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Corriere della Sera Rassegna Stampa
28.12.2022 Panzeri in carcere: ci resti!
Cronaca di Giuseppe Guastella

Testata: Corriere della Sera
Data: 28 dicembre 2022
Pagina: 8
Autore: Giuseppe Guastella
Titolo: «Qatargate, restano in carcere Panzeri e Figà-Talamanca»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 28/12/2022, a pag. 8 con il titolo "Qatargate, restano in carcere Panzeri e Figà-Talamanca", il commento di Giuseppe Guastella.

Vacanze da 100mila euro e hotel extra lusso: cosa dice l'inchiesta  corruzione su Panzeri, Qatar e UE
Antonio Panzeri

Come in un crudele gioco dell’oca, ciò che per Niccolò Figà-Talamanca era più della semplice speranza di andare ai domiciliari ieri si spegne quando i giudici di Bruxelles accolgono il ricorso della Procura federale nell’indagine sulle corruzioni che avrebbero piegato la politica del Parlamento europeo agli interessi di Qatar e Marocco. Evita il rischio di un no Antonio Panzeri che strategicamente ottiene un rinvio mentre gli investigatori ricostruiscono la rete dei suoi rapporti tra gli eurodeputati italiani. Cinque giorni dopo l’arresto, il 14 dicembre Figà-Talamanca aveva ottenuto dal Tribunale di prima istanza i domiciliari con il braccialetto elettronico. Il ricorso della Procura alla Corte d’appello era stato fulmineo ed aveva impedito che il segretario della ong No peace without justice fosse scarcerato, come prevede il sistema belga a differenza di quello italiano dove prima si è scarcerati e poi eventualmente si torna dentro. Nell’udienza di ieri i giudici d’appello hanno dato ragione ai pm ed hanno revocato quei domiciliari che erano rimasti solo sulla carta. Di cosa è accusato Figà-Talamanca? Di associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio di denaro, esattamente come tutti gli altri che sono stati arrestati con lui, compresa la ex vice presidente del Parlamento Eva Kaili. Primo tra tutti Antonio Panzeri, il deus ex machina della ong Fight impunity che, sostiene la Procura federale di Bruxelles, invece di battersi per i diritti umani lottava per riempire le valigie con i soldi in contanti che gli arrivavano da Qatar e da Marocco. Approfittando della rete di conoscenze tessuta in 15 anni di parlamentare europeo di Pd e poi di Articolo 1, Panzeri sarebbe stato in grado di piegare le decisioni dell’assemblea ed evitare che danneggiassero l’immagine dei due Paesi che avevano più di qualche problema nel rispetto dei diritti umani. In questo quadro, la ong di Figà-Talamanca avrebbe avuto il ruolo di «far girare i soldi», ha detto agli inquirenti Francesco Giorgi, il socio d’affari di Panzeri al 50%. Secondo l’accusa ci sarebbero indizi di colpevolezza in relazione ai rapporti con il Qatar per i quali Figà-Talamanca avrebbe messo a disposizione i conti delle sue società e il suo personale. L’esame di questi conti «farebbe sembrare possibile» che siano stati alimentati da «flussi di denaro di origini illecita». Uno dei passaggi che dimostrerebbero la sua ipotetica «possibile partecipazione» alla «attività criminale» sarebbe quello con cui ad aprile scorso la sua società belga Nakaz ha acquistato un appartamento a Cervinia (Aosta), che è stato sequestrato, per circa 230 mila euro. Sarebbe bastata una semplice visura, invece per dimostrarlo agli atti c’è un’ intercettazione in cui l’indagato parlando con un negozio di materiali edili fa riferimento alla Nakaz. Il sospetto, quindi, sarebbe che la casa all’ombra del Cervino e i lavori di ristrutturazione siano stati finanziarti con i soldi che arrivavano dal Qatar, nonostante i difensori abbiano depositato la documentazione che dimostra che l’appartamento di 90 metri quadrati sia stato interamente acquistato facendo un mutuo. In questo momento l’obiettivo dei pm sembra la rete allestita da Panzeri e Giorgi, con l’apporto «fuori di dubbio» dell’eurodeputato pd Andrea Cozzolino, per condizionare l’assemblea di Bruxelles con una «attività di ingerenza in seno alle istituzioni europee» alimentata dalla «corruzione di soggetti ai vertici» di questo mondo. Negli atti compaiono i nomi di Alessandra Moretti e degli italo-belgi Marc Tarabella e Maria Arena (non risultano indagati) ma ce ne sono molti altri che sono stati omissati. Personaggi con i quali l’«équipe» ha avuto rapporti per influenzare «principalmente il gruppo S&D», anche solo per un commento prima o dopo un voto che poteva essere determinante per chi aveva da riferire al Qatar e al Morocco. Nelle scorse settimane si è parlato di una sessantina di persone, ma non è detto che non si vada oltre un semplice collegamento. Intanto, anche Panzeri resta in carcere. Ieri ha prudentemente chiesto un rinvio al 17 gennaio dell’esame della sua richiesta di scarcerazione.

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