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Italia Oggi Rassegna Stampa
13.10.2018 Germania: AfD non è votata dai neonazi
Analisi di Roberto Giardina

Testata: Italia Oggi
Data: 13 ottobre 2018
Pagina: 16
Autore: Roberto Giardina
Titolo: «Dall'ondata di immigrazione promossa dalla Merkel a oggi. AfD Non è votata dai nazisti»

Riprendiamo da ITALIA OGGI del 13/10/2018, a pag.16 con il titolo "Dall'ondata di immigrazione promossa dalla Merkel a oggi. AfD Non è votata dai nazisti" l'analisi di Roberto Giardina

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Roberto Giardina

Basta essere al mondo per avere paura, riteneva Martin Heidegger. Ancor peggio se nasci tedesco, si potrebbe aggiungere. La German Angst, è qualcosa di typisch deutsch, infatti già la traduzione è approssimativa: Angst sta tra la paura e l'angoscia, non esattamente definibile. Sull'Angst, si è appena aperta una mostra all'Haus der Geschichte, la casa della storia a Bonn (fino al 19 maggio).
E non poteva giungere più puntuale: domani si vota in Baviera, la Csu perderà sicuramente la maggioranza assoluta dopo quasi mezzo secolo, e forse non basterà una coalizione a due, servirà un'alleanza fra tre o perfino quattro partiti.
E anche a Berlino, in base ai sondaggi, la Große Koalition continua a perdere consensi, se si votasse sempre domani non avrebbe più la maggioranza.
E già, i tedeschi hanno il terrore di un ritorno a Weimar, quando le continue crisi aprirono la strada a Adolf Hitler.
Tedeschi esagerati, come sempre? Loro hanno anche paura di avere paura. Tra ii 2015 e il 2016, i porti d'arma «leggeri», per gli spray al peperoncino o per le Schreckpistole, cioè revolver che fanno rumore, spaventano, ma non feriscono, sono aumentati da 290 mila a 470 mila, cioè subito dopo la notte di San Silvestro, quando 2 mila giovani arabi ubriachi aggredirono oltre 900 donne a Colonia.
Sono aumentate anche le vendite illegali di pistole a gas da 9 millimetri, chiamate in gergo Migrantenschreck, che non occorre tradurre. L'arrivo di troppi profughi, in gran parte musulmani, difficili da integrare, ha destabilizzato la Germania, con l'improvvisa avanzata dei populisti di destra. Molti analisti continuano a negarlo per il timore, o Angst, di venire accusati di razzismo.
Ma prima dell'arrivo in massa dei fuggiaschi, a partire dal settembre 2015, l'Afd era sotto il 5, oggi è più che triplicata. E sono quasi al 12 in Baviera, la regione più ricca della Germania, dove sono avvenuti quattro attentati nell'estate del 2016, senza dimenticare la strage al mercatino di Natale a Berlino, a dicembre dello stesso anno.
I tedeschi hanno paura, si ricorda alla mostra, anche se non è andata loro mai così bene, e oggi l'80% appartiene alla classe media.
Hanno sempre avuto Angst per qualcosa: nel 1992 di ammalarsi gravemente, nel 1999 di una guerra con coinvolgimento della Germania, nel 2007 di un improvviso aumento del costo della vita, nel 2011 di una crisi finanziaria provocata dalla Ue, nel 2016 del terrorismo, quest'anno di un mondo reso più pericoloso da Donald Trump, benché il presidente americano finora non abbia iniziato alcun nuovo conflitto, mentre Obama, Nobel per la pace, aveva già provocato la guerra in Siria, e appoggiato l'intervento in Libia voluto dal francese Sarkozy.
Nel 1986, dopo l'esplosione alla centrale atomica di Chernobyil, si ebbe paura della contaminazione nucleare. Ancor oggi, molti miei amici tedeschi mi rimproverano perché mangio funghi o fragole che sarebbero sempre inquinati. Hanno paura che i loro dati vengano controllati, attraverso le carte di credito, e internet. Solo in Germania Google ha dovuto rinunciare alla mappatura delle città, perché i cittadini si sono opposti al passaggio delle auto con le telecamere per la rilevazione di strade e case.
Nel 1987 si scatenò un'isteria nazionale contro il censimento. I verdi misero in guardia contro un possibile controllo totale dei cittadini da parte dello Stato.
ll grande fratello era dietro l'angolo, e i tedeschi fecero fallire il censimento riempiendo i moduli con risposte assurde: abitavano in 35 in una stanza, o avevano un appartamento di 400 metri quadrati, senza un bagno o una cucina.
A visitare la mostra a Bonn si può sorridere, ma si esce contagiati dall'Angst teutonica. E se avessero ragione loro? Non c'è antidoto contro la paura irragionevole.

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