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Corriere della Sera Rassegna Stampa
07.02.2022 Milano, Liliana Segre al Memoriale della Shoah: 'I giovani sono speranza'
Cronaca di Alessia Rastelli

Testata: Corriere della Sera
Data: 07 febbraio 2022
Pagina: 17
Autore: Alessia Rastelli
Titolo: «Liliana Segre al Memoriale: 'I giovani sono speranza'»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 07/02/2022, a pag.17, con il titolo "Liliana Segre al Memoriale: 'I giovani sono speranza' ", la cronaca di Alessia Rastelli.

Giorno della Memoria, la lettera di Liliana Segre agli studenti molisani
Liliana Segre

«Le cose sono cambiate poco. Alla mia età, da due anni e mezzo è necessario che io abbia la scorta. Non dovrei avere più speranza, e invece eccola qui: nei ragazzi che hanno cantato questa sera. Vorrei abbracciarli uno dopo l'altro». E così accade. Commosso, ciascuno degli studenti del coro del liceo Carducci di Milano si stringe a Liliana Segre. La senatrice a vita ha appena concluso davanti a loro, a un gruppo di giovani in presenza e a tantissimi altri collegati in streaming, la sua testimonianza al Memoriale della Shoah di Milano. Uno spazio sorto nel luogo un tempo nascosto della Stazione Centrale da cui, il 30 gennaio 1944, Liliana tredicenne fu deportata ad Auschwitz con suo padre Alberto e altre 603 persone. Di quel convoglio solo in 22 sopravvissero e dal 1997, in quella data, con la Comunità di Sant'Egidio e la Comunità ebraica di Milano, la senatrice ricorda chi non tornò. Quest'anno è avvenuto ieri. «C'è stato un rinvio — spiega lei stessa — perché, stupita di quello che mi accade, mi sono trovata a essere una grande elettrice del capo dello Stato».

Ma il 6 febbraio, prosegue, «fu un giorno ancora peggiore, quello dell'arrivo ad Auschwitz, in cui la visione del campo di sterminio ci aggredì. Mi ricordo tutto: scendere a bastonate dal treno, diventare un numero, lasciare per sempre la mano sacra di mio padre». La sera del 6 febbraio «ero già stata tatuata e vestita a righe. Rinchiusa nella baracca, guardavo fuori da una finestra piccolissima: si vedeva nevicare e niente altro. Sotto quella neve sono morte milioni di persone». Eppure, aggiunge, «le cose sono così poco cambiate. Io che ho sentito l'odore della carne bruciata, dopo essere riuscita a tornare alla vita, a diventare mamma e nonna, adesso ho la scorta». Una scorta di carabinieri diventati famiglia, ma che le è stata assegnata perché minacciata. «Ricevo parole orribili», dice con una dignità che non nasconde la tristezza, e cita un odiatore che le ha augurato la morte per essersi vaccinata. Ma è qui che arriva il soccorso dei ragazzi del coro, a rappresentare le migliaia di studenti a cui si è rivolta per trent'anni. Lara Berretta dei Giovani per la Pace-Sant'Egidio, interviene e fa suo il messaggio della senatrice: «Non essere indifferenti». In diretta video, il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi: «La memoria è un dovere della scuola. Appena possibile, vorrei che gli studenti riprendessero a venire al Memoriale, e io con loro». Di un «centro di formazione delle coscienze giovanili» parla Roberto Jarach, che ne è presidente, a proposito dello stesso Memoriale (a breve più ampio con la biblioteca del Centro di documentazione ebraica contemporanea). E invita a «ripartire proprio da un luogo come il Memoriale» la direttrice del Tg1 Monica Maggioni. Esorta ad «andare alle radici dell'antisemitismo» il rabbino capo di Milano Rav Alfonso Arbib e sottolinea i rischi di oggi Milena Santerini, coordinatrice nazionale per la lotta all'antisemitismo, citando strumenti di contrasto, come le recenti «Linee guida» nella scuola. A margine, spazio al presidente Sergio Mattarella. «Lo stesso giorno della prima elezione — ricorda Liliana Segre rispondendo ai giornalisti —andò alle Fosse Ardeatine, mostrando le sue priorità. E ha nominato me, testimone della Shoah, senatrice a vita».

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lettere@corriere.it

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