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Corriere della Sera Rassegna Stampa
07.08.2021 'Parco Mussolini': continua il tentativo di riabilitare il fascismo
Cronaca di Fabrizio Caccia

Testata: Corriere della Sera
Data: 07 agosto 2021
Pagina: 29
Autore: Fabrizio Caccia
Titolo: «'Il parco si chiami Mussolini'. Bufera sul sottosegretario»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 07/08/2021, a pag.29, con il titolo " 'Il parco si chiami Mussolini'. Bufera sul sottosegretario", la cronaca di Fabrizio Caccia.

Dopo via Almirante, ecco la proposta del parco Mussolini. Continua il tentativo, da parte di un segmento della destra italiana, di riabilitare il fascismo liberticida e criminale.

Ecco l'articolo:

CLAUDIO DURIGON, DA ROMA LADRONA A ROMA PIACIONA - Latina TU
Claudio Durigon

Di fronte alla bufera che s'è scatenata, il sottosegretario leghista al Mef Claudio Durigon ora eccepisce: «Ma io non pensavo ad Arnaldo Mussolini, io pensavo a mio nonno Raffaele, non un fascista ma vero democristiano e uomo di Chiesa, con tre sorelle suore. L'ha fatta lui Latina, anzi Littoria, assieme a tutti gli altri coloni, gli altri pionieri poverissimi che arrivarono dal Veneto nel 1930 a realizzare la bonifica dell'Agro pontino. La memoria di questi pionieri oggi è andata persa e io vorrei recuperarla...». L'ardita retromarcia, però, non ferma le polemiche. E intervenuta addirittura Maria Falcone, la sorella di Giovanni, il giudice ucciso dalla mafia nell'attentato di Capaci il 23 maggio de11992: «Le parole di Durigon lasciano allibiti tanto da credere impossibile che siano state realmente pronunciate. Confidiamo che il presidente del Consiglio e il governo prendano le distanze da questa proposta». Già, ma quale proposta? La sera del 3 agosto scorso, Durigon è salito su un palco a Latina insieme con il leader Matteo Salvia durante una manifestazione elettorale (si voterà per il sindaco a ottobre) e da lì ha lanciato l'idea (al grido di «Questa è la storia di Latina») di ripristinare il vecchio nome al parco che fino al 2017, quando fu intitolato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, era dedicato invece ad Arnaldo Mussolini, fratello minore del Duce. Subito è insorto il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra. Ma anche gli alleati di governo, Pd e M5S, hanno pronunciato giudizi durissimi contro di lui: «La presenza nel governo di Durigon diventa un problema», ha detto la deputata del Pd Alessia Morani. «Sorprende vedere Durigon ancora al governo», le parole all'unisono di Angela Salafia, deputata del M5S. «Sono stato strumentalizzato — dice adesso Durigon che proprio a Latina è nato nel 1971—. Io non sono fascista e non lo sono mai stato, ma soprattutto non penso affatto di ridare il nome Mussolini a quel parco. Però a tutti quelli che adesso si scandalizzano, voglio ricordare che il parco in questione è tenuto malissimo. E aggiungo che non si onora così la memoria di due icone come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Io non ne facevo una questione di location: il parco continui a portare il nome dei due grandissimi magistrati, ma allora lo trattino meglio. Però credo anche sia giusto trovare un luogo da dedicare ai vecchi pionieri del 1930». Insomma, lui non l'avrebbe fatto per Mussolini e nemmeno per tirare la volata al candidato sindaco del centrodestra («Per un semplice motivo — chiosa —. Ancora non c'è»). Intanto, a Latina si discute: al Duce, negli anni, malgrado siano spesso cambiate le maggioranze, il Comune non ha mai voluto togliere la cittadinanza onoraria. Se fosse ancora vivo Antonio Pennacchi, morto il giorno stesso in cui Durigon dal palco pronunciava il suo improvvido discorso, anche lo scrittore probabilmente ogi gli darebbe torto: «Per me e giusto togliere la targa di Arnaldo Mussolini — disse Pennacchi nel 2017 —, perché era quello che faceva il lavoro sporco per conto del fratello Benito...». Ma Durigon incassa bene anche l'ultimo colpo: «I sacrifici dei coloni dell'Agro pontino sono uno dei capisaldi della storia d'Italia agli occhi del mondo grazie ai romanzi di Antonio Pennacchi. Latina gli è debitrice».

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lettere@corriere.it

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