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Corriere della Sera Rassegna Stampa
21.12.2022 Il Qatargate è un colpo duro alle sinistre
Stefano Montefiori intervista Raphaël Glucksmann

Testata: Corriere della Sera
Data: 21 dicembre 2022
Pagina: 13
Autore: Stefano Montefiori
Titolo: «'Politica e affari in Europa? Ora le regole vanno cambiate'»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 21/12/2022, a pag. 13, con il titolo 'Politica e affari in Europa? Ora le regole vanno cambiate', l'intervista di Stefano Montefiori.

Stefano Montefiori - Unifrance
Stefano Montefiori

Raphaël Glucksmann
Raphaël Glucksmann

Il deputato europeo Raphaël Glucksmann, alla guida della «commissione speciale sull’ingerenza straniera nei processi democratici dell’Unione europea» del Parlamento di Strasburgo, da due anni denuncia le manovre in particolare di Russia, Cina e Qatar per interferire nelle nostre democrazie. Il Qatargate porta le sue grida di allarme al centro dell’attenzione e «questo paradossalmente è un effetto positivo, l’unico, della catastrofe delle valigie piene di soldi».

Proprio Glucksmann, 43 anni, co-fondatore del movimento di sinistra «Place publique», potrebbe diventare vice-presidente del Parlamento europeo al posto della greca Eva Kaili travolta dallo scandalo. Alla luce del lavoro che la sua commissione ha fatto negli ultimi due anni lei sta aiutando gli inquirenti belgi? «C’è una separazione dei poteri da rispettare. Quel che possiamo fare è fornire un’analisi delle strategie degli attori stranieri e soprattutto segnalare che cosa manca alle nostre istituzioni per proteggersi».

Quale soluzione propone? «Quella che suggerisco da tempo, ovvero cambiare le regole in modo che non sia più possibile per le potenze straniere pagare le pensioni dorate dei nostri politici ed ex politici».

Si è imbattuto in molti casi? «Nel caso di Russia, Cina e Qatar certo, e in quantità industriali. Ho più volte fatto presente che c’è una vasta zona di non diritto, di totale assenza di regole, per cui alcuni regimi stranieri possono assicurarsi i servizi di ex deputati come Panzeri. Persone che lasciano le istituzioni con il loro bagaglio di conoscenze, connessioni e esperienze, grazie alle quali possono influenzare le decisioni democratiche. Sono cavalli di Troia nelle nostre istituzioni. Il caso perfetto è l’ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder e le sue cariche nella russa Gazprom. Dobbiamo cambiare le regole e impedire queste commistioni».

Le regole vanno cambiate a livello nazionale o europeo? «Su entrambi i fronti, e trovo curiosi gli attacchi dell’estrema destra che approfitta di questa crisi per criticare le istituzioni europee. Proprio indebolendole, come vogliono fare loro, le priviamo dei mezzi per difendersi».

Il Qatargate non è soprattutto un colpo duro alla sinistra? «Certo, i protagonisti stavolta sono soprattutto italiani e appartenenti a quell’area, ma posso assicurare che il problema riguarda tutti i partiti e tutti i Paesi. Basta ricordare l’influenza del Qatar sulla destra allora al potere in Francia quando ha ottenuto la Coppa del mondo».

Il coinvolgimento del Marocco è una sorpresa? «La sua ingerenza in questi anni mi è apparsa meno evidente. Il Marocco fa dell’influenza classica, quindi ha un ruolo diverso perché privo di un progetto ideologico più ampio come ce l’hanno invece la Russia — la distruzione delle democrazie occidentali — e anche il Qatar con la promozione dell’ideologia dei Fratelli musulmani».

Cosa resterà di questo scandalo? «Per adesso è un cataclisma, un disastro. Non possiamo dare l’immagine catastrofica di democrazie stanche pronte a vendersi, una specie di Impero romano in declino con qualche senatore decadente che si preoccupa di mangiare uva e accumulare fortune. Siamo migliori di così ed è il momento di dimostrarlo. Dobbiamo cogliere l’occasione per cambiare regole e inviare un messaggio di serietà all’interno e all’esterno dell’Europa».

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