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L'Opinione Rassegna Stampa
24.02.2010 Antisemitismo su facebook
Cronaca di Dimitri Buffa

Testata: L'Opinione
Data: 24 febbraio 2010
Pagina: 7
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «Antisemitismo e antisionismo su facebook»

Riportiamo dall'OPINIONE di oggi, 24/02/2010, a pag. 7, l'articolo di Dimitri Buffa dal titolo " Antisemitismo e antisionismo su facebook ".

Hanno nomi un po’ infami come "Le democrazie occidentali e la pulizia etnica della Palestina".
O  semplicemente “Boicotta Israele”. O anche “Forum Palestina”. Su facebook pullulano i gruppi della vergogna anti israeliana e vagamente anti semita che chiedono ai loro purtroppo numerosi iscritti di diffondere la campagna di boicottaggio contro i prodotti industriali israeliani ed ebrei e contro le Università dello stato di Israele.
Il gruppo “Boicotta israele” con il simbolo del codice a barrre delle industrie ha addirittura 2046 membri.
Adesso stanno promuovendo al campagna “non in nostro nome”, coordinata a livelo nazionale dai noti “bruciabandiere” di Forum Palestina per chiedere nientemeno al governo italiano di stracciare tutti gli accordi commeciali fatti con Israele compresi quelli di reciproco scambio per la ricerca con le università di Gerusalemme e di Tel Aviv. Alcuni forum di discussione sono pieni di membri che inneggiano anche a gente come Ahmadinejad, di cui non è raro trovare apologie in post come questo: “Ha detto Ahmadinejad: per gli occidentali le elezioni sono valide quando vincono i loro amici, sono nulle se le vincono i loro avversari. Nella Repubblica teocratica si può abortire fino al 45esimo giorno, esiste il divorzio, l’operazione per cambiare sesso è pagata dalla mutua, la prostituzione è legale, il numero dei laureati è superiore al nostro, le donne votano e, benché portino il velo (il gran chiodo fisso dell’Occidente), possono accedere a tutti i mestieri..”
Proprio nei giorni in cui il regime impicca sulle piazze decine di oppositori al nuovo Hitler, deve fare male non solo agli israeliani ma anche ai membri della resistenza iraniana in esilio in Europa e in Italia leggere su facebook i deliri contenuti in gruppi come quello che si appella a una pretesa “pulizia etnica in Palestina” cui assisterebbero inerti le potenze occidentali.
Basta andarci dentro e iscirversi, cosa che chi scrive per motivi di obiezione di coscienza non è   riuscito a fare, per trovarvi i link di decine di discorsi di Ahmadinejad conditi con i commenti entusiasti di questi fan dell’anti semitismo. Collegati a questi siti dell’odio, con un proficuo interscambio di baggianate anti israeliane, troviamo sempre quelli di Forum Palestina che in questi giorni stanno lanciando il suddetto appello “non in nostro nome”.
Che è il seguente: “..il governo italiano, con la recente  visita del premier Berlusconi in Israele, ha reso il nostro paese complice dell’oppressione del popolo palestinese e delle possibili escalation di  guerra israeliana in Medio Oriente. L’Italia sta fornendo ufficialmente armamenti,  investimenti economici, collaborazioni scientifiche al governo israeliano  condannato dalle istituzioni internazionali per la costruzione del Muro di  segregazione, per i crimini di guerra a Gaza e l’occupazione coloniale dei  Territori Palestinesi Noi, in quanto cittadini italiani, non  accettiamo di essere considerati complici di questa politica di  oppressione e di guerra Per questi motivi chiediamo la revoca degli accordi militari,  commerciali, scientifici, culturali tra le istituzioni italiane e quelle  israeliane, chiediamo la revoca della partecipazione  italiana ed europea al vergognoso embargo contro la popolazione  palestinese di Gaza ormai da quattro anni sotto  assedio ,, non c’è pace duratura senza  giustizia..” E con questa citazione con cui viene messo il cappello persino sul nome della meritevole ong della galassia radicale, si invitano gli aderenti a scrivere alla mail noninostronome@libero.it .
Seguono decine di firme, tra cui i nomi noti dell’anti sionismo “senza sé e senza ma”. Spicca l’ex segretario di Rifondazione comunista Francesco Giordano, gli onnipresenti  e misguided “ebrei contro l’occupazione”,  moltissimi professori universitari e ricercatori (gente che evidentemente ricerca “rogne” più che argomenti scientifici) tra cui Cristina Accornero e Francesca Chiaretto, decine di esponenti locali di Rifondazione, Martina Pignatti Morano  della famigerata ong “Un ponte  per...”, il Pmli, partito marxista leninista d’Italia e il suo organo “il Bolscevico”, noti per avere esaltato a suo tempo la bontà della rivoluzione khomeinista  e per avere promosso per anni il pellegrinaggio in Iran sulla tomba di questo infame  personaggio, un tale Franco Zavatti della Cgil che ha creato un grupo che si chiama “Modena- Jenin” e una miriade di cani sciolti che non meritano né la pubblicità né il collare, ma forse solo la museruola per evitare che la loro rabbia anti israeliana si propaghi a tanti studenti che ignari si affidano a  cotali cattivi maestri. E infatti va notato che il danno nelle menti dei giovani è già in fase di avanzata realizzazione se è vero come è vero che a questo appello di “Forum Palestina” ha aderito l’intero coordinamento degli studenti del secondo Policlinico di Napoli. L’elenco delle adesioni è impressionante e naturalmente vivendo noi in Italia e non nel loro adorato Iran di Ahmadinejad, la libertà di associazione, di propagazione persino delle idee dell’odio e di quant’altro è garantita. Ma anche il disprezzo  “senza sé e senza ma”  dei tanti amici di Israele come chi scrive.

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