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Corriere della Sera Rassegna Stampa
20.02.2022 Ucraina, Zelensky: 'Sul Donbass si difende l'Europa'
Cronaca di Giuseppe Sarcina

Testata: Corriere della Sera
Data: 20 febbraio 2022
Pagina: 2
Autore: Giuseppe Sarcina
Titolo: «Zelensky scuote l'Occidente: 'Noi scudo d'Europa, aiutateci'»
Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 20/02/2022, a pag. 2, con il titolo "Zelensky scuote l'Occidente: 'Noi scudo d'Europa, aiutateci' " la cronaca di Giuseppe Sarcina.

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Giuseppe Sarcina

Pandora Papers, Volodymyr Zelensky presidente dell'Ucraina. Società anonime  per la compravendita di film e show tv - L'Espresso
Volodymyr Zelensky

«Che cosa state aspettando»? Le immagini mostrano Volodymyr Zelensky ritto sul podio della Conferenza per la sicurezza a Monaco. E un momento cruciale per l'Europa e per il mondo. Il presidente dell'Ucraina ha appena finito di ringraziare i «Paesi occidentali». Ma, dice, «dovete fare di più: aiutateci, noi siamo l'ultimo scudo dell'Europa per fermare l'esercito russo». E ancora: «Dovete applicare adesso le sanzioni contro Mosca, non aspettare che Vladimir Putin invada l'Ucraina, distruggendone l'economia». Zelensky non viene dalla politica o dalla diplomazia. E si vede. Oscilla tra questo appello di fatto prebellico e un rude avvertimento agli europei: «Non concludete accordi con la Russia alle nostre spalle». Fino a concludere con un invito a Putin: «Non so che cosa voglia il presidente russo. E allora gli chiedo: vediamoci e risolviamo questa crisi». Zelensky ha incontrato la vice presidente americana Kamala Harris, un gruppo di parlamentari americani e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. La sortita del presidente ucraino tocca le tre questioni al centro del confronto riservato tra gli alleati. La priWang YI ministro degli Esteri cinese ma: Emmanuel Macron e Scholz pensano a uno schema d'accordo che escluda l'adesione dell'Ucraina alla Nato per un lungo periodo. Una prospettiva che non entusiasma gli americani, ma che potrebbero digerire, a patto che Zelensky sia d'accordo. Il leader ucraino, però, almeno per ora, lo esclude. Secondo tema: le sanzioni. L'idea di misure preventive è condivisa da alcuni consiglieri della Casa Bianca e da una larga fascia del Congresso. Ma è stata respinta nettamente da Francia, Germania e Italia. A questo punto la linea è definita, come ha spiegato Harris a Monaco: «Gli Stati Uniti, gli alleati e i partner imporranno sanzioni mai viste sull'economia russa, sull'export, sulla finanza, sulle industrie chiave. Colpiremo anche i complici dell'invasione (un avvertimento alla Bielorussia, ndr)». Resta in sospeso, dunque, il blocco delle forniture di gas. A Washington hanno preso nota, tra l'altro, della resistenza della Germania e della dichiarazione di Mario Draghi: «Le sanzioni devono essere efficaci e sostenibili e l'Italia ha solo il gas». Terzo punto: le probabili mosse di Putin. Dal palco Harris ha avvertito: «La Russia dice di essere pronta a negoziare. Ma i fatti non corrispondono alle parole». Nell'amministrazione Biden cresce la convinzione che Putin voglia insediare un governo filo russo a Kiev, spazzando via Zelensky. In ogni caso, le informazioni dell'intelligence americana hanno convinto anche i riluttanti Macron e Scholz. I due hanno chiesto ai cittadini francesi e tedeschi di lasciare l'Ucraina. Lufthansa e la controllata Swiss Air sospenderanno i voli per Kiev e Odessa a partire da domani e almeno fino al 28 . L'allarme è generale, basta leggere il comunicato diffuso dal G7 dei ministri degli Esteri, riunito sempre a Monaco. Perfino la Cina sembra più preoccupata. Finora Xi Jinping ha spalleggiato Putin su tutta la linea. Ieri, però, il ministro degli esteri Wang Yi, in collegamento con Monaco, ha sottolineato: «La sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale vanno sempre garantite; l'Ucraina non è un'eccezione».

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