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Le Scienze Rassegna Stampa
14.02.2008 Israele all'avanguardia nello smaltimento dei rifiuti
con l'impianto di Hiriya

Testata: Le Scienze
Data: 14 febbraio 2008
Pagina: 19
Autore: Marco Cattaneo
Titolo: «Il paradiso della monnezza»
Da Le SCIENZE del 14 febbraio 2008:

Le desolanti immagini delle montagne di ri-fiuti che ricoprono le vie delle città campa-__ ne in queste settimane le abbiamo tutti da-vanti agli occhi. Giorni fa, quando gli ho chiesto come stava, un amico che abita a Napoli ha escla-mato, con un sorriso amaro: «C'è una bella biodi-versità, per le strade...». Ma pochi forse ricordano l'ordinanza del Consiglio comunale del capoluogo campano del 16 novembre scorso, che estendeva il divieto di fumare ai parchi pubblici in presenza di bambini fino ai 12 anni e donne in gravidanza, per tutelarne la salute. È talmente paradossale che non mi viene nemmeno da ridere. Sarebbe istruttiva, per i rappresentanti del-le istituzioni campane, una gita turistica a Hiriya, la gigantesca discarica del Gush Dan, la regione israeliana che comprende Tei Aviv e altre 17 mu-nicipalità per un totale di circa tre milioni di abi-tanti. Nata nel 1952 come discarica di rifiuti solidi, Hiriya copre un'area di 450.000 metri quadrati per 60 metri di altezza: un totale di 16 milioni di metri cubi di immondizia. Nel 1998 le autorità della regione hanno mes-so fine all'attività della discarica e hanno deci-so di trasformarla in uno spazio di verde pubblico, Ayalon Park, entro il 2020. Lo smaltimento piani-ficato è iniziato nel 2000, e oggi Hiriya riceve 2700 tonnellate di rifiuti indifferenziati al giorno da 800 camion, che ne fanno una delle più grandi stazioni di transito al mondo, oltre che il più vasto e avan-zato centro ambientale di Israele. Qui si separa e si ricicla tutto: plastica, legno, metalli, umido. Nell'impianto di trattamento bio-logico gestito dall'azienda pubblica Environmental Services Company (ESC), la spazzatura viene sca- raventata in una gigantesca vasca dove i materiali leggeri (che galleggiano) vengono separati da quel-li pesanti (che si depositano sul fondo). Dopo aver eliminato le sostanze inorganiche, resta il materiale per il trattamento biologico, da cui si ricavano ac-qua, compost e metano, usato per produrre elettri-cità con una turbina da 1,5 megawatt. L'impianto può smaltire 200 tonnellate al gior-no, al pari di quello che riceve e separa i materia-li da costruzione. Poi c'è un impianto pilota di gas-sificazione, che produce syngas a ciclo chiuso, e un'unità di separazione da 500 tonnellate al gior-no. Ed è in fase di pianificazione una struttura per il trattamento di pneumatici. Ultimi arrivati, l'im-pianto per le aree umide - cinque vasche in cui affondano le radici diverse specie di fiori, con il compito di purificare i rifiuti - e l'impianto di trat-tamento per le acque reflue del processo di smalti-mento. Infine, con 63 pozzi sparsi per tutta l'area viene raccolto il biogas prodotto dai materiali in-terrati, producendo 4 megawatt di potenza che vanno ad alimentare un'azienda tessile a qualche chilometro di distanza. Per ora Ayalon Park è un immenso cantiere, ma già nella primavera 2004 sono stati aperti al pub-blico dieci chilometri di piste ciclabili, che collega-no Hiriya al Begin Park di Tei Aviv, mentre nel 2010 sarà inaugurato il settore orientale del parco, il cui progetto, dopo una gara d'appalto internazionale, è stato affidato all'architetto paesaggista tedesco Pe-ter Latz. Ma già oggi, per illustrare questo gioiel-lo della gestione ambientale, il vicesindaco di Tei Aviv Doron Sapir, portavoce della Dan Region As-sociation of Towns, organizza banchetti in cima al-la montagna di rifiuti che orgogliosamente mostra ai suoi ospiti. Non dovrebbe essere poi così difficile per gli amministratori della Regione Campania go-dersi un superbo catering con vista sulle signorili periferie residenziali di Tei Aviv; basta fissare una visita ufficiale. Se invece preferiscono la formula fai-da-te, possono sempre scoprire Hiriya attraver-so il centro visitatori, inaugurato nel 2005. Ce ne sarebbe già abbastanza per deprimersi, ma voglio aggiungere un tocco finale. Dei 100 dipen-denti di ESC, che è pur sempre l'azienda municipale della nettezza urbana, 30 sono laureati e 42 diplo-mati. Perché è un'azienda ad alta tecnologia. Non a caso. Israele è il primo paese al mondo per investi-menti in ricerca, con il 4,8 per cento del PIL, di cui il 3,25 dalle imprese (ma non ditelo a Confmdu-stria). Noi, però, abbiamo una biodiversità...

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