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Corriere della Sera Rassegna Stampa
18.01.2023 Contro Putin sono pronto a testimoniare
Cronaca di Marta Serafini

Testata: Corriere della Sera
Data: 18 gennaio 2023
Pagina: 19
Autore: Marta Serafini
Titolo: «Il primo disertore della Wagner: 'Sono pronto a testimoniare'»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 18/01/2023, a pag. 19, con il titolo "Il primo disertore della Wagner: 'Sono pronto a testimoniare' " la cronaca di Marta Serafini.

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Marta Serafini

Russian Ex-Wagner Commander Flees to Norway, Seeks Asylum – Reports - The  Moscow Times
Andrey Medvedev

Potrebbe diventare un testimone chiave davanti alle corti penali che indagano sui crimini di guerra commessi dalla Russia in Ucraina. Andrey Medvedev, 26 anni, ex comandante del gruppo mercenario russo Wagner che ha combattuto in Ucraina è fuggito in Norvegia, dove ha fatto richiesta di asilo. Dopo aver disertato, venerdì scorso ha attraversato il confine con la Norvegia vicino alla valle di Pasvikdalen dove è stato arrestato e trattenuto dalle guardie di frontiera. «Il distretto di polizia di Finnmark può confermare che un uomo ha attraversato illegalmente il confine russo-norvegese il 13 gennaio. È stato arrestato dalle guardie di frontiera norvegesi e dalla polizia norvegese alle 01:58. Ha presentato domanda di asilo in Norvegia», conferma al Corriere Tarjei Sirma-Tellefsen, capo dello staff della polizia del Finnmark. Medvedev è il primo disertore del gruppo Wagner impiegato in Ucraina. Prima che lasciasse la Russia, il Guardian ha parlato per telefono con Medvedev in diverse occasioni. «Ho combattuto a Bakhmut, comandando la prima squadra del 4° plotone del 7° distaccamento d’assalto», ha spiegato Medvedev il 20 dicembre, aggiungendo di essersi nascosto in Russia dopo aver lasciato la sua unità a luglio. Medvedev ha raccontato anche come il suo battaglione fosse composto principalmente da ex detenuti mandati in front line come «carne da macello». «Mi è stato assegnato un gruppo di detenuti. Nel mio plotone, solo tre uomini su 30 sono sopravvissuti», ha spiegato ancora aggiungendo come anche le nuove reclute siano quasi tutte morte. Medvedev afferma di essere a conoscenza di almeno dieci soldati Wagner uccisi perché avevano disobbedito agli ordini e di aver assistito personalmente ad alcune esecuzioni. «I comandanti li hanno portati in un campo e sono stati fucilati davanti a tutti. In alcuni si trattava di un singolo soldato, a volte sono stati uccisi in coppia», ha detto. Ed è a quel punto — siamo a inizio luglio — che Medvedev decide di disertare. Ma — sottolinea ancora — il suo contratto è stato ripetutamente prorogato dalla Wagner senza il suo consenso.Medvedev ha anche affermato di aver avuto sotto il suo comando Yevgeny Nuzhin , un assassino reclutato che si è arreso alle forze ucraine e poi consegnato alla Russia e giustiziato. È lo stesso uomo di cui, il capo della Yevgeny Prigozhin a proposito del video che mostra Nuzhin ucciso da un colpo di mazza alla testa dice che dovrebbe essere intitolato «un cane che riceve la morte di un cane». «Temevo che il mio destino avesse potuto essere lo stesso di Nuzhin. Ho paura per la mia vita», spiega Medvedev a dicembre al Guardian mentre si nasconde in Russia. Medvedev ha annunciato di essere pronto a raccontare tutto ciò che sa sul gruppo Wagner, le sue attività e Prigozhin. In una dichiarazione pubblicata lunedì sui suoi social media, Prigozhin ha confermato che Medevev è un ex soldato Wagner. Anche il gruppo per i diritti umani Gulagu.net, che è in contatto con Medvedev sin dal suo viaggio in Norvegia, ha pubblicato un’intervista con Medvedev, in cui ha lui stesso aggiunge dettagli sulla sua drammatica fuga. «Quando ero sul ghiaccio al confine, ho sentito i cani abbaiare, mi sono voltato, ho visto persone con torce, a circa 150 metri di distanza, che correvano nella mia direzione», spiega Medvedev in un video. «Ho sentito due colpi, i proiettili sono sfrecciati». L’avvocato norvegese di Medvedev, Brynjulf Risnes, ha spiegato alla Bbc che il suo assistito è stato detenuto a Oslo, dove è stato accusato di essere entrato illegalmente nel Paese. Ma Risnes ha anche aggiunto che il suo cliente non è più in custodia e che ora si trova in un «luogo sicuro». «Se ottiene asilo in Norvegia, l’accusa di ingresso illegale verrà ritirata automaticamente», spiega Risnes. «Medvedev ha dichiarato di essere disposto a parlare delle sue esperienze nel gruppo Wagner a persone che stanno indagando sui crimini di guerra», conferma l’avvocato. Intanto l’unità di polizia norvegese che indaga sui crimini di guerra si è detta pronta a parlare con il richiedente asilo russo. Il servizio investigativo criminale norvegese, che partecipa alle indagini sui crimini di guerra in Ucraina con la Corte penale internazionale, ha dichiarato di essere in contatto con Andrey Medvedev e il suo avvocato e di voler «condurre un interrogatorio su di lui a breve. Medvedev ha lo status di testimone». Un testimone di cui sentiremo ancora parlare.

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