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L'Opinione Rassegna Stampa
13.01.2010 Terrorismo islamico: i buchi della sicurezza Usa
Analisi di Dimitri Buffa

Testata: L'Opinione
Data: 13 gennaio 2010
Pagina: 10
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «E' da ottobre che lo sceicco yemenita predicava attentati come quello sventato a Newark»

Riportiamo dall'OPINIONE di oggi, 13/01/2010, l'articolo di Dimitri Buffa dal titolo "E' da ottobre che lo sceicco yemenita predicava attentati come quello sventato a Newark".


Dimitri Buffa

Man mano che vengono rivelati nuovi particolari sull’inchiesta  su Umar Faruq ‘Abd Al-Muttalib, il nigeriano che ha cercato di fare esplodere l’aereo del volo Northwest Airlines 253, il giorno di Natale, vengono fuori le incredibili falle della sicurezza e dell’intelligence, meglio sarebbe chiamarla “deficiency”, americana del neo premio Nobel per la pace Barack Obama.
Mentre non è ancora chiaro se e quando al Muttalib abbia avuto contatti con Abu Basir Al-Wahishi, Emiro di Al-Qaeda nella Penisola Araba, di certo negli archivi della Jihad and terrorism threat monitor fin da ottobre era presente la rivendicazione ex ante di futuri attentati di quel tipo. Nasir Al-Wahishi, aveva infatti scritto di far saltare in aria aerei americani in un recente numero della rivista dell’organizzazione, Sada Al-Malahim.Il numero é datato Shawwal 1430, corrispondente a Settembre-Ottobre 2009 ed é stato messo in rete sui siti web jihadisti il 28 Ottobre 2009. il 5 Novembre, Al-Wahishi aveva scritto un articolo intitolato “La guerra é inganno” nel quale chiedeva agli altri di emulare Abu Al-Khayr, un terrorista suicida che aveva cercato di assassinare il vice-ministro saudita degli interni Muhammad bin Naif. Uno dei passaggi diceva anche di “..trasformate gli esplosivi in una bomba che potete gettare, fare esplodere con un timer, con un telecomando, o trasformateli in una cintura esplosiva; potete anche metterli dentro un apparecchio elettronico, come un registratore digitale nel quale possa sentire come mettere a punto gli esplosivi, o un album di foto o una busta. Potete farli esplodere su un “taghut” (cioè un idolo o falso dio, termine con il quale i jihadisti indicano certi governanti di paesi musulmani,ndr ) nido di spie, o crociati ovunque li troviate.”
Poi l’appello così proseguiva: “Similmente, potrete farli esplodere in aeroporti dei paesi dei crociati occidentali che hanno preso parte nella guerra contro i musulmani, o nei loro aerei, nei loro quartieri residenziali o nelle loro metropolitane e così via. Si può sempre trovare uno stratagemma se tu ci pensi e confidi in Allah e non hai paura che sia scoperto dopo che lo hai nascosto bene. Con il potere di Allah, non può essere scoperto...”
Insomma falle incredibili nel reparto analisi perché se alla Cia neanche si leggono Memri , Debka.com e le altre pubblicazioni dei servizi israeliani significa che stanno avvicinandosi nella qualità all’ex  Sismi italiano. E d’altronde la fallimentare operazione congiunta per la “rendition” di Abu Omar ne è una prova lampante. Inoltre in questo articolo messo sul web della jihad elettronica è contenuta un’ulteriore allarmante notizia: oramai esiste la possibilità di creare kamikaze  “cani sciolti” con ordigni fai da te da poche decine di grammi di esplosivo. E a questo punto anche lo scanner che mette a nudo i passeggeri potrebbe già non essere una precauzione sufficiente anche se assolutamente necessaria.

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