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Corriere della Sera Rassegna Stampa
26.02.2024 Zelensky: grazie Italia, ma avete molti pro Putin
Cronaca di Lorenzo Cremonesi

Testata: Corriere della Sera
Data: 26 febbraio 2024
Pagina: 9
Autore: Lorenzo Cremonesi
Titolo: «Zelensky, il grazie all’Italia: ma da voi molti fan di Putin»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 26/02/2024, a pag.9, con il titolo ''Zelensky, il grazie all’Italia: ma da voi molti fan di Putin" la cronaca di Lorenzo Cremonesi.

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Lorenzo Cremonesi

Zelensky, il grazie all'Italia: «Ma da voi molti fan di Putin, stiamo  preparando una lista»- Corriere.it
Volodymyr Zelensky

«La premier Giorgia Meloni senza dubbio sostiene l’Ucraina, l’ho appena incontrata in veste di presidente del G7 e abbiamo anche firmato l’accordo di cooperazione bilaterale. Le siamo immensamente grati. Sappiamo però che in Italia ci sono tanti filo putiniani e in Europa anche. Stiamo preparando una loro lista, non solo riguardo all’Italia, da presentare alla Commissione europea. Riuscirete a zittirli? Riuscirete a fare capire alle vostre opinioni pubbliche che la Russia non è solo una minaccia per l’Ucraina, ma per tutti voi? Le società europee sono pronte a questa sfida? Vedo che non lo siete ancora, voi italiani, i tedeschi e gli altri». Così risponde Volodymyr Zelensky alla domanda del Corriere della Sera : «Può l’Europa sostituirsi agli americani nel caso vincesse Trump alle elezioni e decidesse di bloccare l’invio di armi?». Una domanda che in realtà fa da filo rosso alle quasi due ore di conferenza stampa tenuta ieri dal presidente ucraino di fronte a centinaia di giornalisti alla fine di una lunga giornata di incontri con i massimi esponenti del suo governo. «Ci sono tipi di armi che soltanto gli americani possono offrire, per esempio le batterie dei missili Patriot. Ma anche in Europa avete ottime armi. Per esempio, i tedeschi potrebbero darci le loro batterie antiaeree, ma non so se vogliono sguarnire i loro cieli. Ho visto anche che nell’ultimo mese gli europei stanno cambiando, aumentano la produzione di munizioni». E comunque in cuor suo resta la speranza che alla fine il Congresso Usa sblocchi gli aiuti, perché «noi abbiamo ciò che abbiamo, non ci sono riserve».

Gli aiuti e l’anniversario

Una conferenza fortemente voluta dal leader ucraino in concomitanza con il secondo anniversario dell’invasione russa con un messaggio di fondo molto netto: negli ultimi tempi la nostra guerra era passata in secondo piano, sono cresciute le difficoltà, i russi oggi ci infliggono gravi perdite, ma nulla è perduto, l’Ucraina può ancora vincere e gli aiuti militari alleati faranno la differenza. Zelensky afferma che in due anni 31.000 soldati ucraini avrebbero perso la vita, contro circa 180.000 russi. Si attende una nuova controffensiva nemica «all’inizio dell’estate o a fine maggio». E aggiunge: «Noi saremo pronti. La combatteremo». Dopodiché, gli ucraini passeranno al contrattacco. «Non voglio fornire dettagli sulla nostra controffensiva, l’anno scorso ne abbiamo diffusi troppi ed è stato controproducente», osserva, accennando anche alla necessità di preparare riserve di soldati addestrati (il riferimento è al progetto della nuova legge sulla leva). Ma la guerra si fa anche con la diplomazia, lo aveva appena sottolineato anche il suo ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, dallo stesso podio. «Non dobbiamo perdere il vantaggio dell’iniziativa diplomatica», dice il presidente preannunciando una possibile conferenza di pace divisa in due momenti: uno preparatorio forse in Svizzera a primavera e un altro nell’estate.

Confini e propaganda

Ma le aperture sono nulle: Putin resta un «sordo che uccide gli oppositori» e Kiev vuole tornare ai confini del 1991. Quanto alle voci sulle divisioni interne al suo governo e alla sua caduta di popolarità, Zelensky le sminuisce a «manovre della propaganda russa».

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lettere@corriere.it

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