione si trova ancora sul tavolo dei negoziati. Noi - ha aggiunto- non vogliamo in alcun modo che questi accordi abbiano un'implicazione politica che cambi lo status di Gerusalemme Est, occupata nel 1967». Twal - che ha ricordato gli atti vandalici contro luoghi santi cristiani nella zona - ha anche condannato «ogni forma di fondamentalismo religioso». (ANSA).

Per inviare a Ansa la propria opinione, cliccare sulla email sottostante

 


redazione.internet@ansa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT