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Riportiamo dall'OPINIONE di oggi, 16/03/2010, l'articolo di Michael Sfaradi dal titolo " L´ingresso non è consentito a cani e israeliani ". Sullo stesso argomento, invitiamo a leggere la Cartolina da Eurabia di Ugo Volli di domenica 14/03/2010 dal titolo " Proibito l'ingresso ai cani e agli ebrei - di nuovo " ( http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=280&id=33795 )
"Spiacenti, ma l´ingresso non è consentito a cani e israeliani". Questo messaggio è su un manifesto appeso all´ingresso di numerosi negozi di Petra, in Giordania. Sui giornali israeliani, che pubblicano la foto del manifesto scritto in lingua inglese, non sono mancate risatine compiaciute da parte di turisti provenienti da ogni angolo di mondo, Europa compresa. Questi cartelli, non ancora rimossi, fanno capire quanto siano fragili i rapporti fra lo Stato ebraico e le nazioni con le quali esistono dei trattati di pace. Questi manifesti che si ispirano a ciò che accadde in Europa durante il nazismo, la dicono lunga sui sentimenti antiebraici da sempre presenti nella società araba, ma ciò che lascia attoniti è il silenzio intorno a questa vicenda. Nessuna nazione dell´Unione Europea ha a tutt´oggi chiesto spiegazioni ad Amman, mentre i media internazionali hanno ignorato la notizia o la hanno relegata ad un piccolo trafiletto. Noi crediamo invece che si tratti di un atto estremamente grave innanzitutto perché questo è il "Modus Operandi" del più bieco e tracotante antisemitismo e poi perché è accaduto in una nazione come la Giordania che l´Italia considera un ponte fra l´Europa e il mondo islamico. Non osiamo immaginare quali e quante accuse di Apartheid sarebbero state rivolte ad Israele nel caso in cui le parti fossero state invertite, con le conseguenti condanne all´Onu e richieste di boicottaggi di ogni tipo. Per inviare il proprio parere all'Opinione, cliccare sull'e-mail sottostante diaconale@opinione.it |
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