Sul progetto di costruzione del Museo della Shoah a Roma, riprendiamo l'ANSA del 30/06/2010, firmato da Monica Savatteri, dal titolo " Shoah: Roma avrà Museo entro il 2013.
Dal progetto del Museo
(ANSA) - ROMA, 30 GIU - La Shoah è una scatola nera che pesa sulle nostre teste: il museo sarà un parallelepipedo sospeso e costruito con i nomi dei deportati italiani. Il museo della Shoah, che sorgerà accanto a Villa Torlonia, sarà un luogo di incontro, di approfondimento, di studio ma anche una struttura che, con la sua forma, rappresenterà un monito per chiunque gli passerà accanto. Aprirà le sue porte entro marzo 2013 e raccoglierà tutti i documenti che testimoniano la tragedia dello sterminio e della persecuzione; tra i 1.200 documentari, 1.500 film, 1.200 libri e oltre 6.000 immagini fotografiche già raccolti, ci sarà anche il materiale della Fondazione Spielberg, documenti e immagini che il regista metterà a disposizione del museo. Questa mattina, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha preso l'impegno di realizzare in tempi brevi il museo perché, ha detto, "siamo riusciti a sbloccare una vicenda burocratica complessa. Ora non ci sono più impedimenti e possiamo correre". Infatti nel bilancio comunale sono stati stanziati 13.400.000 euro nel piano investimenti mentre la famiglia Toti, e di conseguenza la Lamaro appalti Spa, ha donato a titolo gratuito il progetto preliminare del museo. Una struttura, ha spiegato l'assessore comunale ai Lavori pubblici, Fabrizio Ghera, che "avrà otto piani, di cui quattro interrati, un parcheggio pubblico e un privato per una superficie calpestabile lorda di circa 5.000 metri quadrati e una volumetria di circa 21.000 metri cubi". Il progetto è stato realizzato dagli architetti Giorgio Tamburini e Luca Zevi che ha sottolineato "il contesto significativo di Villa Torlonia accanto alla quale sorgerà il museo che rappresenta un monito contro tutti i fenomeni di intolleranza". Per contrastare le limitazioni che hanno colpito le vittime della Shoah, il museo avrà un percorso senza ostacoli e soprattutto senza barriere architettoniche: accanto al parallelepipedo nero sopra il quale verranno incisi tutti i nomi degli italiani deportati, verrà realizzato un volume a forma di tronco di cono all'interno del quale ci sarà uno spazio espositivo e che evoca i camini dei campi di concentramento. Attraverso un lungo scalone si raggiunge la sommità dell'edificio: un percorso studiato per mantenere vivo il ricordo degli errori del passato. Alla simbolica cessione del progetto erano presenti anche il direttore scientifico del museo della Shoah, Marcello Pezzetti, e il presidente onorario Giovanni Maria Flick, oltre ai rappresentanti della Comunità ebraica di Roma. Il presidente Riccardo Pacifici ha sottolineato che "non è un museo per gli ebrei, ma per la società civile, con il quale si colma una lacuna. Anche se si presenteranno degli ostacoli, non abbiamo più tempo e dobbiamo fare in fretta". Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, ha sottolineato la necessità di "non perdere la memoria" e ha parlato di un luogo "che non sarà un memorial ma un evento culturale che suscita tensioni emotive e che coinvolge tutti".
( Monica Savatteri)
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