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Corriere della Sera Rassegna Stampa
17.02.2023 Israele e Kiev
Commento di Davide Frattini

Testata: Corriere della Sera
Data: 17 febbraio 2023
Pagina: 13
Autore: Davide Frattini
Titolo: «Israele «debutta» a Kiev (per accontentare gli Usa)»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 17/02/2023, a pag.13, con il titolo "Israele «debutta» a Kiev (per accontentare gli Usa)" il commento di Davide Frattini.

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Davide Frattini

The Israeli Reaction to the War in Ukraine | IWM WEBSITE

GERUSALEMME Uno non nomina la Russia, l’altro lascia fuori l’Iran. Resta la prima visita di un ministro degli Esteri israeliano a un anno dall’invasione ordinata da Vladimir Putin. E restano l’annuncio della riapertura dell’ambasciata a Kiev, del prestito di 200 milioni di dollari per costruire ospedali assieme alla promessa più vaga di una consulenza nello sviluppo di sistemi per la difesa antiaerea. L’incontro tra Eli Cohen e Dmytro Kuleba irrita Mosca — la tv del regime denuncia il dialogo con uno «Stato nazista» — e non soddisfa gli ucraini. L’ambasciatore a Tel Aviv lo dice più chiaramente del suo ministro: «Gli israeliani ancora non ci hanno fornito le apparecchiature anti missile di cui abbiamo bisogno». Mentre Kuleba ricorda che il governo a Gerusalemme ha ricevuto «la lista dettagliata di quello che ci serve». In un faccia a faccia Cohen assicura al presidente Volodymyr Zelensky che le tecnologie per individuare in anticipo un attacco dal cielo verrebbero fornite nel giro di 3-6 mesi. Benjamin Netanyahu, tornato al potere dopo 563 giorni all’opposizione, ha spiegato in un’intervista alla Cnn — per il pubblico americano e per quello alla Casa Bianca — di essere pronto a rivedere la strategia dell’equidistanza finora mantenuta dagli israeliani. Il primo ministro nella sua autobiografia — scritta a guerra già cominciata — non modifica il giudizio su Putin grande leader e si vanta della loro amicizia ventennale. Eppure potrebbe decidere di aiutare di più gli ucraini in parte perché la presenza russa in Siria — dove l’aviazione di Tsahal continua i bombardamenti contro i carichi iraniani via terra verso l’Hezbollah libanese — è meno pressante. Soprattutto Bibi potrebbe calcolare che gli convenga accontentare gli Usa nel sostegno a Kiev e così sollevare un po’ della pressione diplomatica contro la costruzione di nuove colonie in Cisgiordania e contro la «riforma» della giustizia considerata un indebolimento della democrazia israeliana.

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