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Corriere della Sera Rassegna Stampa
24.04.2021 Parigi: poliziotta uccisa a coltellate da un terrorista islamico
Cronaca di Stefano Montefiori

Testata: Corriere della Sera
Data: 24 aprile 2021
Pagina: 15
Autore: Stefano Montefiori
Titolo: «Poliziotta uccisa con due coltellate. In Francia è tornato l'incubo islamista»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 24/04/2021, a pag.15, con il titolo "Poliziotta uccisa con due coltellate. In Francia è tornato l'incubo islamista", il commento di Stefano Montefiori.

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Stefano Montefiori

Paris attacks: France has long been a target of extreme terror factions

Prima di sferrare l'attacco l'uomo è stato visto passare più volte davanti al commissariato, con il telefono all'orecchio, come se stesse facendo un sopralluogo o aspettando il momento propizio per colpire. Stéphanie, agente di polizia con compiti amministrativi, era uscita un istante per cambiare il disco orario nella sua auto, e alle 14 e 20 è tornata al commissariato per riprendere il lavoro. La donna di 49 anni, da 28 in polizia, due figli di 18 e anni, ha aperto la prima delle due porte di sicurezza del commissariato. A quel punto il terrorista l'ha raggiunta, bloccando il dispositivo automatico e quindi impedendo l'apertura della seconda porta; Stéphanie è rimasta bloccata per qualche secondo, quanto è bastato a Jamel, 36 anni, tunisino, per darle due coltellate alla gola, sotto gli occhi del colleghi al di là del vetro. Uno di loro ha sparato due colpi e lo ha ucciso, gli altri hanno chiamato l'ambulanza ma Stéphanie era già in arresto cardiaco, non sono riusciti a rianimarla.

2 Arrested in Paris Stabbing Near Former Charlie Hebdo Office | Voice of  America - English

«La nostra è una città tranquilla, sembra incredibile che queste cose possano accadere qui», dice la sindaca Véronique Matillon. Rambouillet è una cittadina a una quarantina di chilometri a Sud-ovest di Parigi, il suo castello ha ospitato il primo G6 nel 1975 e i colloqui falliti tra la Serbia e gli indipendentisti del Kosovo alla fine degli anni Novanta. Nessuna periferia in rivolta, nessun quartiere difficile. Ma un anno fa Jamel, arrivato dieci anni prima dalla Tunisia, si è radicalizzato passando sotto i radar dei servizi francesi. Incensurato, non era sulla liste di coloro che vengono tenuti sotto controllo perché sospetti di adesione agli ideali disti. E ieri è entrato in azione, urlando «Allah Akhbar» secondo alcuni testimoni. L'uomo viveva a Rambouillet da qualche anno, solo. Un vicino lo descrive come «musulmano ma non particolarmente praticante», che lavorava come muratore.

Molto attivo nei social media, per anni ha denunciato l'islamofobia e criticato le prese di posizione di Eric Zemmour, l'opinionista più volte condannato per incitamento all'odio e noto per le prese di posizione contro l'islam. Nell'aprile 2020, al momento del primo lockdown, il passaggio a uno stadio successivo: Jamel pubblica solo preghiere e versetti del Corano. Nell'ottobre scorso, pochi giorni dopo la decapitazione del professore di storia Samuel Paty a opera di un islamista ceceno, Jamel si unisce a un gruppo chiamato «Rispettate Maometto profeta di Allah». Ieri, venerdì, giorno di preghiera, l'attentato contro l'agente. In questi anni le forze dell'ordine francesi sono state spesso bersaglio dei terroristi: da Ahmed Merabet ucciso per strada dai fratelli Kouchi dopo il massacro di Charlie Hebdo alla coppia di poliziotti accoltellata in casa davanti al figlio di 3 anni a Magnanville, nel 2016, al capitano Xavier Jugelé assassinato sugli Champs Elysées l'anno successivo, al colonnello Arnaud Beltrame ucciso dopo essersi offerto di prendere il posto di un ostaggio a Trèbes, nel 2018. La Francia è scossa per l'ennesimo attentato islamista, dopo quelli di Samuel Paty in ottobre e della cattedrale di Nizza un mese dopo.

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