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Italia Oggi Rassegna Stampa
19.12.2017 Germania: cresce il timore dell'islamizzazione e del terrorismo
Commento di Roberto Giardina

Testata: Italia Oggi
Data: 19 dicembre 2017
Pagina: 14
Autore: Roberto Giardina
Titolo: «Quali sono le paure della Germania?»
Da ITALIA OGGI del 19/12/2017, riprendiamo a pag.14, con il titolo "Quali sono le paure della Germania?" il commento di Roberto Giardina.

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Roberto Giardina

Quali sono le paure dei tedeschi alla vigilia di Natale? L'aumento del costo della vita, al 66%, al primo posto. Poi, le catastrofi naturali, con il 59, quindi l'assistenza agli anziani non autosufficienti, con il 53, mi informa il Thgesschau, il telegiornale dell'Ard, il primo canale pubblico, che seguo distrattamente. Banale e scontato, penso, e anche un po' strano. L'inflazione di questi tempi è quasi a zero, ma sullo schermo appare il grafico delle ansie teutoniche e capisco il mio errore. Lo speaker sta ricordando i timori del 2007, per fare un confronto con il presente. Oggi i tedeschi hanno paura nell'ordine del terrorismo, al 71%, dell'estremismo politico al 62, delle tensioni provocate dall'arrivo sempre più massiccio di stranieri, al 61. Tre paure strettamente collegate.

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L'islamizzazione della Germania

Dieci anni, e la Germania appare un paese completamene diverso. Bisogna subito precisare che i dati dell'Ad sono di solito seri. Prevengo la solita obiezione. Si tratta di timori avvertiti, come le temperature, che non hanno riscontro con la reale situazione. Ma se qualcuno sente freddo è inutile spiegargli che si sbaglia, perché il termometro è ancora sopra lo zero, o rimproverarlo perché da qualche altra parte fa più freddo e nessuno osa lamentarsi. Dieci anni fa, eravamo all'inizio dell'éra Merkel, con il paese in ripresa, anche grazie alle riforme volute dal predecessore Schröder, che le aveva pagate con la sconfitta. I disoccupati diminuivano, la guerra nei Balcani finita, i rapporti con la Russia sempre più normali. L'anno seguente arriva la grande crisi internazionale, partita dagli Stati Uniti, ancora un anno e diventa presidente Obama, Nobel per la pace sulla fiducia, che sconvolgerà il Mediterraneo, interrompendo anche il processo di distensione con Mosca. L'Europa comincerà a essere invasa da un popolo di disperati. Per la prima volta, con le ultime elezioni, un partito dell'estrema destra, l'AfD, è entrato al Bundestag, ed è la terza forza politica, rendendo problematico, quasi impossibile, formare una coalizione di governo stabile. Oggi ricorre l'anniversario della strage al mercato di Natale a Berlino provocato da un profugo tunisino giunto in Europa passando dall'Italia (12 morti, tra cui un'italiana, 56 feriti). E per assicurare un Capodanno sicuro, in Nord Renana Westfalia vengono mobilitati 5.700 poliziotti e militari. Due anni fa, la notte di San Silvestro a Colonia, duemila giovani arabi aggredirono circa 900 donne. Si è riusciti a identificare una dozzina di aggressori, nessuno è stato espulso. Domenica 10 dicembre, circa duemila musulmani hanno marciato per il centro di Berlino bruciando le bandiere di Israele innanzi al Bundestag. L'antisemitismo ritorna massiccio in Germania a oltre 70 anni dalla fine del III Reich. Agli ebrei si consiglia di non farsi riconoscere come tali per strada. Gli studenti ebrei sono costretti a cambiare scuola. «E' intollerabile» ha ammonito Frau Angela, ma appare smarrita, non sa bene come reagire. Alla manifestazione lo Spiegel nell'ultimo numero dedica un lungo articolo dal semplice titolo: Angst, qualcosa più di paura, ma la traduzione esatta è approssimativa. Jens Spahn, membro del presidio della Cdu ha dichiarato alla rivista: «Non dobbiamo permettere simili dimostrazioni, bisogna disperderle subito con gli idranti». Bene, ma l'antisemitismo d'importazione resterebbe, obietta lo Spiegel. Occorre un processo di informazione e di educazione, ammette Spahn, ma sarà lento, almeno tre generazioni. I tedeschi sono pessimisti e non si fidano. Due anni fa, per cinque giorni, tv e giornali non riferirono le violenze di Colonia, per timore di favorire i movimenti populisti. Le aggressioni contro gli ebrei sono raddoppiate nel 2017, forse 1200 o 1800, dati confusi, sicuramente sono molto di più. Nelle denunce la polizia omette l'etnia dei colpevoli e delle vittime. E chi denuncia le conseguenze di un'immigrazione massiccia, viene accusato di razzismo. Paradossale, che in Germania in conseguenza del passato, si finisca per tutelare gli aggressori e non proteggere gli ebrei. Non capire le paure, avvertite o reali, non fa che aumentare i voti dell'estrema destra a cui si lascia in modo irresponsabile la possibilità di manipolare e sedurre cittadini inquieti, non tutti razzisti.

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