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Italia Oggi Rassegna Stampa
12.01.2023 Periscopio 12/01/2023
A cura di Diego Gabutti

Testata: Italia Oggi
Data: 12 gennaio 2023
Pagina: 10
Autore: Diego Gabutti
Titolo: «Periscopio 12/01/2023»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 12/01/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

No Land in Sight. Per ricordare Charles Simic /1 • Le parole e le cose²
Charles Simic

Nella sala di lettura della biblioteca pubblica / c’era una ventola a soffitto che girava a stento. / I viaggi di Herman Melville erano il mio cuscino. / Stavo su una nave fantasma con le vele alzate. / Non si vedeva terra. / Il mare con i mostri non poteva darmi refrigerio. Charles Simic, scomparso il 10 gennaio 2023.

Le guerre sono sempre combattute da società, non solo da eserciti. La condotta russa rispecchia un sistema nel quale le minoranze sono in fondo alla catena alimentare. Come recentemente dimostrato dai fallimenti militari – ma anche dalla presenza di legioni cecene e buriate libere che combattono dalla parte ucraina – l’ordine politico russo avrà molte difficoltà a prevalere in un conflitto che sta assumendo una dimensione sempre più esistenziale per il Cremlino. Michelangelo Freyrie, Linkiesta.

Foto di politici russi in vacanza in lussuose località all’estero hanno provocato indignazione sui social mentre continua la guerra con migliaia di soldati russi morti al fronte. lastampa.it

Io non sono russa. La Russia è come una pietra da macina al mio collo! Marina Cvetaeva, Aforismi.

Nelle cancellerie del pianeta c’è la sensazione che sia scattato un conto alla rovescia. Entro due mesi la battaglia riprenderà con veemenza. I generali rivali [aspettano] che il ghiaccio sostituisca il fango e permetta ai tank di correre nelle pianure. Gli ucraini mandano migliaia di uomini a formarsi nelle basi occidentali; i russi cercano di istruire le reclute e ricostruire le brigate logorate dalle disfatte. Nei comandi americani ed europei questi preparativi vengono analizzati anche ricorrendo a wargame. [...] Ogni simulazione finisce col portare a due risultati. Il primo è che il prossimo scontro sarà una carneficina con decine di migliaia di vittime. La seconda conclusione è quella che [sia] Mosca a uscirne peggio subendo la distruzione di quel che resta del suo potenziale bellico. Putin, ultimo atto ha titolato Foreign Affairs, pubblicando un saggio di Liana Fix e Michael Kimmage che prospetta la caduta dello Zar e una fase di instabilità in due continenti. Uno scenario carico di minacce. Gianluca Di Feo, Corriere della sera.

Dopo l’esecuzione di due uomini, avvenuta appena sabato scorso, altri 4 dimostranti sono stati condannati a morte tra domenica e lunedì per aver manifestato il loro dissenso. Altri sono stati condannati a lunghe pene detentive, come l’ex calciatore Amir Nasr Azadani di 26 anni, che dovrà passarne altrettanti dietro le sbarre. O come Faezeh Hachemi Rafsanjani, figlia dell’ex presidente iraniano, condannata a 5 anni in prima istanza. ansa.it

Ci si chiede perché la carneficina di Teheran non susciti massicce mobilitazioni in Occidente. Semplice: perché mai la difesa dei diritti umani ha suscitato massicce mobilitazioni in Occidente. Ci sono i cortei cosiddetti pacifisti sull’Ucraina, che appunto sono il contrario della difesa dei diritti umani. Nelle loro manifestazioni, per antiamericanismo ottuso si chiede mano libera al massacratore Vladimir Putin. [...] Mai è accaduto che migliaia di persone invadessero le strade dell’Occidente per difendere i diritti fondamentali. Quando nella Polonia comunista Wojciech Jaruzelski fece un golpe per imbavagliare Lech Walesa, i radicali organizzarono una manifestazione a Roma: io c’ero, eravamo duecento. [...] #JeSuisCharlie è durato un giorno. Per difendere le donne iraniane ci siamo tagliati le ciocche dei capelli: è finita lì. Pierluigi Battista, HuffPost.

L’episodio della nostra storia recente più simile a quanto avvenuto domenica in Brasile e due anni fa negli Usa [...] si verificò nel 2018 sulla nomina di Paolo Savona a ministro dell’Economia, che Sergio Mattarella, facendo valere le sue prerogative costituzionali, rifiutò di avallare. Come si ricorderà, il presidente incaricato Giuseppe Conte [aprì] una crisi costituzionale senza precedenti, culminata nell’incredibile appello dei massimi dirigenti del M5s, che arrivarono a chiedere [l’impeachment] del Capo dello stato in piazza. [Fu] quello il nostro assalto populista alle istituzioni. Per fortuna lo guidava Di Maio. Francesco Cundari, Linkiesta.

[Nel Pd] tutti vogliono riscostruire il mitico «campo largo», tutti vogliono ripartire dal lavoro come se si producesse per decreto, ma nessuno fa un discorso sulla crescita, sul paese, sul popolo, sulla guerra, vivaddio, anche un po’ di sana polemica, insomma, sveglia compagni, da una parte, al governo, ci sono un po’ di fascisti rivestiti, dall’altro vi sta sbranando una faccia di bronzo che prima manda gli ispettori di Equitalia a Cortina e ora, nella capitale dell’evasione, ci va in vacanza modello cinepanettone di Vanzina. Alessandro De Angelis, HuffPost.

Un leader politico che, come gli altri parlamentari, guadagna 15.000 euro al mese ha passato due tre giorni in un bell’albergo. Se uno paga le tasse e usa i soldi del suo lavoro, perché no? Marco Travaglio, Omnibus.

[Ma] i privilegi della casta e i lauti guadagni [non] erano il cavallo di battaglia del M5s? [E del Fatto?] Massimo Cacciari, Omnibus.

Adesso Giorgia Meloni, e anche Matteo Salvini, condannano [finalmente] l’occupazione golpista dei luoghi della democrazia brasiliana da parte dei seguaci di Jair Bolsonaro. [...] Non condannarono allo stesso modo l’assalto dei seguaci di Donald Trump a Capitol Hill. Diventati sovranisti di governo, [hanno dovuto] darsi una regolata. Amedeo La Mattina, Linkiesta.

Parate alte del premier. Un discorso coi tacchi. Altan, L’Espresso.

Un giornale è un insieme di mezze ingiustizie / Un giornale è un tribunale / Dove ognuno viene giudicato con clemenza o iniquità / Da uno squallore di uomini onesti. / Un giornale è una partita / Dove l’errore regala la vittoria a un giocatore / Mentre l’abilità costa la vita a un altro. Stephen Crane.

Il giornalismo è il più bel mestiere del mondo anche per chi non sa scrivere. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti

italiaoggi@class.it

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