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Corriere della Sera Rassegna Stampa
28.12.2022 Meloni e Zelensky a Roma
Cronaca di Fabrizio Caccia

Testata: Corriere della Sera
Data: 28 dicembre 2022
Pagina: 3
Autore: Fabrizio Caccia
Titolo: «Meloni e Zelensky, telefonata sugli aiuti: 'Si valuta la fornitura di difese antiaeree'»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 28/12/2022, a pag.3, con il titolo "Meloni e Zelensky, telefonata sugli aiuti: 'Si valuta la fornitura di difese antiaeree' ", la cronaca di Fabrizio Caccia.

Il testo integrale del discorso integrale di Giorgia Meloni alla Camera per  la fiducia al governo - la Repubblica
Giorgia Meloni

Si erano sentiti la prima volta due mesi fa, il 28 ottobre, pochi giorni dopo il giuramento di Giorgia Meloni al Quirinale. Da allora il presidente del Consiglio italiano in ogni occasione ha sempre affermato con forza l’impegno del nostro Paese accanto al governo di Kiev contro l’invasione di Putin. L’ultima volta giovedì scorso, intervenendo alla XV Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori alla Farnesina: «L’Italia — aveva detto Meloni — ha fatto quello che doveva fare e continuerà a fare quello che deve fare». Ieri, però, nel loro secondo colloquio telefonico, la premier italiana e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sono scesi di più nei particolari. È stato lui da Kiev con un tweet a dare la notizia: «Meloni mi ha informato che si sta valutando la questione della fornitura di sistemi di difesa aerea a protezione dei cieli ucraini». Sistemi antimissile dall’Italia all’Ucraina? Meloni, in una nota diffusa in serata da Palazzo Chigi, non ha confermato esplicitamente, limitandosi a dire di aver «rinnovato» a Zelensky, nel loro «cordiale colloquio», «il pieno sostegno del governo italiano a Kiev in ambito politico, militare, economico e umanitario, nel ripristino delle infrastrutture energetiche e nella futura ricostruzione dell’Ucraina» e ribadendo «il massimo impegno dell’Italia per ogni azione utile per arrivare ad una pace giusta per la Nazione ucraina».


Volodymyr Zelensky

Tra le «azioni utili», però, secondo indiscrezioni, ci sarebbe proprio l’ipotesi di fornire a Zelensky il sistema Samp/T di difesa aerea e antimissilistica, sviluppato congiuntamente da Italia e Francia a partire dagli anni 2000. Già lo scorso 11 ottobre Zelensky, intervenendo al G7, si era appellato ai governi di Roma e Parigi per ricevere sistemi di difesa contraerea Samp/T. Non a caso, il nostro ministro della Difesa, Guido Crosetto, sarebbe già andato in Francia a sondare la disponibilità del governo Macron ad offrire congiuntamente a Kiev questo sofisticato sistema missilistico terra-aria — di difesa, non di offesa — per proteggere le infrastrutture e la popolazione dagli attacchi russi che arrivano dal cielo. Il problema è che ne esistono pochi, costosissimi esemplari: 6 in Italia, 10 in Francia. Sono dunque fondamentali, prima di tutto, per la difesa del territorio nazionale. Ci sarebbero inoltre delle difficoltà di tipo tecnico per inviarli in Ucraina: nel procurare ad esempio i componenti necessari. Di sicuro, però, l’intesa tra Roma e Kiev è ottima: due settimane fa Senato e Camera hanno dato il via libera al governo per l’invio di armi all’Ucraina fino alla fine del 2023. E già all’inizio del nuovo anno potrebbe arrivare sul tavolo di Palazzo Chigi il sesto decreto aiuti per Kiev. «Ho ringraziato Giorgia Meloni per la solidarietà e il supporto all’Ucraina. Ho lodato lo stanziamento del governo italiano di ulteriori 10 milioni di euro in aiuti — ha twittato ancora Zelensky, ieri, dopo la telefonata —. E abbiamo discusso del piano di pace». Lui vorrebbe ottenere un vertice entro la fine di febbraio, proprio nei giorni del primo anniversario dell’invasione russa, nel Palazzo di vetro dell’Onu, a New York, con il segretario generale António Guterres a fare da mediatore. Meloni dal canto suo ha confermato ieri al presidente ucraino la sua volontà di recarsi quanto prima a Kiev nel 2023 e ha chiesto a lui di venire in visita a Roma. Al di là del viaggio appena compiuto negli Stati Uniti per incontrare Joe Biden, in effetti, per Zelensky, che non ha mai lasciato il suo Paese dallo scorso 24 febbraio, questa senza dubbio sarebbe una gran novità.

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