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Corriere della Sera Rassegna Stampa
04.02.2022 Gilles Kepel: 'Gli Usa tra Turchia ed Europa'
Intervista di Lorenzo Cremonesi

Testata: Corriere della Sera
Data: 04 febbraio 2022
Pagina: 12
Autore: Lorenzo Cremonesi
Titolo: «'Così Washington rassicura l'Ue e avvisa Erdogan'»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 04/02/2022, a pag.12, con il titolo 'Così Washington rassicura l'Ue e avvisa Erdogan' l'intervista di Lorenzo Cremonesi.

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Lorenzo Cremonesi

Gilles Kepel: «Ora la minaccia è lo jihadismo d'atmosfera» | il manifesto
Gilles Kepel

"C’è un rilevante fattore turco nel blitz americano contro il nuovo califfo di Isis in Siria. Come già in passato, il presidente Erdogan stava strumentalizzando gli estremisti islamici per fare pressione sull'Europa ed il mondo occidentale: è la stessa strategia che utilizza coni migranti. Ma gli Stati Uniti gli hanno segnalato che a tutto c'è un limite. Joe Biden, in questo modo muscolare, cerca di rassicurare gli alleati europei, spaventati dopo i fallimenti in Afghanistan e divisi di fronte alla crisi ucraina».

La lettura geopolitica di Gilles Kepel, noto politologo esperto di Medio Oriente d'origine francese e oggi docente all'università della Svizzera italiana a Lugano, pone la morte di Abu Ibrahim al Iashirni al Quraishi al cuore dei giochi internazionali del momento. Vede un pericolo nella ripresa di Isis dopo l'attacco alla prigione curda di Hasakeh la settimana scorsa? «Senza dubbio, I turchi volevano dimostrare di poter creare pressanti problemi all'Europa. Se venissero liberati i jihadisti europei dalle carceri curde in Siria, le colonne di Isis potrebbero tomare a costituire gravi minacce per tutti noi. I servizi segreti di Erdogan sapevano tutto di Abu Baia al Baghdadi prima del suo assassinio il 27 ottobre 2019 nel villaggio di Barisha, sul confine turco-siriano, come del resto avevano adesso il pieno controllo su al Quraishi in quello di Atrneh, distante soltanto pochi chilometri».

Quindi I commando Usa hanno ricevuto la luce verde di Ankara? «Credo di sì. In quelle regioni dominano i suoi servizi segreti e Erdogan si è reso conto che non aveva molte altre strade, doveva sacrificare al Quraishi per non rovinare I rapporti con Washington. Agii occhi dei turchi gli estremisti islamici sono pedine che si possono sacrificare facilmente. Del resto, Erdogan ha poche alternative, la sua economia fa acqua, la lira turca è ai minimi storici».

I curdi affermano che Isis mirava a liberare i suoi militanti per ricreare il Califfato in Medio Oriente... «Non credo ciò potesse avvenire, almeno non in queste circostanze. Isis oggi non ha la forza per ricostruire la dimensione territoriale del passato e in Europa le sue colonne al momento restano molto deboli. Tutte le polizie europee sono contrarie che vengano accolti in patria I prigionieri d'origine europea chiusi nelle carceri curde. Però va notato che proprio la settimana scorsa durante le fasi peggiori della battaglia di Hasakeh, dove pare siano morte oltre 500 persone, l'esercito turco ha iniziato a bombardare le posizioni curde in Siria. Per Biden era fondamentale ribadire ad Erdogan che attacchi di questo tipo non sono accettabili».

I commando Usa questa volta sono partiti dal villaggio curdo df Kobene in Siria. Ha una valenza? «Questo è rilevante. Per uccidere al Baghdadl gli americani erano decollati dall'Iraq. Ma oggi tornano a ribadire alla Turchia e al regime siriano che i curdi dell'enclave autonoma di Rojawa sono alleati importanti per l'Occidente».

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lettere@corriere.it

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