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Riportiamo due lanci ANSA titolati " Italia-Israele: Galan, focus su lotta a desertificazione" e " Accordo su ricerca comune in agricoltura. Sguardo pure a Ogm ". " Italia-Israele: Galan, focus su lotta a desertificazione "
Giancarlo Galan (ANSA) - GERUSALEMME, 8 NOV - Sviluppare ulteriormente la
cooperazione scientifica italo-israeliana in campo agricolo a cominciare dall'emergenza della lotta alla desertificazione, un fenomeno globale che nello Stato ebraico - caso pressoché unico al mondo - anziché avanzare ha cominciato a regredire grazie all'intervento dell'uomo. È questo l'obiettivo della missione in Israele del ministro dell'Agricoltura, Giancarlo Galan, cominciata oggi a Gerusalemme - lontano per qualche ora dalle fibrillazioni della politica romana - e destinata a culminare domani a Sde Boker, nel regione del Negev, nella firma di un memorandum d'intesa con l'omologo israeliano Shalom Simhon, nella partecipazione a una conferenza internazionale sulla desertificazione e nella visita ai laboratori di uno dei centri di ricerca più avanzati al mondo su questo fronte. Il memorandum - spiega Galan a Gerusalemme a margine di un incontro con la comunità ebraica di origine italiana - comprende cinque punti che defininiscono una serie di progetti congiunti riguardanti altrettanti settori della cooperazione scientifico-tecnologica in ambito agricolo. Una realtà nella quale i rapporti bilaterali sono già molto consistenti, ma che offre ancora margini di sviluppo e spunti di confronto: dal terreno della desertificazione e delle risorse idriche a quello - più contrastato - delle biotecnologie e della ricerca sugli organismi geneticamente modificati (ogm). « Israele è il Paese che percentualmente investe di più in ricerca, ma l'Italia è già oggi il primo partner d'Israele in questo settore ed è tutt'altro che un fanalino di coda», sottolinea Galan, definendo in particolare «straordinario l'interscambio» nell'area della ricerca applicata all'agricoltura e della collaborazione accademica. Un interscambio che il memorandum di Sde Boker mira ad ampliare nella consapevolezza che la ricerca e lo sviluppo in queste aree significano anche «un contributo alla pace», osserva il ministro, indicando come centrali i progetti di cooperazione sui problemi della desertificazione. « Israele - nota al riguardo - è l'unico Paese al mondo nel quale la desertificazione non solo si è fermata, ma è regredita: e io credo che questo esempio meriti di essere studiato e condiviso». A beneficiarne, prosegue Galan, «possono essere tutti, a cominciare da quei Paesi che hanno problemi di alimentazione quotidiana». Paesi per i quali Israele può rappresentare un modello e uno stimolo pure sulla trincea delle biotecnologie, a giudizio del ministro dell'Agricoltura italiano, convinto assertore, malgrado le polemiche, della necessità di portare avanti gli studi sugli ogm. «Lo Stato che in questo settore è indiscutibilmente il più avanzato al mondo - dice Galan riferendosi di nuovo all'esempio israeliano - ha già dimostrato che si può puntare con successo sulle biotecnologie, affidando guarda caso la ricerca a istituti universitari pubblici». Del resto, conclude, «tutti dicono di voler ricercare, di voler capire, per poi eventualmente decidere come applicare: ebbene, facciamola questa ricerca, facciamola insieme e impariamo anche da quello che si è ottenuto da queste parti». (ANSA). " Accordo su ricerca comune in agricoltura. Sguardo pure a Ogm " (ANSA) - GERUSALEMME, 8 NOV - Sviluppare ulteriormente la
cooperazione scientifica italo-israeliana in campo agricolo a cominciare dall'emergenza della lotta alla desertificazione, un fenomeno globale che nello Stato ebraico - caso pressoché unico al mondo - anziché avanzare ha cominciato a regredire grazie all'intervento dell'uomo. È questo l'obiettivo della missione in Israele del ministro dell'Agricoltura, Giancarlo Galan, cominciata oggi a Gerusalemme - lontano per qualche ora dalle fibrillazioni della politica romana - e destinata a culminare domani a Sde Boker, nel regione del Negev, nella firma di un memorandum d'intesa con l'omologo israeliano Shalom Simhon, nella partecipazione a una conferenza internazionale sulla desertificazione e nella visita ai laboratori di uno dei centri di ricerca più avanzati al mondo su questo fronte. Il memorandum - spiega Galan a Gerusalemme a margine di un incontro con la comunità ebraica di origine italiana - comprende cinque punti che defininiscono una serie di progetti congiunti riguardanti altrettanti settori della cooperazione scientifico-tecnologica in ambito agricolo. Una realtà nella quale i rapporti bilaterali sono già molto consistenti, ma che offre ancora margini di sviluppo e spunti di confronto: dal terreno della desertificazione e delle risorse idriche a quello - più contrastato - delle biotecnologie e della ricerca sugli organismi geneticamente modificati (ogm). « Israele è il Paese che percentualmente investe di più in ricerca, ma l'Italia è già oggi il primo partner d'Israele in questo settore ed è tutt'altro che un fanalino di coda», sottolinea Galan, definendo in particolare «straordinario l'interscambio» nell'area della ricerca applicata all'agricoltura e della collaborazione accademica. Un interscambio che il memorandum di Sde Boker mira ad ampliare nella consapevolezza che la ricerca e lo sviluppo in queste aree significano anche «un contributo alla pace», osserva il ministro, indicando come centrali i progetti di cooperazione sui problemi della desertificazione. « Israele - nota al riguardo - è l'unico Paese al mondo nel quale la desertificazione non solo si è fermata, ma è regredita: e io credo che questo esempio meriti di essere studiato e condiviso». A beneficiarne, prosegue Galan, «possono essere tutti, a cominciare da quei Paesi che hanno problemi di alimentazione quotidiana». Paesi per i quali Israele può rappresentare un modello e uno stimolo pure sulla trincea delle biotecnologie, a giudizio del ministro dell'Agricoltura italiano, convinto assertore, malgrado le polemiche, della necessità di portare avanti gli studi sugli ogm. «Lo Stato che in questo settore è indiscutibilmente il più avanzato al mondo - dice Galan riferendosi di nuovo all'esempio israeliano - ha già dimostrato che si può puntare con successo sulle biotecnologie, affidando guarda caso la ricerca a istituti universitari pubblici». Del resto, conclude, «tutti dicono di voler ricercare, di voler capire, per poi eventualmente decidere come applicare: ebbene, facciamola questa ricerca, facciamola insieme e impariamo anche da quello che si è ottenuto da queste parti». (ANSA). Per inviare la propria opinione a Ansa, cliccare sulla e-mail sottostante. redazione.internet@ansa.it |
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