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Corriere della Sera Rassegna Stampa
31.08.2022 La strategia militare dell'Ucraina
Cronaca di Andrea Marinelli, Guido Olimpio

Testata: Corriere della Sera
Data: 31 agosto 2022
Pagina: 15
Autore: Andrea Marinelli, Guido Olimpio
Titolo: «Il training europeo e i trucchi di Kiev: finti bersagli per i raid dei russi»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 31/08/2022, a pag. 15, l'articolo di Andrea Marinelli, Guido Olimpo dal titolo "Il training europeo e i trucchi di Kiev: finti bersagli per i raid dei russi".

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Gli occidentali vogliono aiutare militarmente l’Ucraina nel lungo termine. E, come ha sottolineato il responsabile della diplomazia europea Josep Borrell, il risultato può essere conseguito attraverso un piano di addestramento integrato, tema discusso nella riunione di Praga dai ministri della Difesa comunitari, che dovranno comunque trovare un accordo per vararlo. Il diplomatico ha specificato i punti sui quali lavoreranno i Paesi dell’Unione europea. Primo. Definizione di parametri e necessità di Kiev. Secondo. Coordinamento e linee standard. Non è semplice perché i fornitori di sistemi sono quanto mai diversi: blindati, cannoni, anti-tank, anti-aerei non sono omogenei. Terzo. Il programma di training. Da capire se proseguirà in modo autonomo rispetto a quello già avviato dalla Gran Bretagna e al quale hanno aderito numerosi Stati (Canada, Svezia, Olanda, Nuova Zelanda, solo per citarne alcuni). In parallelo è in corso quello del Pentagono. Quarto. Il senso è che nessuno si fa illusioni e ci si prepara ad attività che non finiranno presto. Da qui arriva anche la necessità di avere mezzi sufficienti, con i governi che mettono le mani avanti su cosa poter dare. La visione sul futuro si mescola alle novità quotidiane, con la battaglia nella regione di Kherson e le mosse dei contendenti.

L’inganno
Gli ucraini usano finti bersagli per trarre in inganno i russi. In particolare hanno dispiegato dei modelli in legno che riproducono i lanciarazzi Himars, esche disseminate in zone d’operazione per costringerli a «sprecare» ordigni su falsi obiettivi. Secondo fonti citate dal Washington Post, gli invasori avrebbero sparato almeno 10 cruise Kalibr su alcuni di questi target. Più volte Mosca ha rivendicato infatti la distruzione di un alto numero di Himars e cannoni M777, ma in realtà avrebbe spazzato via delle «copie» e ha condotto gli strike usando armi la cui disponibilità non è infinita. Kiev si è preoccupata fin dai primi giorni di conflitto del mascheramento. Gruppi formati da donne hanno realizzato coperture mimetiche usando ciò che avevano a disposizione: teloni pitturati o cuciti insieme, oppure reti sulle quali hanno fissato centinaia di striscioline colore verde/marrone. I primi erano una soluzione rapida, però non ideale perché con la pioggia diventano pesanti e scomodi. Altri interventi sono stati riservati a blindati e fuoristrada spediti dagli Stati Uniti, veicoli tirati fuori dai depositi e con la «livrea» color sabbia in quanto reduci dai teatri mediorientali. Ci si chiede perché gli ucraini abbiano voluto rivelare la riuscita del diversivo con i falsi Himars. Risposte sparse degli osservatori: 1) Operazione «pubblicitaria». 2) Spingere i russi a interrogarsi ancora di più sull’esattezza dei bersagli. 3) Propaganda (anche per celare perdite).

Droni iraniani
I media americani tornano sulla collaborazione Iran-Russia e confermano un’indiscrezione della quale abbiamo già scritto: Teheran ha fornito centinaia di droni d’attacco, velivoli Mohajer 6 e Shahed trasferiti con un ponte aereo iniziato il 19 agosto. Per gli osservatori serviranno a coprire un settore in cui Mosca lamenta un deficit e, al tempo stesso, ne ha bisogno per colpire in profondità le linee ucraine. Secondo il Washington Post, però, alcuni dei droni avrebbero evidenziato problemi o guasti inattesi. Il Cremlino ha reagito sostenendo che si tratta di informazioni inventate.

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