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Corriere della Sera Rassegna Stampa
27.02.2022 La lotta degli ucraini: 'E' la nostra libertà'
Cronaca di Lorenzo Cremonesi

Testata: Corriere della Sera
Data: 27 febbraio 2022
Pagina: 12
Autore: Lorenzo Cremonesi
Titolo: «La lotta degli ucraini: 'E' la nostra libertà'»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 27/02/2022, a pag.12, con il titolo "La lotta degli ucraini: 'E' la nostra libertà'" la cronaca di Lorenzo Cremonesi.

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Lorenzo Cremonesi

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“Lo so che sembra lontano anni luce da Milano o Roma. Ma dall’Ucraina vi diciamo che vale la pena combattere, magari rischiare e morire, ma soprattutto uccidere perla libertà e la democrazia. E questa situazione adesso è motto più prossima di quanto sembra». Parla sicuro e diretto Roman Babiy. E ancora vestito con la giacca di blue jeans e pantaloni di fustagno: sino a ieri era ingegnere informatico, per dieci anni studente a Salerno, prima le medie e poi l’Istituto tecnico Focaccia. Tanti suoi amici e persino sua madre sono ancora in Italia. Ma, nell'Ucraina sotto assedio, è rapidamente diventato un soldato. «DI armi non so nulla. Non ho mal sparato un colpo, non ho fatto il servizio. militare. Però gli eventi degli ultimi tre giorni ml hanno spinto a compiere questo passo: divento un volontario, farò un corso per imparare a sparare ed entrerò a far parte delle pattuglie delle forze territoriali», dice. Lo incontriamo per caso mischiato a migliaia di uomini che si offrono volontari al centro reclutamento di Leopoli. Ogni tanto suonano gli allarmi aerei, un ufficiale dal megafono ordina dl assieparsi lungo i muri. «Questo è un obiettivo sensibile», spiegano, mentre ingiungono di non fotografare. Cessato l'allarme, gli ufficiali ordinano ai volontari di riunirsi in gruppi di dieci. Roman alza la mano e trova subito I compagni che faranno parte della sua pattuglia. E allora che d parla in italiano perfetto: «Voglio combattere, con la mia fidanzata vorremmo avere del figli e assolutamente intendo difendere II loro futuro. E poi amo la mia patria, è insopportabile che Putin possa negarci le libertà fondamentali», dice. Ride quando commenta le parole di Putin che descrivono il governo di Kiev come un «regime nazista». «Siamo noi che non gli permetteremo di portare il nazismo nel nostro Paese. Qui morirà il suo sogno imperiale».

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