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L'Opinione Rassegna Stampa
27.02.2009 A scuola di antisemitismo in Siria
La cronaca di Dimitri Buffa

Testata: L'Opinione
Data: 27 febbraio 2009
Pagina: 9
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «Lo Statement antisemita di Bashir al Assad entrerà nel programma di studio della storia nelle scuole della Siria»

Riportiamo dall'OPINIONE di oggi, 27/02/2009, l'articolo di Dimitri Buffa " Lo Statement antisemita di Bashir al Assad entrerà nel programma di studio della storia nelle scuole della Siria ", sui programmi delle scuole siriane. Ecco l'articolo:

Poi dicono che Israele dovrebbe dialogare con i paesi arabi. Anche con quelli che lo odiano platealmente e predicano l’anti semitismo. Magari nei libri scolastici. Adesso vedremo che diranno questi solenni pensatori alla Sergio Romano quando qualcuno li renderà edotti che persino lo “speech” dai forti toni anti ebraici pronunciato dal presidente siriano Bashir Al Assad davanti al vertice di Doha, lo scorso 16 gennaio 2009, sarà incorporato nel programma delle scuole siriane. La comunicazione è stata data nella Seconda Conferenza islamica dei ministri che si occupano dell’infanzia, tenutasi il 3 Febbraio 2009 a Khartoum, dal ministro siriano dell’Educazione, ‘Ali Sa’d. Il quale ha trionfalisticamente affermato che il concetto di “entità terroristica sionista”, in realtà non nuovo nelle bocche dei raiss dei paesi arabi, ma rinnovato di veste per l’occasione nello statement di Assad che commentava la guerra di Gaza, entrerà a far parte della storia così come insegnata nelle scuole di Damasco. In quel discorso, Assad accusava Israele di perpetrare un altro olocausto nazista a Gaza, affermando che lo spargimento di sangue di arabi, fin dalla costituzione dello Stato di Israele, aveva lo scopo di creare uno stato puramente ebreo. Assad aveva inoltre anche lanciato un appello affinché fosse instillato nelle future generazioni arabe il principio di “occhio per occhio, dente per dente” per assicurarsi che queste non dimenticheranno o perdoneranno le azioni di Israele. Ma ecco cosa Ali Sa’d ha precisamente detto alla conferenza islamica dei ministri dell’educazione, che, come avrete capito, è paragonabile a una conferenza di vampiri messa a discutere sulle donazioni di sangue: “Il messaggio di Assad deve essere trasmesso alle generazioni future. Perché Il ministero dell’Educazione siriano considera i concetti e le idee strategici presentati dal presidente Bashar Al-Assad al vertice di emergenza su Gaza, come una base per un piano di lavoro”. Sa’d ha poi aggiunto che in un meeting tenuto presso il ministero, al quale erano presenti tutte le persone incaricate di sviluppare i programmi e i libri di testi scolastici, era stato deciso di incorporare questi concetti e idee nei nuovi programmi e libri di testo, in maniera da trasmetterli alle “generazioni che costruiranno il futuro della nazione”, insegnando perciò che “l’entità sionista è un’entità terroristica”. Sa’d ha sottolineato che se le espressioni “noi non dimenticheremo e non perdoneremo” ed “entità terrorista” (un’etichetta per indicare Israele) apparissero sui libri di testo siriani, questo “servirebbe a creare la coscienza della natura di questa entità e costituirebbe un incommensurabile appoggio alla resistenza sul campo di battaglia”. Sa’d ha anche affermato che il presidente Assad e sua moglie avevano un interesse personale per l’educazione e per questo argomento e che intendevano “fornire alle future generazioni della nazione le conoscenze, l’ideologia, i valori e le capacità necessarie a fare fronte ai fabbisogni del rinnovato sviluppo della nazione”. Va, da ultimo ma non per ultimo, purtroppo sottolineato che la conferenza di Khartoum ha approvato la raccomandazione della delegazione siriana di chiamare Israele “entità sionista” nei libri di testo e nei media siriani e anche arabi. Questo è quindi “il dialogo” e questi sono i paesi con i quali promuoverlo, di cui i grandi osservatori geopolitici (filo Eni) come Sergio Romano si riempiono la bocca.

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