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L'Opinione Rassegna Stampa
02.06.2011 Lecito uccidere bambini israeliani,lo predica l'ayatollah Mesbah
La cronaca di Dimitri Buffa

Testata: L'Opinione
Data: 02 giugno 2011
Pagina: 13
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «Lecito uccidere bambini israeliani»

L’ayatollah Mesbah giustifica la jihad infanticida “Lecito uccidere bambini israeliani” , questo il titolo dell'articolo di Dimitri Buffa sull' OPINIONE di oggi, 02/06/2011, a pag.13.
Eccolo:


L'ayatollah Mesbah

Se pensate a una persona abietta, una che abbia superato ogni limite anche nel terreno assai scivoloso delle guerre di religione, ebbene quella persona adesso ha un nome e anche un cognome: Taghi Mesbah. E’ un ayatollah iraniano e tanto di per sé basterebbe. Mesbah però ha un’altra particolarità: essere quel clerico, veramente fascista, che ha sdoganato come “legale” l’uccidere i bambini in nome di Allah, purché rigorosamente isareliani. Un editto il suo, anzi una fatwa, che ha definitivamente allentato qualunque possibile freno inibitore nei terroristi che uccidono in nome di Teheran. Tutto ciò nel proprio sito web dove qualche giorno fa si è acceso, a tale riguardo, il solito dibattito surreale su Islam e martirio. Uno dei suoi fedeli, in maniera anonima probabilmente per non incorrere nelle censure del regime di Ahmadinejad, ha osato, partendo dalla suddetta fatwa, porre a questo chierico una domanda sulla liceità delle azioni suicide che in quanto tali in realtà sarebbero vietate, come lo sono, dal Corano. Ma il problema è che questi ayatollah iraniani sanno del Corano più o meno come chi scrive sa di fisica nucleare. E gliene importa ancora meno. L’importante è veicolare un messaggio di morte approfittando dell’ignoranza delle persone e della suggestione religiosa. Si tratta di quell’Islam geopolitico inventato non di certo da Bin Laden ma proprio dal non compianto ayatollah Ruhollah Khomeini. E per giustificare la distruzione di Israele, e le azioni suicide che spesso coinvolgono anche bambini, va bene tutto. A partire dallo stravolgimento del Corano e dalla stessa uccisione di migliaia di musulmani in questi attentati kamikaze. Così l’ayatollah Mesbah, che è una delle guide più vicine allo stesso presidente Ahmadinejad, ha risposto in questa maniera a chi lo “tentava” con simili scrupoli: “le tue parole denotano che sei una vittima della propaganda sionista”. Aggiungendo che l’interlocutore stava “sprecando il proprio tempo invece di dedicarlo allo sradicamento dell’entità sionista”. “Quando deve difendere l’Islam – è la tesi di Mesbah – il popolo musulmano dipende proprio dalle azioni di martirio che quindi non solo sono permesse ma persino obbligatorie”. A quel punto lo stesso frequentatore del sito di Mesbah ha posto la domanda fatidica sulla liceità di uccidere i bambini israeliani durante queste operazioni terroristiche suicide. La risposta è stata ovviamente agghiacciante: “considerateli degli scudi umani usati dalle loro famiglie sioniste per evitare le azioni dei nostri martiri...” 

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