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Corriere della Sera Rassegna Stampa
10.04.2022 La propaganda di Putin: 'Ucraina nazista'
Commento di Marco Imarisio

Testata: Corriere della Sera
Data: 10 aprile 2022
Pagina: 11
Autore: Marco Imarisio
Titolo: «'Ucraini nazisti'. Così la propaganda spinge per coprire gli orrori dei russi»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 10/04/2022, a pag.11, con il titolo "'Ucraini nazisti'. Così la propaganda spinge per coprire gli orrori dei russi", il commento di Marco Imarisio.

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Marco Imarisio

Liberata la regione di Kiev. Strage di civili a Bucha, «300 in fosse comuni»

Con il nazismo si copre tutto. Anche il fallimento del primo mese di guerra, anche le accuse che arrivano da tutto il mondo per le stragi di civili. Negli ultimi dieci giorni, c'è stato un cambiamento neppure troppo sottile nella propaganda russa, un progressivo aumento nell'intensità degli attacchi verbali rivolti all'ucraina. All'insegna di un solo concetto, di una sola parola. Quella che in Russia non identifica solo il nemico, ma il male assoluto, il gradino più basso della dignità umana. Non si tratta più di «denazificare», come diceva all'inizio Vladimir Putin, facendo riferimento a un gruppo di governanti e di milizie che a suo dire teneva in scacco la popolazione. Adesso gli ucraini sono tutti nazisti, senza distinzione. «Archivi» della Difesa Lo scorso primo aprile sono emerse le prove del massacro di Bucha. Due giorni dopo, il ministero della Difesa russo ha lanciato il progetto «Gli archivi ricordano tutto», pubblicando testimonianze documentali su crimini, efferatezze e collaborazionismo dei nazionalisti ucraini durante la Grande Guerra Patriottica, così viene chiamata a Mosca la Seconda guerra mondiale. L'argomento è stato ovviamente ripreso da tutti i canali televisivi nazionali. Rossiya i ha iniziato così il suo servizio: «I seguaci contemporanei del nazionalismo ucraino hanno ereditato dai loro antenati il peggio e si comportano di conseguenza. Ma anche le prove delle loro bestialità di oggi vengono raccolte in dettaglio. I criminali saranno annientati, oppure consegnati alla giustizia». L escalation È in corso un gioco al rialzo dove le opinioni più estreme dei presentatori russi d'assalto sono diventate moneta corrente anche nelle sedi istituzionali. «Il nazismo ucraino ha assunto ormai il carattere di una religione simile a quella delle sette totalitarie.

The Crisis in Ukraine Has Disturbing Echoes of the 1930s | Time
Un fotomontaggio

Con loro è impossibile parlare razionalmente, è impossibile dimostrare loro qualunque cosa. Simili persone non hanno paura di uccidere e di morire; quindi, è molto facile utilizzarle per i propri scopi, proprio come faceva Hitler. Immaginate di avere un esercito di zombie, che possono essere mandati dove si vuole». Non lo ha detto un personaggio come Vladimir Solovyov, l'anchorman che ha costruito la sua carriera e il suo cospicuo patrimonio sull'aggressività e la violenza verbali. Sono parole pronunciate invece dallo storico Bogdan Bezpalko, membro del Consiglio per i rapporti interetnici presso il presidente della Russia, non proprio un esagitato. Mentre il mondo si indignava per gli orrori contro i civili, l'ex presidente Dmitrij Medvedev ha scritto sul suo canale Telegram che «l'intera Ucraina si e ormai trasformata a livello mentale nel Terzo Reich, e quindi ne subirà la stessa sorte». Con la scoperta degli eccidi di Bucha e di Borodyanka, anche il linguaggio di RIA Novosti, l'agenzia di stampa ufficiale, ha cambiato passo. Se all'inizio della guerra parlava della necessità di riunire sotto un solo Stato il popolo russo, adesso nei suoi dispacci si fa continuo riferimento alla necessità di purghe estese all'intera popolazione ucraina, che dovrebbe essere «rieducata dal nazismo nel quale si è impregnata in questi lunghi anni». Con un salto logico che estende a tutti gli ucraini le accuse che finora venivano indirizzate ai suoi governanti. «Non ci sono solo i vertici, anche la gente comune è colpevole di essere complice del nazismo». Attacco totale Ormai non c'è più alcuna distinzione tra governanti e semplici, civili. Margarita Simonyan, direttrice dei network RT international che racconta il mondo dalla prospettiva russa, è apparsa a un talk show su NTV con un'aria costernata. «Pensavo che fossero diversi» ha detto con l'espressione di chi si cosparge il capo di cenere. «Ma con mio grande orrore e rimpianto, devo ammettere che la maggioranza del popolo ucraino è stata inghiottita dalla follia del nazismo». Gli analisti della comunicazione di Mosca motivano questo slittamento non solo lessicale con la necessità di «giustificare» in qualche modo i recenti eccidi. Gli errori di Mosca Ma forse c'è anche dell'altro. La nazificazione in corso dell'intera Ucraina, come ad esempio ha scritto il sociologo moscovita Grigory Yudin, è anche una diretta conseguenza dell'errore di giudizio del Cremlino. Quando è apparso chiaro che a Kiev non avrebbero accolto i russi come liberatori, e che anzi la popolazione avrebbe resistito, l'unica conclusione possibile nel mondo capovolto della propaganda russa è diventata quella che gli ucraini «sono tutti nazisti».

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