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L'Opinione Rassegna Stampa
22.11.2008 Educazione al fanatismo, non stupisce il risultato
l'analisi di Dimitri Buffa

Testata: L'Opinione
Data: 22 novembre 2008
Pagina: 5
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «I BOY SCOUT DI HEZBOLLAH, ­ ECCO COME SI ALLEVA LA GIOVENTU' DELLA JIHAD IN LIBANO»

Su L'OPINIONE di oggi, 22/11/2008, con il titolo  "I BOY SCOUT DI HEZBOLLAH, ­ ECCO COME SI ALLEVA LA GIOVENTU' DELLA JIHAD IN LIBANO" l'articolo di Dimitri Buffa.


Hanno un nome, "Mahdi scouts", e un Oidentità precisa: sono i giovani cui
hezbollah fa, sin dai primi anni di vita, il proprio training di odio anti
israeliano e anti americano. A otto anni le fanciulle sono costrette ad
adunate oceaniche per il rito della postura del velo, Takleef Shara¹ee, "la
cerimonia della responsabilità", e il giornalista dell¹International herald
tribune che vi ha assisito commenta con timore misto a disgusto ciò che
ricorda tanto da vicino la Hitlerjugend o la gioventù maoista.
Benvenuti nel sud del Libano dove sotto gli occhi di un inutile contingente
di pace chiamato Unifil2, che serve più contro Israele che a favore di
qualunque cosa, il partito di Dio inizia la propria reclutazione
terroristica sin dalla culla costringendo un milione di persone,
praticamente un terzo della popolazione, a vivere e morire secondo gli usi
di Allah, versione shiita.
Hezbollah nel sud del Libano è una sorta di sistema assolutistico dove i
sessi vivono separati e, mentre gli uomini indottrinano all¹odio i ragazzi,
le donne fanno la stessa cosa con le ragazze.
Agli scout del Mahdi che periodicamente vengono mobilitati per i grandi
discorsi di Nasrallah o per le rievocazioni della morte di Khomeini
l¹educazione viene data su libri di testo che contengono calunnie contro gli
ebrei, descritti come assassini dei profeti, traditori e gente che si nutre
del sangue dei bambini.
A questa gioventù viene data un¹educazione a metà tra il fanatismo religioso
e l¹addestramento alle armi sin dalla tenera età. Tutti portano l¹effigie di
Khomeini quando sfilano ma non mancano i ragazzi grandicelli che hanno la
maglietta disegnata in giallo sul logo hezbollah che comprende anche un
kalashnikov Ak 47 in primo piano. Il giornalista  Robert F. Worth autore
dell¹interessante reportage pubblicato ieri sulla prima pagina dell¹IHT
riassume le loro "mete esistenziali" in due punti: tenere alto il tasso di
fanatismo religioso in Libano e formare una nuova generazione di jihadisti
anti israeliani.
Anche l¹educazione femminile utilizza gli stessi mezzi per conseguire gli
stessi fini: c¹è un termine arabo che descrive tutto ciò e che in inglese
viene tradotto con "jihad atmosphere".
Fatto sta che questi scouts del Mahdi sono ormai più di sessanta mila e sono
addestrati  a una sorta di pre guerriglia. Quando diventeranno adolescenti,
intorno ai 16 anni, avranno un kalashnikov in mano e impareranno a usarlo. I
Mahdi scouts vennero fondati nel 1985, pochi anni dopo la nascita del
partito hezbollah con soldi e input provenienti dall¹Iran khomeinista, oggi
sono una potentissima macchina di guerra, anzi di guerriglia. L¹occidente
comincia ad esserne informato anche dai mezzi di informazione più leftist,
come l¹International herald tribune.
Si capisce che anche Obama e il suo staff hanno in mente di contrastare con
forza l¹ideologia che sparge il terrorismo islamico in tutto il mondo. Arabo
e non.
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diaconale@opinione.it

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