sabato 27 aprile 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
16.02.2023 Nato, più missili per l'Ucraina
Cronaca di Andrea Marinelli, Guido Olimpio

Testata: Corriere della Sera
Data: 16 febbraio 2023
Pagina: 8
Autore: Andrea Marinelli, Guido Olimpio
Titolo: «Nato, più munizioni per l’Ucraina. Lavrov: Ovest al punto di non ritorno»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 16/02/2023, a pag. 8, l'articolo di Andrea Marinelli, Guido Olimpo dal titolo "Nato, più munizioni per l’Ucraina. Lavrov: Ovest al punto di non ritorno".

This Is Not A Meme
Hitler e Putin: maestro e allievo

«Le sanzioni sono un veleno che agisce lentamente ma in modo irreversibile, un po’ come l’arsenico». Le parole dell’Alto rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza dell’Ue Josep Borrell illustrano le intenzioni di Bruxelles in vista del primo anniversario dell’invasione russa. Borrell è intervenuto ieri al Parlamento europeo insieme a Ursula von der Leyen, con cui ha presentato il decimo pacchetto di misure economiche rivolte alla Russia. Le nuove sanzioni, ha spiegato la presidente della Commissione europea, hanno un valore di 11 miliardi e dovranno entrare in vigore entro il 24 febbraio: si tratta di divieti commerciali e restrizioni alle esportazioni che colpiranno non solo Mosca, ma anche Teheran. «Per la prima volta», ha spiegato von der Leyen, «proponiamo di sanzionare anche le entità iraniane, fra cui quelle legate alla Guardia rivoluzionaria». L’Europa che «aumenta la pressione» provoca automaticamente le reazioni di Mosca: quella strillata dell’ex presidente ed ex premier russo Dmitry Medvedev, che ha attaccato von der Leyen su Telegram definendola «la ginecologa di più alto rango d’Europa, che non capisce di economia», e quella «diplomatica» del ministro degli Esteri Sergei Lavrov, che ha definito l’Ucraina «una testa di ponte» della Nato contro la Russia. «La politica di Washington e dei suoi alleati europei ha raggiunto il punto di non ritorno», ha spiegato parlando alla Duma in sessione plenaria. «Non ci lasceremo trascinare nella guerra che Putin ha scelto di fare», ha replicato a distanza il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin dopo l’incontro dei ministri della Difesa dei Paesi Nato a Bruxelles. «Ma non defletteremo dal compito principale della Nato, che è quello di difendere il territorio e la popolazione» dei Paesi dell’Alleanza. L’impegno della Nato è stato confermato al termine della riunione del «gruppo di contatto» dal suo segretario generale Jens Stoltenberg, che ha chiesto agli Stati membri di aumentare le spese per la difesa (il 2% del Pil diventerà il minimo, non più il massimo) e ha smorzato le preoccupazioni sulle scorte di munizioni — il consumo di proiettili da parte di Kiev «è molto superiore al nostro attuale tasso di produzione», aveva dichiarato — affermando che l’Alleanza ne incrementerà la produzione per sostenere l’impegno bellico di Kiev. La Russia produce infatti scorte superiori che permettono all’Armata di sostenere una cadenza alta, anche se meno accurata. Per tamponare il gap l’Alleanza ha mobilitato i partner, ha comprato materiale ovunque fossero disposti a venderlo — dall’Est Europa al Nord Africa, fino al Pakistan — in modo evidente o riservato e ha cercato soluzioni per risolvere il principale problema della resistenza. Ieri la Polonia ha proposto di creare dei depositi di munizioni sul fianco orientale della Nato per garantire una reazione rapida in caso di minacce nella regione, come ha spiegato il presidente Andrzej Duda al termine di un incontro con Stoltenberg. Nei giorni scorsi, invece, la premier estone Kaja Kallas aveva proposto di ripetere il «piano vaccini anti Covid» per produrre un maggior numero di proiettili d’artiglieria destinati all’Ucraina: la Commissione europea riceve gli «ordini», valuta le necessità, e autorizza gli acquisti attraverso un sistema unico in grado anche di aumentare la produzione.

Per inviare al Corriere della Sera la propria opinione, telefonare: 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT