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Italia Oggi Rassegna Stampa
18.08.2023 Periscopio 18/08/2023
A cura di Diego Gabutti

Testata: Italia Oggi
Data: 18 agosto 2023
Pagina: 10
Autore: Diego Gabutti
Titolo: «Periscopio 18/08/2023»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 18/08/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Gregory Golovko | LinkedIn
Grigori Golovko

Torturano con l’elettricità. Lo fanno su tutto il corpo degli uomini, soprattutto ai genitali. A giovani e vecchi, più volte al giorno. Ci odiano, dicono che siamo gay depravati schiavi degli europei. Il solo modo per tornare libero è stato accettare di farmi riprendere in un video in cui denuncio il nazismo ucraino. Grigori Golovko (Lorenzo Cremonesi, Corriere della sera).

Occidente stufo della guerra, Zelensky trema. Titolo della Verità (una parola grossa, com’è noto).

Kiev confessa attentati. Ma la Nato si è stufata. Titolo del Fattosky quotidiano.

Basta confrontare le democrazie di Danimarca e Svezia con i regimi autoritari di Iran e Arabia Saudita per rendersi conto che, nonostante tutti i suoi difetti, la libertà di parola rende il mondo più tollerante, democratico e libero. [Nonostante tutti i suoi difetti?]. Jacob Mchangama, direttore del Future of Free Speech Project alla Vanderbilt University (dal Foglio).

In Russia sono state approvate un centinaio di nuove leggi che limitano la libertà di stampa. C’è la censura militare: [...] migliaia di giornalisti hanno lasciato il paese e 100 giornali, classificati come «agenti stranieri», sono accusati di tradimento e spionaggio. Galina Timchenko, caporedattrice di meduza.io (da swissinfo.ch).

«Reporter senza frontiere» è profondamente allarmata per le nuove condizioni d’attribuzione delle tessera stampa in Israele che saranno ormai sottoposte al controllo dello Shin Bet, i servizi segreti per la sicurezza interna. Queste misure, che verranno applicate sia ai giornalisti israeliani, sia ai loro colleghi palestinesi e esteri, sono portatrici di conseguenze nefaste e pericolose per la libertà di stampa. fnsi.it

Le autorità ucraine, secondo alcune fonti, ritengono che esista un «pericolo reale» che le informazioni discusse con Israele agl’incontri di Ramstein «entrino in possesso dello stato aggressore». Kiev pensa infatti che gl’israeliani siano
filorussi e che le autorità israeliane non abbiano «mai fornito alcun aiuto reale». Flaminia Camilletti, La Verità.

Molti israeliani hanno aperto gli occhi [riguardo allo] stile di vita haredi (ultraortodosso) e all’impresa d’insediamento dei coloni estremisti. Gli haredim [...] si sottraggono al servizio militare, godono di budget che alimentano uno stile di vita caratterizzato dallo studio della Torà e da scarsa attività lavorativa, non supportano quasi nulla del carico fiscale e ripudiano lo Stato laico. Shuki Friedman (da informazionecorretta.com).

Un tribunale di Teheran ha condannato il regista Saeed Roustaee a sei mesi di carcere per la proiezione del suo film Leila e i suoi fratelli al Festival di Cannes nel 2022. Il film dipinge il ritratto d’una famiglia povera in un Iran sprofondato nella crisi economica. La pellicola è stata bandita per «infrazione alle regole di partecipazione senza permesso» [a festival cinematografici stranieri]. tgcom24.mediaset.it

Mantagheye Bohrani, o Critical Zone, film ambientato in una Teheran notturna e semi deserta, ha vinto il Pardo d’oro alla 76ma edizione del Festival di Locarno. «Girare questo film è stata una ribellione», ha detto Ali Ahmadzadeh che lo ha scritto, diretto e montato. Mantagheye Bohrani è stato girato senza autorizzazione, usando persone reali, non attori, e nascondendo la macchina da presa durante le riprese. Ansa.

Negli anni ottanta la correttezza politica era qualcosa che i conservatori usavano come epiteto per descrivere gli squilibrati di sinistra. Negli anni settanta era un’espressione usata dalle persone progressiste come termine d’autocompiacimento. Negli anni cinquanta significava che seguivi le indicazioni di Mosca come membro del Partito con tessera. Peter Thiel, autore nel 1995 di Diversity Myth. Political Intolerance on Campus e fondatore, nel 1999, di PayPal (dal Foglio).

Avessi qualche mese da dedicare ad approfondire le mie saltuarie e scucite letture sulla storia delle origini cristiane, mi diletterei di tracciare un quadro delle condizioni della setta cento anni dopo Cristo, e di raffrontarlo con lo stato del comunismo un secolo dopo il Manifesto. Arrigo Cajumi, Il Mondo, 1949.

Oggi sono sceso nel Mausoleo ed ho visto Stalin. Il viso è fortemente illuminato da un fascio di luce rossastra e calda, splendono argentei i famosi baffi, i capelli appaiono ancora folti, con molti fili neri misti a fili grigi. Spicca il naso aquilino, leggermente annerito intorno alle narici. Non sembra morto. L’impressione è strana; Stalin, adagiato com’è dentro una scatola di cristallo, sembra piuttosto immerso nel sonno, un sonno profondo e monumentale. Alfredo Todisco, La nuova Stampa, 1956.

Se un attentato o un delitto terroristico, una strage, erano commessi da qualche militante dei Nar, di Ordine Nuovo, o di qualche altro gruppo eversivo di destra, si parlava senza problemi di delitto «fascista». Che io sappia, invece, se i medesimi reati erano commessi [...] da militanti di gruppi di sinistra, mai una volta [si è] parlato o scritto di delitto «comunista». Mai: neppure quando i fatti di sangue erano commessi da gruppi che si definivano «comunisti» e auspicavano nei loro documenti l’avvento d’un regime comunista. Ernesto Galli Della Loggia, Corriere della sera.

Nel distretto scolastico della Contea di Hillsborough, Florida, nuove norme educative porteranno alla censura di diverse opere letterarie: Romeo e Giulietta, per esempio, è colpevole d’alludere a rapporti preconiugali e, dunque, risulta sessualmente troppo esplicito per gli studenti. Stessa considerazione per Macbeth e Amleto. La decisione, spiegano le autorità scolastiche, è in linea con le nuove norme sull’istruzione approvate dal governatore Ron DeSantis: i dibattiti di natura sessuale sono consentiti sui banchi di scuola solo durante le lezioni dedicate alla salute. Adalgisa Marrocco, HuffPost.

Ron DeSantis: l’anti-Trump. Dal web.

[E in Italia?] In Italia, come sempre, anche i fessi cercano di farti fesso. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti

italiaoggi@class.it

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