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ANSA Rassegna Stampa
14.06.2012 Può un non-Stato pretendere di avere un patrimonio culturale riconosciuto dall'Unesco ?
Braccio di ferro Anp-Israele all'Unesco per la Basilica della Natività

Testata: ANSA
Data: 14 giugno 2012
Pagina: 1
Autore: Redazione dell'Ansa
Titolo: «M.O. : Basilica della natività, braccio di ferro Israele-Anp a Unesco»

Pubblichiamo il lancio ANSA dal titolo " M.O. : Basilica della natività, braccio di ferro Israele-Anp a Unesco ".

Non esiste alcuno Stato palestinese. Non è ben chiaro, perciò, come Abu Mazen possa avanzare la pretesa che la 'Basilica della Natività' di Betlemme sia patrimonio culturale della Palestina.
Il fato che l'Unesco abbia approvato l'ingresso al suo interno di uno Stato inesistente come la Palestina non cambia la realtà. Per altro la mossa è costata all'Unesco il blocco dei fondi Usa.
Ecco il pezzo:

(ANSA) - GERUSALEMME, 13 GIU - Si profila un braccio di ferro fra Israele e Autorità nazionale palestinese (Anp) sulla Basilica della Natività a Betlemme: lo Stato ebraico è al lavoro per bloccare una richiesta dell'Anp di poter registrare il luogo - nella prossima riunione della Commissione del World Heritage in programma in Russia dal 24 giugno al 6 luglio - come sito del patrimonio culturale dello 'Stato di Palestina'. Lo rivela il quotidiano 'Jerusalem Post' spiegando che la Commissione ha annunciato che la Basilica, così come la vicina strada del Pellegrinaggio, è tra i 36 siti di cui si parlerà nella riunione. Il dibattito sancirà così la prima pronuncia della Commissione sulla registrazione di un sito culturale tutelato dallo Stato di Palestina. L'Anp può avanzare questa richiesta visto che nell'ottobre scorso l'Unesco ha riconosciuto la Palestina come 195/o stato membro, malgrado le proteste di Israele e le critiche degli Usa. La Palestina, come membro dell'organizzazione culturale dell'Onu, gode infatti di pieni diritti: incluso quello di registrare siti da sottoporre a tutela nella lista del Patrimonio Mondiale. Israele si oppone tuttavia a un tale passo perché lo considera parte di una strategia «unilaterale» avviata dall'Anp sulla scena internazionale sullo sfondo dello stallo dei negoziati bilaterali.

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