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Italia Oggi Rassegna Stampa
22.08.2023 Periscopio 22/08/2023
A cura di Diego Gabutti

Testata: Italia Oggi
Data: 22 agosto 2023
Pagina: 10
Autore: Diego Gabutti
Titolo: «Periscopio 22/08/2023»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 22/08/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Il Donbass, la contesa regione del Donec - Vatican News

Ucraina, pure Londra è scettica. [E] ora sono tutti putiniani. Sturmtruppen in ritirata. Titoli del Fattosky quotidiano.

I paesi del Baltico frenano sulla guerra. Titolo di Libero 1.

Zelensky ottiene gli F-16 da Paesi Bassi e Danimarca. Titolo di Libero 2.

A Kupiansk, nella regione di Kharkiv, un centro trasfusionale è stato colpito da una bomba. Attacchi missilistici anche nelle regioni di Vinnutsia, Kiev, Zhytomyr, Cherkasy e Zaporizhzhia. Raid russo nel centro di Chernihiv: morto un bambino. tg.la7.it e lapresse.it

[Il generale Kutozov, in Guerra e Pace] suggeriva che per vincere contro Napoleone ci volevano due combattenti chiamati «tempo e pazienza». La Russia di Vladimir Putin non è invasa, invade. [Ma] aspetta [con pazienza] che sia l’Ucraina a cedere, che stremata gli conceda la vittoria, seppur ridotta rispetto alle aspettative iniziali. [Quanto a Zelensky, è per forza paziente]. Ogni concessione deve guadagnarsela, così come ogni appoggio internazionale e ogni carro armato. Micol Flammini, il Foglio.

Fin qui la difesa occidentale dell’Ucraina è stata nello stesso tempo ammirevole e deficitaria: ammirevole perché senza di essa oggi non ci sarebbe più l’Ucraina, deficitaria perché con un impegno maggiore in termini di forniture e di addestramento militare oggi non ci sarebbe più la guerra. Christian Rocca, Linkiesta.

Sullo sfondo tragico della guerra in Ucraina la Polonia si è scelta un ruolo a parte: non solo a fianco della Ucraina, come gli altri della Nato, ovvero con sostegno politico, armi e ospitalità ai profughi cacciati dalle loro case. I governanti polacchi fin dall’inizio prevedono come inevitabile e necessaria una guerra più grande, esplicita e sul terreno, per ricacciare indietro l’eterno russo invasore, amputargli i rinnovati artigli, farlo regredire a un 1989 per quanto possibile permanente. Domenico Quirico, La Stampa.

«Mosca, abbiamo un problema». Fallisce ancora prima di iniziare il suo lavoro la prima missione russa sulla luna dopo 47 anni. La sonda spaziale Luna-25 si è schiantata sul suolo lunare dopo un’orbita incontrollata ed è andata distrutta. repubblica.it

Putin fa il passo più lungo della gamba anche nello spazio. Titolo di HuffPost.

È probabile che Il mondo al contrario [del generale Vannacci] abbia scoperchiato quella parte del Paese che fatichiamo a vedere ma che non manca di razzisti, omofobi, misogini, gente che paventa la «sostituzione etnica». [...] Un generale ha sempre i suoi soldati e le sue salmerie. Aldo Grasso, Corriere della sera.

Guarda che ti faccio un esempio, eh! / Avanti, fammi l’esempio. Cochi e Renato, El porompompero.

In alcune zone della Nigeria [ecco l’esempio] è ancora praticato il cannibalismo, strettamente legato al commercio di carne umana. Le ragioni sono legate al permanere d’antiche superstizioni [e] a credenze d’ambito medico. Molto graditi i cadaveri dei bianchi, perché la tradizione vuole che il cervello dei bianchi sia più facile da domare [?] rispetto a quello dei neri. Ci sono mercati liberi in cui è possibile acquistare prodotti freschi a base di carne umana. [...] Oggi il migrazionismo è finanziato da chi vuole cambiare l’etnia europea e creare un’Eurafrica o un’Eurasia. [C’è] un rischio di sostituzione etnica. Accogliamo individui che sfogano nel nostro paese un’inclinazione mostruosa. [...] La stregoneria è la più grande minaccia per la vita degli africani. Giorgia Meloni (autrice, con Alessandro Meluzzi, di Mafia nigeriana, Oligo 2019).

Al confronto, diciamolo, il generale Vannacci è nessuno. Pierpaolo Albricci, Italia Oggi.

Non mollo, vado avanti. Ho ragione io. Roberto Vannacci.

Ha ragione lui. Vittorio Feltri, Libero.

Brutti froci borghesi! Jack Nicholson, Codice d’onore (Rob Reiner, 1992).

A quai nuovi disastri tu decidi / d’indurre questi Regni e questa gente? / Che perigli, che morte lor destini / sotto qualche vocabolo eminente? /Che promesse di regni e di miniere / d’oro, che lor farai sì facilmente? / Quali glorie prometti? Quali istorie? / Che trionfi ? Che palme? Che vittorie? Luis de Camões, Os Lusiadas de L. de Ca. (I Lusiadi, Bompiani 2022).

Nel momento in cui l’espressione «extraprofitti» entra nel nostro approssimativo e malandato e lessico politico, è breve il passo che porta a designare come «extraprofitti» quelli di qualunque azienda capace di fare il suo mestiere, ossia di guadagnare e magari anche di guadagnare tanto. In un Paese ove le propensioni populiste sono così diffuse, a destra come a sinistra, ci vuole poco per ritrovarsi in una situazione nella quale – superata una certa soglia di utili (arbitrariamente definita) – gli utili in più vengano dichiarati illeciti: una misura dello sfruttamento del popolo. [Basta] un attimo e ci si ritrova, se non in Venezuela, quanto meno in Argentina. Angelo Panebianco, Corriere della sera.

«Dov’è finita Elly?» Eclissata. Volatilizzata. Sparita dai radar. [Poi] riappare in Romagna dopo giorni di silenzio. Marco Lealdi, il Giornale.

È «la povertà» – mica lei – che «non va in vacanza». Schlein, che povera non è, in vacanza c’è andata. Ma andata dove? Mistero. Nessuno lo sa. Pierpaolo Albricci, Italia Oggi.

[Massimo D’alema e l’affaire delle armi alla Colombia]. Hai visto l’intervista di Emanuele Caruso alla Verità? Era una trappola. Noi veniamo distrutti: veramente un disastro senza rimedio. [...] Temo che la questione avrà anche un profilo giudiziario. Massimo D’Alema (un’intercettazione).

Due domande di storia d’Italia: cos’è successo il 20 settembre 1958? E il 30 giugno 1959? Rispondere alla prima domanda è facile perché il ventennale della chiusura delle case chiuse è stato celebrato con rilievo e varietà di toni. [...] Rispondere alla seconda domanda è meno facile, ma il fatto storico è connesso al primo. Il 30 giugno 1959 una circolare del ministero degli Interni metteva al bando i flipper. Giampaolo Dossena, L’Espresso, 1978.

[Che fatica] rendersi ridicoli in un paese di pagliacci. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti

italiaoggi@class.it

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