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Corriere della Sera Rassegna Stampa
14.08.2021 La Polonia cancella la Memoria
Commento di Elisabetta Rosaspina

Testata: Corriere della Sera
Data: 14 agosto 2021
Pagina: 18
Autore: Elisabetta Rosaspina
Titolo: «'Il blocco dei risarcimenti contro gli ebrei è inaccettabile'»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 14/08/2020, a pag.18, con il titolo "Il blocco dei risarcimenti contro gli ebrei è inaccettabile", il commento di Elisabetta Rosaspina.

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Elisabetta Rosaspina


Sempre più isolato a livello internazionale, il governo di Mateusz Morawiecki, in Polonia, non sembra sensibile alle pressioni di Washington e di Bruxelles. Nè disposto a retrocedere dalla battaglia legale che si profila con l'americana Discovery International, proprietaria della rete televisiva indipendente TVN24, cui non sarà rinnovata la licenza, se entreranno in vigore le nuove norme che impediscono a entità extraeuropee di possedere più del 49% di stazioni radiofoniche o televisive. Un bavaglio che pare fatto su misura per quell'emittente troppo ascoltata e troppo poco mansueta con il potere. Prosegue il suo corso tra le polemiche anche la legge che blocca i risarcimenti agli ebrei (e non ebrei) espropriati durante la Seconda Guerra mondiale e nella furia nazionalizzatrice del regime comunista. Ponendo il limite massimo di 3o anni per la presentazione del ricorso da parte degli ex proprietari, o degli eredi, il governo vanifica in blocco tutte le istanze. Entrambe le leggi sono state approvate dalla Camera. La prima deve ancora passare il vaglio del Senato. Alla seconda manca solo la firma del presidente Andrzej Duda, membro del partito di maggioranza Diritto e Giustizia (Pis) cui appartiene anche l'ex premier Jaroslaw Kaczynski, ancora molto potente. L'opposizione non ha la forza per fermarle; e il presidente (salvo colpi di scena), la volontà. Nonostante le sollecitazioni del Segretario di Stato americano, Tony Blinken. Per chiudere definitivamente il capitolo risarcimenti, e per giustificare la decisione, il legislatore si è fatto forte di un complicato fardello pregresso di atti giuridico amministrativi, risalente ai decenni passati. Ma ciò che ha scatenato l'ira degli Stati Uniti e di Israele sono state le allusioni al rischio di possibili «tentativi di truffa» da parte di millantatori, indice per Washington e Gerusalemme di una politica «cripto-antisemita». Non esplicita, ma già nei fatti. «Se non vuole restituire i beni ai loro antichi proprietari, il governo avrebbe potuto trovare argomenti un po' più estesi e razionali del timore di frodi. Invece fra tutti quelli possibili ha scelto probabilmente il peggiore» osserva lo scrittore e teologo polacco Maciej Bielawski, nato a Bydgoszcz, in Pomerania, e da trent'anni residente in Italia, dove insegna Letteratura slava e russa all'Università di Verona e dove i suoi libri sono tradotti da Lemma Press, Fazi, Garzanti e altri editori. «Il rifiuto del governo sarebbe forse suonato più accettabile se avesse ammesso di non essere in grado di restituire i beni ai legittimi proprietari: perché durante il conflitto e l'occupazione nazista la Polonia è stato il paese più distrutto. Perché i suoi confini sono quelli che hanno subito il maggior numero di spostamenti — prosegue Bielawski —. Ma il governo avrebbe avuto anche una terza opzione: stanziare una cifra, compatibile con le sue possibilità, da mettere a disposizione per le compensazioni, certamente inadeguate, che avrebbero però rappresentato almeno un gesto simbolico».

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