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Corriere della Sera Rassegna Stampa
16.12.2022 Ucraina: l'offensiva d'inverno
Cronaca di Marta Serafini

Testata: Corriere della Sera
Data: 16 dicembre 2022
Pagina: 20
Autore: Marta Serafini
Titolo: «Kiev-Mosca, scambi di prigionieri. Timori per 'l’offensiva d’inverno'»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 16/12/2022, a pag. 20, con il titolo "Kiev-Mosca, scambi di prigionieri. Timori per 'l’offensiva d’inverno' " la cronaca di Marta Serafini.

Immagine correlata
Marta Serafini

Winter nears in Ukraine — and a battle of stamina awaits - The Washington  Post

Di colloqui di pace tra russi e ucraini non si parla, neanche a Natale. Ma gli scambi di centinaia di prigionieri di guerra delle ultime settimane fanno pensare che lungo l’asse Mosca-Kiev-Washington le comunicazioni siano vive. A sottolineare i segnali positivi, è la presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa (Icrc), organo che proprio della tutela dei PoW (i Prisoners of War, come sono chiamati in inglese) si occupa. L’ex diplomatica svizzera Mirjana Spoljaric, di rientro da una visita a Kherson e Kiev, ha affermato come un accordo di scambio di prigionieri generale (e non a tranche) potrebbe «creare fiducia reciproca» e ha ricordato come tali intese abbiano costituito già in passato «il primo passo verso un accordo più ampio». La questione si intreccia con altri argomenti di contesa tra Kiev e Mosca. Secondo la Reuters, l’Ucraina ha spinto per la restituzione di altri suoi militari nell’ambito dei colloqui con i rappresentanti russi sulla riapertura di un gasdotto di ammoniaca che passa attraverso l’Ucraina, considerato importante per abbassare i prezzi mondiali dei fertilizzanti prodotti con il gas. Ad essere coinvolto negli scambi è anche il principale alleato di Kiev, gli Stati Uniti. Oltre alla liberazione della cestista Brittney Griner, mercoledì è tornato a casa un altro americano, Suedi Murekezi, veterano dell’aeronautica statunitense nato in Ruanda che, secondo il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Andriy Yermak, era in Ucraina «per aiutare». Resta invece nelle mani dei russi l’ex marine Paul Wehlan. che Mosca potrebbe voler scambiare con Vadim Krasikov, 57 anni. Condannato l’anno scorso in Germania per l’uccisione in pieno giorno di un ex leader ceceno nel 2019, Krasikov non presenta certo un profilo criminale come quello del trafficante d’armi Viktor Bout scambiato con Brittney Griner. Ma è abbastanza importante per Mosca da far sì che Berlino non ceda alle pressioni di Washington per farlo scarcerare. Tra spiragli e intrighi da ponte delle spie, la guerra non si ferma. Sulla possibile fornitura statunitense di missili Patriot a Kiev, Mosca minaccia «conseguenze imprevedibili». E in un raid su Kherson, oltre a uccidere due persone di cui un paramedico, lascia la città senza luce. Questo proprio dopo che una base aerea russa a Kursk è stata colpita da un drone. E proprio nelle stesse ore in cui Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, parla di scuse ricevute dal Vaticano dopo le parole di papa Francesco su ceceni e buriati definiti «forse i più crudeli» nel conflitto. Scambi di accuse che continuano sulle colonne dell’Economist che riporta i timori di Zelensky e dei suoi generali circa un piano russo di una nuova offensiva invernale da Est o da Sud o dalla Bielorussia e che potrebbe mirare di nuovo alla capitale. Mentre la parola pace si allontana ancora.

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